La Cassazione si è espressa sulla validità o meno delle sanzioni amministrazioni nel caso di emissione di una multa autovelox senza foto
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatto luce sulla questione della multa autovelox senza foto. Il principio espresso è stato molto chiaro: la validità delle sanzioni emesse anche in assenza di immagine. Questa decisione potrebbe sembrare contraddittoria rispetto al principio di trasparenza dell’operato delle autorità pubbliche. Ecco perché la decisione della Suprema Corte merita un’analisi dettagliata. Esaminiamo allora nel dettaglio cosa prevede la normativa vigente rispetto alle fotografie catturate dagli autovelox.
FOTO AUTOVELOX, COME DEVE ESSERE SCATTATA
In conformità con la giurisprudenza relativa alla multa autovelox senza foto, l’articolo 345 del regolamento di esecuzione al Codice della strada e l’articolo 4 della legge 168 del 2002 delineano i requisiti per acquisire la prova di violazione dei limiti di velocità. Deve essere catturata una fotografia che mostri chiaramente il veicolo coinvolto. L’immagine deve essere eseguita in modo perpendicolare al senso di marcia del veicolo ovvero fornire una documentazione inequivocabile dell’infrazione. La foto deve coprire l’intero spazio monitorato dall’autovelox. In altre parole, non è sufficiente avere solo una fotografia della targa del veicolo, anche se la targa stessa è leggibile. La documentazione fotografica completa deve confermare la situazione dell’infrazione. Sono le fondamenta legali per stabilire una prova valida dell’infrazione ai limiti di velocità da parte di un veicolo. La mancanza di questi elementi potrebbe sollevare dubbi sulla validità della sanzione.
MULTA AUTOVELOX SENZA FOTO: COSA DICE LA CASSAZIONE
La sentenza della Cassazione numero 26511 del 14 settembre 2023 ha fornito importanti chiarimenti in riferimento alla multa autovelox senza foto. In particolare, la sentenza stabilisce che, nel contesto di un giudizio di opposizione contro l’ordinanza di ingiunzione di pagamento di una sanzione amministrativa emessa dal Prefetto, la mancata trasmissione della fotografia catturata dall’autovelox è ininfluente. Le ragioni di questa decisione si fondano su due argomenti giuridici. La Cassazione afferma che, se necessario, il giudice ha il potere di acquisire il rilievo fotografico nel corso del procedimento. Nel caso di dubbi o contestazioni sulla violazione dei limiti di velocità, il giudice può richiedere la fotografia come prova. Il verbale di accertamento dell’infrazione redatto da un pubblico ufficiale ha un peso nel giudizio. Costituisce una prova completa e, fino a prova contraria, ritenuta veritiera dei fatti attestati dal pubblico ufficiale come avvenuti in sua presenza, descritti senza possibilità di interpretazioni ambigue e con un’origine ufficiale. In pratica, la sentenza stabilisce che la mancanza di fotografia dalla strumentazione autovelox non pregiudica la validità delle sanzioni amministrative, poiché il verbale emesso dal pubblico ufficiale resta una prova rilevante e attendibile della violazione.
QUANDO È VALIDA LA MULTA AUTOVELOX SENZA FOTO?
La validità di una multa e della conseguente decurtazione dei punti patente non è condizionata dalla presenza o assenza della fotografia del veicolo rilevato dall’autovelox allegata agli atti del procedimento di opposizione al verbale. L’ordinanza ribadisce il concetto che il verbale di accertamento dell’infrazione è una prova completa e affidabile della violazione. Questo documento è considerato attendibile e valido, a meno che non venga contestato con una querela di falso. Il verbale, redatto da un pubblico ufficiale, descrive con precisione gli eventi osservati, fornendo una testimonianza dettagliata e senza margini di interpretazione. La convinzione diffusa che una multa richieda una prova fotografica per la sua validità è smentita dalla Cassazione. Questa decisione ribadisce la forza probatoria del verbale e afferma che la sua autenticità e origine non sono soggette a dubbi, a meno che non vi sia una contestazione formale. Questa regola si applica solo alle contravvenzioni rilevate dall’autovelox in presenza degli agenti di polizia. In altre parole, quando gli agenti partecipano all’operazione e osservano direttamente l’infrazione. Non vale per le contravvenzioni rilevate automaticamente dall’autovelox senza la presenza di una pattuglia. In questo secondo scenario, gli agenti non sono in grado di rilevare la violazione sul posto e si affidano alle prove raccolte attraverso le risultanze dell’apparecchio fotografico, come stabilito in una precedente sentenza della Cassazione.
SI PUÒ FARE RICORSO CONTRO LA MULTA AUTOVELOX SENZA FOTO?
La multa autovelox senza foto è dunque valida. Ciascun automobilista ha il diritto di richiedere e ottenere una copia dell’immagine. Per farlo deve rivolgersi direttamente all’autorità competente che ha emesso la contravvenzione. Ci sono però limiti temporali specifici da rispettare per presentare eventuali ricorsi. In genere, il termine è di 30 giorni se si ricorre al giudice di pace. E di 60 se ci si rivolge al prefetto. La richiesta di copia della fotografia deve soddisfare alcuni requisiti chiave. Dall’immagine deve emergere chiaramente, a occhio nudo, il numero di targa del veicolo coinvolto. Questa identificazione non dovrebbe richiedere l’uso di tecniche di ingrandimento digitale per essere visibile. La foto non deve includere altre auto o veicoli nel suo raggio d’azione che potrebbero causare confusione o sollevare sospetti sulla legittimità dell’infrazione registrata dall’autovelox.
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