Sciopero NCC 12 dicembre: settore in rivolta contro il decreto Salvini

Sciopero NCC 12 dicembre: settore in rivolta contro il decreto Salvini

Il 12 dicembre le imprese NCC scioperano contro le nuove norme del decreto Salvini, che a loro parere potrebbero causare gravi danni al settore

10 Dicembre 2024 - 19:00

Le imprese del noleggio con conducente sono in sciopero il 12 dicembre 2024 per protestare contro le nuove regole del cosiddetto decreto Salvini, dal nome del principale firmatario. Emanate per contrastare l’abusivismo degli NCC, le nuove norme sono contestate dall’intera categoria poiché andranno a rappresentare un carico insostenibile per le aziende, al punto da minare il futuro dell’intero comparto. Tanto che alcune, come Transfeero, hanno già annunciato che senza modifiche al decreto saranno costrette a rivedere gli investimenti in Italia.

DECRETO SALVINI NCC: LE NORME PIÙ CONTESTATE

Il decreto Salvini, lamentano le aziende NCC che si fermano compatte per lo sciopero del 12 dicembre, è stato emanato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti senza alcun coinvolgimento del Parlamento e contro il parere congiunto dell’Antitrust e dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART), imponendo sia al cliente che agli operatori una serie di ostacoli che rendono di fatto problematico ricorrere al servizio di noleggio con conducente, in totale contrapposizione a quanto accade nel resto d’Europa e a quanto sarebbe necessario oggi in Italia. Per i rappresentanti di categoria sembra quasi che le norme siano state ‘dettate’ dai tassisti, con la scusa di opporsi alla multinazionale Uber, per distruggere il comparto rivale…

Tra le misure più contestate, l’obbligo per gli operatori NCC di comunicare allo Stato i dati personali di ciascun viaggiatore insieme ai dettagli del tragitto, l’introduzione di un tempo minimo di attesa di 20 minuti tra un cliente e un altro e il ripristino dell’obbligo del rientro in rimessa già bocciato dalla Corte Costituzionale nel 2020.

TRANSFEERO (NCC): “REGOLE INCOMPRENSIBILI, DIFFICILE CONTINUARE A QUESTE CONDIZIONI”

Come detto, tra le aziende del settore c’è molta preoccupazione. Ad esempio per Transfeero, piattaforma italiana attiva a livello internazionale e prima a offrire il servizio dei trasferimenti privati con autisti professionisti, le nuove restrizioni imposte dal decreto rappresentano una grave minaccia alla flessibilità e all’efficienza che da sempre caratterizzano il settore NCC.

È difficile comprendere l’utilità pratica di una pausa obbligatoria di 20 minuti tra i servizi”, spiega Andrea Platania, Operations Manager dell’azienda, “durante i periodi di alta stagione o in contesti urbani con elevata domanda, come Milano o Roma, il servizio NCC diventa essenziale per supportare il sistema di trasporto pubblico e compensare la carenza di taxi. Questo decreto rischia invece di rallentare il servizio, aumentare i costi operativi e di conseguenza quelli per i clienti. Tra l’altro proprio in vista di un evento come il Giubileo di Roma, col rischio di compromettere l’immagine dell’Italia come Paese capace di accogliere efficacemente flussi di visitatori“.

Oltre alla pausa obbligatoria, Platania di Transfeero solleva molti dubbi anche sull’introduzione dell’obbligo di registrare i passeggeri: “Ci chiediamo quale sia l’obiettivo di questa misura. La frammentazione burocratica con moduli diversi a seconda del punto di partenza del servizio non fa altro che aggiungere complessità a un settore già soggetto a numerose regolamentazioni. Un unico modello standard sarebbe stata una soluzione più semplice ed efficace”.

A queste condizioni il futuro dell’azienda nel mercato italiano è inevitabilmente a rischio: “Se le restrizioni previste dal decreto saranno confermate, il mercato italiano rischia di diventare insostenibile per un’azienda come la nostra, spingendoci a rivalutare le nostre priorità e a concentrare gli investimenti nei mercati esteri in cui già operiamo con successo. È frustrante constatare come il contesto normativo italiano penalizzi costantemente le imprese che cercano di innovare e creare valore, spingendole a guardare altrove. Spero che il Governo italiano riconsideri queste misure“.

Noleggio Ncc

NCC LOMBARDIA: “CARICO INSOSTENIBILE PER LE AZIENDE”

Lo stesso grido d’allarme lo ha lanciato da Giuseppe Mele, Presidente CNA Fita NCC Lombardia, secondo cui l’impatto combinato del foglio di servizio elettronico e delle nuove sanzioni rappresenta un carico insostenibile che mina la competitività delle imprese NCC e favoriscono l’abusivismo.

Il foglio di servizio elettronico, che diventerà pienamente operativo dal prossimo 3 gennaio 2025“, racconta Mele, “rappresenta un inutile e inspiegabile sovraccarico di adempimenti e di burocrazia per le imprese del settore. Se l’obiettivo da perseguire è quello della lotta all’abusivismo, l’effetto è invece quello di mettere in estrema difficoltà le migliaia di micro e piccole imprese del settore, che operano nella legalità (in Lombardia ci sono oltre 1.500 imprese NCC attive con più di 5.000 autorizzazioni, per un giro d’affari di oltre 500 milioni di euro all’anno). Anche le sanzioni appaiono assolutamente spropositate rispetto alle possibili violazioni sull’utilizzo del foglio elettronico e dell’iscrizione al RENT“.

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