Com'è fatta la targa in Italia? Misure, caratteri, colori e curiosità della targa di immatricolazione delle autovetture italiane
Le targhe d’immatricolazione dell’Italia hanno la stessa età delle automobili, visto che i primi esemplari hanno visto la luce già alla fine del XIX secolo. Nel corso dei decenni sono più volte cambiati il formato, le misure e i colori delle targhe italiane (qui abbiamo raccontato l’evoluzione delle targhe nere), fino a giungere al modello attuale che è piuttosto comune in tutti i Paesi dell’Unione Europea, anche se non mancano alcune peculiarità. Vediamo dunque com’è fatta oggi la targa in Italia.
Aggiornamento del 4 gennaio 2024 con diverse aggiunte e precisazioni sui modelli di targa in Italia.
TARGA ITALIA: IL MODELLO ATTUALMENTE IN USO
La targa italiana attualmente in uso nelle automobili deriva dalla ‘rivoluzione’ del 1994 che, pur confermando il colore bianco con caratteri neri, cancellò la sigla della provincia e la numerazione progressiva, sostituendole con una combinazione di sette caratteri alfanumerici costituiti da lettere nelle prime due e nelle ultime due posizioni e cifre nelle tre posizioni centrali. Una targa in verità assolutamente anonima che ricevette non poche critiche, tanto che già nel 1999 venne introdotta una sostanziale modifica, lasciando invariato il sistema di numerazione (i sette caratteri alfanumerici) ma cambiando l’estetica della targa con l’applicazione di due fasce blu ai lati contenenti alcuni simboli. Si tratta in pratica del medesimo formato che è giunto fino a oggi. Ecco cosa contengono le due fasce blu:
- sulla fascia a sinistra sono presenti le dodici stelle dell’Unione Europea in colore giallo e la lettera I dell’Italia in colore bianco;
- sulla fascia a destra sono facoltativamente posizionate in alto, dentro un cerchio con contorno giallo, due cifre gialle che indicano l’anno della prima immatricolazione (p.es. 24 = 2024), mentre in basso si possono applicare, sempre su richiesta del proprietario del veicolo, la sigla della provincia o città metropolitana di residenza dell’intestatario, in colore bianco o grigio. Nelle province autonome di Trento, Bolzano e Aosta sono presenti gli stemmi provinciali o regionali sopra la seconda lettera, che viene per questo riportata in dimensioni ridotte.
TARGA ITALIA AUTOVETTURE: MISURE E FORMATO
Oggi in Italia la targa può avere due diversi formati (ci riferiamo ovviamente alla targa posteriore, perché quella anteriore è uguale per tutte le autovetture).
- Targa posteriore standard su una riga, lunga 520 mm e alta 110 mm;
- Targa posteriore ‘quadrata’ su due righe, lunga 297 mm e alta 214 mm.
Le targhe posteriori in formato su due righe sono destinate unicamente ai quei veicoli, come fuoristrada, autocarri, auto d’epoca o di importazione, che non hanno il vano targa sufficientemente largo per ospitare targhe standard.
- E poi c’è la targa anteriore, lunga 360 mm e alta 110 mm.
Qui trovate invece notizie e curiosità sulle targhe militari italiane.
TARGA ITALIANA: CARATTERI E COLORI
In base al Regolamento del Codice della Strada il fondo delle targhe delle autovetture è bianco ad eccezione delle parti poste all’estremità, che come abbiamo visto sono blu. I caratteri e il marchio ufficiale della Repubblica Italiana sono neri, la sigla I è bianca. La zona rettangolare posta all’estrema destra è destinata a contenere due talloncini in materiale autoadesivo, che non formano parte integrante della targa e non influiscono ai fini dell’identificazione del veicolo e del relativo intestatario. Come già accennato in precedenza, il primo, da applicarsi nella parte alta, reca in giallo le ultime due cifre dell’anno di immatricolazione; il secondo, da applicarsi nella parte bassa, reca in bianco la sigla della provincia di residenza dell’intestatario della carta di circolazione.
Ricordiamo infine che è ammesso l’uso di cornici portatarga, a condizione che siano di materiale opaco e che ricoprano il bordo della targa per non più di 3 mm. È invece vietato applicare sui portatarga e sulle teste delle viti di fissaggio materiali aventi proprietà retroriflettenti, così come è vietato applicare sulla targa qualsiasi rivestimento di materiale anche se trasparente, ad esclusione dei citati talloncini autoadesivi con l’anno di immatricolazione e la provincia dell’intestatario.
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