Incidenti stradali: l’autostrada deve risarcire se manca il guardrail

Incidenti stradali: l’autostrada deve risarcire se manca il guardrail

Scopri la sentenza della Cassazione che cambia le carte in tavola in materia di risarcimenti per i danni da incidenti stradali

16 Gennaio 2025 - 16:00

Importante sentenza giuridica che riguarda gli incidenti stradali: per la prima volta è stato sancito l’obbligo a carico di un gestore autostradale, nel caso specifico Autostrade per l’Italia, di provvedere al pagamento, insieme all’assicurazione del veicolo, dei danni patrimoniali e non patrimoniali derivanti da un sinistro. Nel dettaglio il fatto analizzato riguarda un’auto che, dopo un tamponamento, è caduta nella scarpata adiacente la strada, causando il decesso di entrambi gli occupanti, e ciò perché questa non era protetta da un guardrail. Chiamata a pronunciarsi sul caso (sentenza n. 882/2025), la Corte di Cassazione ha inchiodato il gestore stradale alle sue responsabilità per ‘omesso controllo‘.

INCIDENTE STRADALE E ASSENZA DI GUARDRAIL: LA RESPONSABILITÀ DEL GESTORE

Secondo la Suprema Corte, infatti, la presenza di una barriera protettiva laterale avrebbe permesso il contenimento del moto aberrante della vettura tamponata evitando l’esito mortale, oltre che il ribaltamento della stessa a seguito della discesa lungo la scarpata, poiché l’impatto è avvenuto a una velocità di 70 km/h, rispetto alla quale il contenimento da parte di una barriera moderna è assicurato.

Durante le varie fasi del procedimento giudiziario, Autostrade per l’Italia aveva impostato la sua difesa sostenendo la tesi del ‘fatto imprevedibile‘, utile a escludere la responsabilità del gestore. Un altro argomento a discarico di Aspi aveva riguardato l’assenza di un obbligo di legge che imponesse le barriere di sicurezza nel tratto dell’incidente. Il tratto fatale si trovava infatti fuori dal raggio d’azione della normativa sui guardrail vigente all’epoca del sinistro (Dm 223/1992), che riguardava solo i nuovi tronchi stradali e quelli realizzati in precedenza ma sottoposti a significative opere di adeguamento o rifacimento. Mentre il tratto in questione era datato 1969 e da quella data non l’avevano mai sottoposto a significative opere di manutenzione straordinaria.

AUTOSTRADE DEVE RISARCIRE PER OMESSO CONTROLLO

Tuttavia la Cassazione ha rigettato entrambe le tesi di Autostrade. Non si può infatti parlare di ‘fatto imprevedibile’ associato al tamponamento, che non avrebbe avuto l’esito fatale se ci fosse stata la protezione. Né si può tirare in ballo l’assenza di un obbligo normativo esplicito: “l’obbligo di vigilanza e controllo“, recita la sentenza, “e di adottare tutte le misure idonee per rendere innocua la cosa e non arrecare danno a terzi, che trova la propria fonte già in base al dovere generale del neminem laedere (il principio secondo cui tutti sono tenuti al dovere di non ledere l’altrui sfera giuridica, ndr), a maggior ragione sussiste in ipotesi di responsabilità aggravata, come quella per la custodia (art. 2051 Codice civile), che costituiscono espressione di maggior favore per il danneggiato in presenza di una situazione di rischio unilaterale in quanto solo una parte (il danneggiante potenziale) ha la capacità tecnologica di ridurre l’occorrenza o la gravità degli incidenti“.

Incidente auto contro il guardrail

INCIDENTI STRADALI: QUANDO IL GESTORE DELLA STRADA È RESPONSABILE

In altri termini, la Corte di Cassazione ha di fatto attribuito alla società Autostrade una responsabilità oggettiva, connotata da una colpa generica, ossia che è obbligo della stessa controllare, nella sua veste di custode, la carreggiata e tutti gli elementi accessori o pertinenze, ivi comprese eventuali barriere laterali con funzione di contenimento. La condanna si basa quindi non sulla violazione delle prescrizioni della normativa sulle barriere laterali, ma perché l’installazione della barriera di sicurezza era (ed è), in ogni caso, un’esigenza elementare di tutela della sicurezza stradale, non essendovi una ragione plausibile per cui il guardrail si interrompesse lasciando scoperto un tratto fiancheggiato da una scarpata altamente pericolosa.

La Cassazione ha quindi confermato a carico di Autostrade per l’Italia il pagamento di 150 mila euro, pari alla metà dell’importo versato ai danneggiati dall’assicurazione.

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