NCC: Tar boccia pausa 20 minuti tra le corse, batosta per Salvini

NCC: Tar boccia pausa 20 minuti tra le corse, batosta per Salvini

Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto di Salvini sul servizio NCC con riferimento all'obbligo di sostare 20 minuti tra una corsa e l'altra. Tutto da rifare?

 

Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto di Salvini sul servizio NCC con riferimento all'obbligo di sostare 20 minuti tra una corsa e l'altra. Tutto da rifare?

13 Dicembre 2024 - 11:45

Non un bel weekend per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: prima ha perso il braccio di ferro con il sindacato USB sulla precettazione dello sciopero del 13 dicembre. Poi il Tar del Lazio gli ha bocciato il contestatissimo decreto sulla riforma del servizio NCC (Noleggio con conducente), firmato con il ministro dell’Interno Piantedosi, limitatamente alla parte in cui si obbligano le vetture NCC a sostare 20 minuti tra un servizio e l’altro fuori dalla rimessa. Non è una sorpresa visto che già lo scorso mese di giugno l’Antitrust e l’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) avevano mosso gli stessi rilievi, indicando come l’obbligo di sosta tra la fine di un servizio e l’inizio di un altro e del rientro in rimessa rappresentassero, insieme ad altri profili critici del decreto, un “discriminatorio e ingiustificato aggravio per gli esercenti il servizio NCC“. Tuttavia questi autorevoli pareri non sono stati considerati e il decreto è stato emanato nella sua forma originaria, col risultato che il Tar lo ha bloccato prima ancora della sua entrata in vigore, prevista il prossimo 3 gennaio 2025.

NCC: TAR ACCOGLIE RICORSO E BOCCIA PAUSA DI 20 MINUTI

Guarda caso la sospensione del decreto Salvini-Piantedosi è arrivata nel giorno dello sciopero del comparto NCC in 12 città italiane, proclamato proprio per protestare contro un provvedimento che, a detta degli operatori del noleggio con conducente, potrebbe mettere a rischio il futuro dell’intero settore, con la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Nell’accogliere il ricorso presentato dall’associazione NCC Italia e da altre società e conducenti, i giudici amministrativi hanno rinviato alla camera di consiglio del 13 gennaio 2025 la trattazione della materia ma nel frattempo hanno parzialmente sospeso gli effetti della norma, obiettando (esattamente come avevano fatto Antitrust e ART, restando però inascoltati) che “appare discendere un pregiudizio grave e irreparabile per i titolari dell’attività di noleggio con conducente per effetto delle imposizioni introdotte in ordine alle modalità del relativo espletamento“, in merito soprattutto alla circostanza secondo cui “la prenotazione possa essere registrata come bozza di servizio fino a 20 minuti prima dell’inizio del relativo servizio” e che “la partenza coincida con l’arrivo del servizio precedente al quale è collegato, che deve essere svolto nella stessa data del servizio di riferimento, fatti salvi i servizi notturni svolti nelle prime 4 ore del mattino“.

PARZIALE SOSPENSIONE DECRETO SALVINI SUGLI NCC: SODDISFAZIONE DEI CONSUMATORI

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha commentato la sospensione del Tar parlando di “vittoria della giustizia e dei consumatori che avrebbero pagato quella ‘siesta’ obbligatoria, atteso che gli NCC avrebbero avuto minori ricavi a parità di ore lavorate e, quindi, avrebbero finito inevitabilmente per traslare questa ‘tassa Salvini’ sui clienti. Ora speriamo di non assistere al solito attacco contro i giudici cattivi, atteso che il ministro pretendeva con un atto amministrativo di modificare la ratio di una legge e aggirare la sentenza della Consulta. Auspichiamo, anzi, che i giudici sollevino la questione di illegittimità costituzionale di quel decreto, visto che si volevano limitare alcune libertà espressamente garantite dalla Costituzione“.

Noleggio Ncc

SOTTO ACCUSA ANCHE IL FOGLIO DI SERVIZIO ELETTRONICO: SAREBBE STATO COPIATO

I problemi per il decreto NCC potrebbero non essere finiti con la sospensione del Tar: sotto accusa c’è anche il ‘famigerato’ foglio di servizio elettronico, introdotto obbligatoriamente con lo stesso provvedimento, che sarebbe stato ‘copiato’ da un modello già esistente. Una piccola società, Facilepark, che dal 2019 fornisce un servizio analogo agli NCC, oggi ne rivendica infatti la paternità: il foglio digitale è stato depositato in Siae come proprietà intellettuale, e adesso i soci dell’azienda sono pronti ad adire le vie legali contro il ministero. “La proposta di foglio elettronico del ministero ricalca il modello del nostro foglio digitale che negli anni abbiamo fornito a centinaia di autisti NCC“, ha spiegato al quotidiano Il Foglio il vicepresidente di Facilepark, “contribuendo a semplificare loro la vita e allo stesso tempo a rendere il loro lavoro tacciabile, in ossequio della legge. Non c’è dubbio quindi che difenderemo nelle sedi opportune la nostra proprietà“.

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