Colpo di sonno: il conducente è sempre responsabile dei danni Attenzione al colpo di sonno: il conducente è sempre responsabile dei danni eventualmente provocati. Sonno e stanchezza non sono infatti assimilabili a un malore

Colpo di sonno: il conducente è sempre responsabile dei danni

Attenzione al colpo di sonno: il conducente è sempre responsabile dei danni eventualmente provocati. Sonno e stanchezza non sono infatti assimilabili a un malore

15 Gennaio 2020 - 04:01

In caso di colpo di sonno il conducente che causa un sinistro non può addurre nessuna giustificazione ed è sempre responsabile dei danni eventualmente provocati. Il colpo di sonno alla guida non è considerato alla stregua di un malore improvviso o di una causa di forza maggiore. Ma si tratta invece di un evento prevedibile. Il conducente deve infatti assicurarsi, quando si mette alla guida di un’auto, di avere le condizioni psico-fisiche necessarie per mantenere il controllo del veicolo in ogni circostanza, E se gli viene un colpo di sonno è solo perché non ha preso le dovute cautele, mettendosi per esempio al volante stanco o assonnato.

COLPO DI SONNO ALLA GUIDA: LE RESPONSABILITÀ DEL CONDUCENTE

Quindi non è mai una buona idea guidare un’auto quando non si è completamente lucidi a causa della stanchezza o del sonno. E dove non arriva il buon senso, ci pensa la legge a ricordare quali sono le responsabilità di ogni guidatore. Il comma 2 dell’articolo 141 del Codice della Strada dispone infatti che “il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza […]”. Di conseguenza, se si viene fermati per un’infrazione o peggio ancora per un sinistro, non ci si può difendere dando la colpa a un colpo di sonno. Perché, ripetiamolo, “il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo”. E se si accorge che il sonno sta per prendere il sopravvento, ha il dovere di fermare la marcia dell’auto e riprenderla solo alle giuste condizioni.

COLPO DI SONNO ALLA GUIDA: LE SANZIONI

Chi viola semplicemente le disposizioni dell’art. 141 CdS, guidando in condizioni di non sicurezza, rischia una multa da 42 a 173 euro. Ma può andargli molto peggio se in tali condizioni commette altre violazioni come passare con il semaforo rosso o superare sulla striscia continua. Oppure, malauguratamente, causa un incidente stradale provocando il ferimento o addirittura la morte di una o più persone. Eventualità, quest’ultima, che prefigurerebbe il reato di omicidio stradale, per cui è prevista una pena fino a 18 anni di reclusione. Come del resto ha confermato la sentenza 27410/2018 della Cassazione, secondo cui è legittimo ipotizzare il reato di omicidio stradale “qualora siano presenti elementi idonei a far ritenere che la perdita di controllo del veicolo sia stata determinata non da un malore ma da un altro fattore non imprevedibile (sonno/stanchezza, ndr), che avrebbe dovuto indurre il conducente a desistere dalla guida”.

Colpo di sonno alla guida

COLPO DI SONNO ALLA GUIDA: RISCHIO DI REVOCA DELLA PATENTE

Insomma, il colpo di sonno alla guida di un’auto è una questione molto seria, al punto che un disturbo del sonno cronico potrebbe diventare motivo di mancato rilascio o rinnovo della patente da parte della commissione medica locale. Il decreto del Ministero dei Trasporti 22/12/2015, su indicazione della direttiva UE 85/2014,  dispone infatti che “la patente di guida non deve essere né rilasciata né rinnovata a candidati o conducenti affetti da disturbi del sonno causati da apnee ostruttive notturne che determinano una grave e incoercibile sonnolenza diurna, con accentuata riduzione delle capacità dell’attenzione non adeguatamente controllate con le cure prescritte”. Da ricordare poi che il Tar della Toscana, con la recente sentenza 159/2019, ha imposto la revisione della patente a un automobilista per aver cagionato un incidente a causa di un probabile colpo di sonno, generando un ragionevole dubbio sulla sua idoneità alla guida.

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