Focus sul guard rail: normativa e dimensioni delle barriere stradali che servono a contenere le conseguenze di un'uscita di strada dei veicoli
Il guard rail è un dispositivo di sicurezza e di ritenuta passiva che serve a contenere i veicoli all’interno di una carreggiata in seguito a sbandamento o collisione con altri mezzi. Si tratta di gran lunga della barriera di sicurezza stradale più usata nel mondo insieme alle barriere Jersey. Inutile sottolineare che l’installazione di un guard rail è soggetta a una rigida normativa specie per quel che riguarda le dimensioni e i materiali.
- Finalità del guard rail
- Normativa di riferimento
- Dove installare le barriere
- Caratteristiche tecniche del guard rail
- Materiali del guard rail
- Guard rail motociclisti
Aggiornamento del 22 maggio 2024 con l’inserimento delle ultime normative sulle barriere di sicurezza stradali o guard rail.
FINALITÀ DEL GUARD RAIL
I guard rail o barriere di sicurezza sono posti in opera essenzialmente allo scopo di realizzare, per gli utenti della strada e per gli eventuali soggetti esterni presenti, accettabili condizioni di sicurezza in rapporto alla configurazione dell’infrastruttura stradale, garantendo, entro certi limiti, il contenimento dei veicoli che dovessero tendere alla fuoriuscita dalla carreggiata.
L’impatto con il guard rail deve dunque arrecare danni minori dell’eventuale fuoriuscita incontrollata del veicolo.
Di conseguenza le barriere stradali di sicurezza devono essere idonee ad assorbire parte dell’energia di cui è dotato il veicolo, limitando contemporaneamente gli effetti d’urto sui passeggeri.
GUARD RAIL: NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Nel corso degli anni l’Italia ha regolamentato la progettazione, la validazione e l’installazione delle barriere stradali di sicurezza prima con il decreto ministeriale n. 223 del 18 febbraio 1992 e poi con il dm n. 2367 del 21 giugno 2004, più volte integrato da successive circolari. Tuttavia questi decreti risultano in gran parte superati dall’emanazione del Regolamento UE 305/2011, che ha fissato condizioni armonizzate in tutti i Paesi membri per la commercializzazione dei prodotti da costruzione. Dall’entrata in vigore del regolamento europeo, infatti, l’immissione nel mercato UE dei guard rail presuppone le marcature CE in accordo con la norma armonizzata UNI EN 1317 che stabilisce le modalità di prova e certificazione delle barriere.
GUARD RAIL: DOVE BISOGNA INSTALLARE LE BARRIERE
Le zone da proteggere con le barriere di sicurezza stradale e gli altri dispositivi di ritenuta devono riguardare quanto meno:
- i margini di tutte le opere d’arte stradali all’aperto quali ponti, viadotti, ponticelli, sovrappassi e muri di sostegno della carreggiata, indipendentemente dalla loro estensione longitudinale e dall’altezza dal piano di campagna;
- lo spartitraffico ove presente;
- il margine laterale stradale nelle sezioni in rilevato dove il dislivello tra il colmo dell’arginello e il piano di campagna è maggiore o uguale a 1 metro; la protezione è necessaria per tutte le scarpate aventi pendenza maggiore o uguale a 2/3, negli altri casi dipende dalla combinazione della pendenza e dell’altezza della scarpata, tenendo conto delle situazioni di potenziale pericolosità a valle della scarpata (presenza di edifici, strade, ferrovie, depositi di materiale pericoloso, ecc.);
- gli ostacoli fissi (frontali o laterali) che potrebbero costituire un pericolo per gli utenti della strada in caso di urto, quali pile di ponti, rocce affioranti, opere di drenaggio non attraversabili, alberature, pali di illuminazione, supporti per segnaletica non cedevoli e corsi d’acqua, nonché i manufatti quali edifici pubblici o privati, scuole, ospedali che in caso di fuoriuscita o urto dei veicoli potrebbero subire danni comportando quindi pericolo anche per i non utenti della strada. In particolare occorre proteggere i suddetti ostacoli e manufatti qualora si trovino a una distanza dal ciglio esterno della carreggiata inferiore a un’opportuna distanza di sicurezza (variabile in base a diversi fattori).
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GUARD RAIL: CARATTERISTICHE TECNICHE
I guard rail installati in Italia e nel resto dell’Unione Europea devono rispettare i parametri definiti dalla norma armonizzata UNI EN 1317 sui dispositivi di sicurezza stradale che, come detto, stabilisce le modalità di prova e certificazione delle barriere. La norma è a sua volta suddivisa in 8 parti, tuttavia per certificare una barriera stradale si fa principalmente riferimento a 3 parti specifiche:
- UNI EN 1317-1 (Terminologia e criteri generali per i metodi di prova)
La norma fornisce disposizioni per la misurazione della prestazione dei prodotti per sistemi di ritenuta stradali sottoposti a urto e livelli di severità di urto. Essa include i dati del luogo di prova, le definizioni dei sistemi di ritenuta stradali, le specifiche del veicolo (inclusi i requisiti di carico) per i veicoli utilizzati nelle prove d’urto, la strumentazione dei veicoli, le procedure di calcolo e i metodi di registrazione dei dati della prova d’urto, inclusi i livelli di severità d’urto e l’indice di deformazione dell’abitacolo del veicolo (VCDI).
- UNI EN 1317-2 (Classi di prestazione, criteri di accettazione delle prove d’urto e metodi di prova per le barriere di sicurezza)
La norma specifica i requisiti riguardanti la prestazione all’urto dei sistemi di ritenuta stradali inclusi i parapetti veicolari, le classi di contenimento, la larghezza operativa, l’intrusione del veicolo e i livelli di severità dell’urto.
- UNI EN 1317-5 (Requisiti di prodotto e valutazione di conformità per sistemi di trattenimento veicoli)
La norma specifica i requisiti per la valutazione di conformità di barriere di sicurezza, attenuatori d’urto, terminali, elementi di transizione, parapetti per veicoli/pedoni. Non si applica a barriere temporanee. Tra i requisiti richiesti assume particolare importanza la durabilità: tutti i sistemi di trattenimento veicoli, infatti, devono essere durevoli per una vita utile economicamente ragionevole, adeguatamente dimostrata. A tale scopo occorre dichiarare i materiali e i rivestimenti di protezione utilizzati nella produzione della barriera di sicurezza, specificandone le caratteristiche tecniche e come queste influiscono sulla durabilità (p.es. il trattamento protettivo dell’acciaio o la composizione e lo spessore del calcestruzzo).
C’è poi la parte fondamentale della valutazione di conformità. La conformità della barriera di sicurezza stradale ai requisiti di norma dev’essere dimostrata mediante prove iniziali di laboratorio ITT e crash test per le barriere, oltre che con il controllo di produzione in fabbrica da parte del fabbricante, compresa la valutazione del prodotto. In sintesi le prove di crash test sono necessarie a verificare i requisiti fondamentali di un guard rail: 1) la capacità di contenimento del veicolo di progetto; 2) il corretto rinvio del veicolo sulla carreggiata in seguito all’urto; 3) la minimizzazione dei rischi di lesioni per gli occupanti dei mezzi leggeri attraverso la limitazione delle decelerazioni.
Approfondisci: crash test guard rail: quando e a che velocità diventano mortali?
MATERIALI DEI GUARD RAIL
Generalmente i guard rail possono essere in acciaio, in calcestruzzo o in legno (con anima in acciaio), laddove le esigenze ambientali lo richiedano. I materiali con cui sono costruite le barriere di sicurezza debbono rispondere a imprescindibili requisiti di resistenza meccanica e durabilità, oltre ad avere caratteristiche di compatibilità ambientale e pregi estetici, quando richiesti. Nella loro configurazione più tradizionale le barriere metalliche sono costituite dai seguenti elementi strutturali:
- montanti: infissi su terra o vincolati con bulloni al supporto;
- nastro/i: generalmente costituito/i da una o più lamiere sagomate a doppia o tripla onda;
- correnti longitudinali: elementi disposti parallelamente al nastro, inferiori (pararuota) o superiori (in corrispondenza delle opere d’arte);
- distanziatori:se presenti, posti tra i nastri e i montanti e con funzione di dissipare l’energia di urti leggeri e garantire l’effetto di risalita del nastro durante l’urto al fine di impedire lo scavalcamento della barriera;
- diagonali di controvento, se presenti;
- bulloneria di collegamento e vincolo;
- supporti per l’ancoraggio o per l’infissione dei montanti.
GUARD RAIL MOTOCICLISTI
I guard rail sono sistemi di protezione pensati soprattutto per i mezzi a quattro ruote. Viceversa si sono spesso rivelati del tutto inutili, anzi pericolosissimi, per i motociclisti. Questo perché nella maggior parte degli incidenti le lesioni mortali alla colonna vertebrale non avvengono durante l’urto della moto, ma quando dopo l’impatto il motociclista viene sbalzato dal veicolo colpendo il guard rail, i cordoli o altre barriere presenti ai lati della strada. Perciò da qualche anno, con il decreto ministeriale 1 aprile 2019, sono stati introdotti anche in Italia i cosiddetti guard rail ‘salva-motociclisti’ (DSM) di colore giallo che devono essere installati nella parte inferiore delle barriere tradizionali, a livello del piano stradale, per evitare l’urto diretto contro i montanti o contro i nastri protettivi dei guard rail. L’obbligo però non riguarda tutte le strade, inoltre (strano ma vero) i DSM attualmente installati non rispondono al decreto di riferimento.
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