Sicurezza stradale: l’utente debole ha sempre ragione?

Sicurezza stradale: l’utente debole ha sempre ragione?

In tema di sicurezza stradale, l'utente debole ha sempre ragione? Generalmente sì ma anche lui deve rispettare determinate regole

14 Aprile 2023 - 12:00

Il pedone ha sempre ragione. Tante volte sentiamo pronunciare questa frase, ma è proprio così? Per molti anni le campagne di prevenzione sulla sicurezza stradale si sono concentrate sui conducenti dei veicoli a motore. Ora sembra che il trend stia cambiando. Anche il pedone, come utente della strada, deve rispettare le regole imposte dal Codice della Strada. Proprio per questo, nel caso in cui si verificasse un incidente, non è inusuale che la colpa, interamente o solo in parte, possa essere attribuita al pedone. Gli esempi tipici di queste situazioni riguardano gli attraversamenti effettuati fuori dall’area delle strisce pedonali, in curva o in caso di semaforo rosso. Il modello della piramide inversa della priorità della sicurezza stradale per la mobilità urbana punta proprio a mettere al primo posto pedoni e ciclisti.

IL NUOVO IMBROGLIO: SI BUTTANO CONTRO LE AUTO IN CORSA PER UN RISARCIMENTO

Sulla scia dell’errata convinzione che il pedone ha sempre ragione un nuovo imbroglio sta prendendo forma. Il ‘piano’ è questo: buttarsi sotto un’auto in corsa per le strade delle città per poi poter avere un risarcimento in denaro. Una trovata assurda, se si considera il rischio che incorrono in primis loro stessi. Eppure in questo modus operandi, che è stato visto tramite qualche immagine, c’è anche uno stratagemma: i protagonisti in questione, per attutire la botta, indossano uno zaino che riempiono di un qualche materiale. E, alla fine, si lanciano. Il primo caso sarebbe stato ripreso da una telecamera di sorveglianza di una farmacia di Milano. A quanto pare il truffatore, prima di buttarsi sulla strada, ha individuato una delle potenziali auto contro cui scontrarsi e poi, all’improvviso, ha corso fino all’impatto. Seppur i testimoni erano convinti che fosse stato realmente investito, andando perfino a soccorrerlo insieme al conducente del veicolo coinvolto, la realtà è ben altra.

SICUREZZA STRADALE: I CASI IN CUI IL PEDONE HA TORTO

Dal punto di vista strettamente giuridico, il pedone è responsabile del sinistro, o almeno dell’80% della colpa, nel caso in cui stesse attraversando la strada senza prestare attenzione o distratto dal cellulare. Inoltre, sono ritenuti del tutto responsabili del sinistro stradale i pedoni che attraversano la strada al buio, o in condizioni climatiche sfavorevoli, come pioggia, nebbia e grandine, indossando abiti scuri o in condizioni evidentemente alterate (ubriachezza o abuso di sostanze). Per quanto riguarda gli attraversamenti pedonali, nel caso in cui il pedone dovesse attraversare la strada all’improvviso e fuori dall’area delle strisce pedonali, la responsabilità del conducente viene di solito ridimensionata, ma non annullata. Infatti, il conducente di un veicolo dovrebbe essere sempre in grado di garantire la capacità di frenare prontamente in modo da scongiurare l’incidente. In alcuni casi però, la legge potrebbe prevedere di annullare del tutto la colpa dell’automobilista, se fosse possibile dimostrare che il comportamento del pedone fosse stato talmente inatteso e improvviso da non permettergli di reagire nelle tempistiche necessarie, adottando una manovra utile ad impedire il sinistro.

Sicurezza stradale utente debole

QUALI SONO GLI OBBLIGHI DEL PEDONE?

Gli obblighi e i doveri a cui deve sottostare il pedone durante la circolazione stradale sono stabiliti dal Codice della Strada e comprendono:

  • l’obbligo di circolare sugli appositi marciapiedi;
  • nel caso in cui non ci fossero marciapiedi, è necessario camminare lungo il margine della carreggiata opposto rispetto al senso di marcia dei veicoli;
  • durante gli attraversamenti è obbligatorio servirsi delle apposite strisce pedonali. Nel caso in cui fossero mancanti si può attraversare la carreggiata con la dovuta attenzione.

Un comportamento scorretto può, quindi, provocare al pedone non solo una multa, ma anche la responsabilità del sinistro.

LA PIRAMIDE INVERSA DELLE PRIORITÀ: IN COSA CONSISTE?

L’ETSC sostiene da tempo la gerarchia inversa, che vede gli utenti della strada più a rischio in caso di collisione ai vertici, sottolineando comunque la necessità che tutti si comportino in modo responsabile. Le nuove regole danno maggiore priorità ai pedoni quando attraversano le strade e stabiliscono la distanza di passaggio appropriata durante il sorpasso dei ciclisti. Questo modello si basa sul riconoscimento che l’aumento dei livelli di mobilità attiva, a piedi e in bicicletta, può svolgere un ruolo importante per la prevenzione. Ma come possiamo agire per la comune sicurezza? Certamente da sola la piramide inversa non basta. L’approccio Safe System richiede una combinazione di infrastrutture sicure, limiti di velocità sicuri, utenti della strada protetti e una risposta di emergenza di buona qualità. Leggendo, però, la direzione dell’Agenda 2030 una domanda sorge spontanea: è davvero necessario legiferare norme di buona condotta? Tra le righe possiamo leggere, infatti, concetti chiave per la civile convivenza: rispetto, empatia (capacità, cioè, di mettersi nei panni dell’altro) e protezione dei più deboli!

Contributo a cura di Marianna Martini – Psicologa del Traffico.

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