Dieselgate. M5S attacca: Se Fiat non ha barato il Ministero tiri fuori i test

Dieselgate. M5S attacca: Se Fiat non ha barato il Ministero tiri fuori i test Polemica M5S -Ministro: che fine hanno fatto i test del Dieselgate ? E intanto si scopre che l'Italia voleva limiti ancor più laschi per le emissioni

Polemica M5S -Ministro: che fine hanno fatto i test del Dieselgate ? E intanto si scopre che l'Italia voleva limiti ancor più laschi per le emissioni

7 Luglio 2016 - 09:07

Il Movimento 5 Stelle avanza molti dubbi sul Dieselgate, o meglio, su quello che l'ha preceduto e su quel che ne è seguito. Gli Europarlamentari penstastellati e i loro colleghi al Parlamento italiano stanno infatti sollevando una serie di questioni, alcune “sostanziose” e altre meno : vediamo di cosa si tratta.

LE FORZE DELL'ORDINE INQUINANO? Uno degli argomenti sollevati riguarda le auto Seat in dotazione alle Forze dell'Ordine, indicate dal 5S come dotate dei motori sotto accusa. In un comunicato si legge infatti che: “il portavoce M5S Davide Crippa rileva che il Governo è un consumatore diretto in quanto ha 900 auto incriminate per Polizia e Carabinieri. Ma nonostante questo non ha neanche pensato di avanzare un esposto in procura per chiedere giustizia e ottenere il pagamento dei danni”. In realtà, a quanto consta a SicurAUTO.it, le Leon di Polizia e Carabinieri sono Euro 5 ma i loro motori sono i più recenti EA 288 e non sono state quindi soggette a richiamo anche se qualche voce era circolata anche sugli Euro 6 di Volkswagen. In effetti gli EA 288 nascono Euro 5 ma, a differenza dei famigerati EA189, possono montare il sistema di riduzione delle emissioni SCR e nascono con il common-rail, intrinsecamente più pulito dell'iniettore-pompa dei loro predecessori. Queste illazioni riguardo le auto delle forze dell'Ordine si inquadrano nella più ampia polemica riguardo le azioni del Governo nel tutelare i cittadini che hanno acquistato un'automobile con il defeat device. Crippa infatti fa un paragone: “Negli Stati Uniti in nove mesi il governo ha costretto la multinazionale a risarcire gli utenti mentre il trio Renzi-Calenda-Delrio ancora latita. Inoltre dei 5 milioni di euro impegnati nel Def e sbandierati dal governo, apprendiamo che ne sono stati stanziati solo 305 mila per i controlli. Controlli di cui ancora non conosciamo l'esito e non ci sono tempi certi per i risultati finali. Risposta, da parte del governo, decisamente imbarazzante”. A SicurAUTO.it risulta che questi controlli siano molto indietro e addirittura debbano ancora iniziare operativamente.

TOLLERANZE AMICHEVOLI Spostandoci nelle istituzioni europee ci troviamo a parlare della Commissione EMIS, creata alla fine dell'anno scorso per indagare le responsabilità nello scandalo Volkswagen e fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle: proprio dalle file del Movimento proviene infatti la portavoce Eleonora Evi. Ricorderete che nel febbraio di quest'anno la UE ha deciso una rivoluzione su prove reali e motori, includendo sì le prove su strada ma concedendo ampi margini di tolleranza rispetto alla normativa Euro 6. Si tratta degli CF, Conformity Factor, che dopo aspre discussioni sono stati fissati in 2,1 per i nuovi modelli fino al settembre 2017 e in 1,5 fino al gennaio 2020 per emissioni tollerate pari a 168 e 120 mg/km di NOx. Se fossero rispettate veramente ci si potrebbe persino rallegrare, dato che sin dal 2011 il Joint Research Center centro (JRC) della Commissione Europea aveva avvertito che le diesel sul mercato europeo emettevano ossidi di Azoto in quantità molto superiori a limiti e nel 2013 lo stesso istituto aveva ventilato la possibilità che software fossero usati per permettere alle auto sotto test di emettere entro i limiti. I Cinque Stelle hanno inoltre esibito un documento ufficiale della Commissione Europea dal quale si evince come l'Italia, insieme alla Bulgaria, proponesse un Conformity Factor pari o superiore a 3 per la prima fase, allo scopo di ottenere una conformità alla normativa grazie a sole modifiche software, senza “major hardware changes”.

RICHIESTE (PRESSANTI) DI CHIARIMENTI In una conferenza stampa della Commissione Emis, gli europarlamentari 5 Stelle Marco Zullo, Piernicola Pedicini, David Borrelli e Eleonora Evi hanno avanzato dubbi sulle comunicazioni del ministro Delrio. Viene per esempio citato il consiglio dei ministri del 7 giugno, nel quale si riferisce che i defeat device sono stati trovati soltanto nei modelli Volkswagen incriminati ma sappiamo bene che l'assenza di software tarocco non equivale ad emissioni conformi. Un portavoce del Ministero specifica poi che le auto del Gruppo Fiat sono pienamente rispettose e si escludono procedure ingannevoli. Gli esponenti M5S avanzano dei dubbi sul fatto che il Ministro non voglia favorire Fiat perché in altri Paesi si hanno risultati diversi: in Germania, per esempio, la Fiat 500X è apparsa al di fuori dei limiti nei test su strada. Fiat ha escluso che i suoi diesel fossero non a norma anche se a febbraio, per esempio, ha aggiornato i suoi motori e previsto l'adozione dell'SCR. L'eurodeputato Evi e la commissione EMIS chiedono a Delrio di rendere noti i risultati dei test, sulla scorta di quanto fatto da Paesi quali il Regno Unito, la Germania , il Belgio e la Francia, che ha pubblicato i risultati di dei teste eseguiti su 52 automobili. Anche alcune auto Fiat, in base a questi esami, sono coinvolte e quindi la presidente della commissione EMIS chiederà al Ministro di rendere pubblici i risultati o, almeno, portarli a conoscenza dei membri della Commissione stessa. Alla luce di questi richieste il Ministro riferirà all'Europarlamento in ottobre. I Cinque Stelle contestano inoltre le dichiarazioni nelle quali il Ministro asserisce che l'Italia e altri Stati non avessero sentore del problema delle emissioni dei diesel prima del 2013, data di pubblicazione del rapporto del JRC ma, a loro parere, esisteva un rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente che evidenziava discrepanze fra le emissioni in laboratorio e quelle effettive su strada. Una storia, quella dello scandalo delle emissioni, che riserva quindi ancora molti sviluppi.

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