Sicurezza Ferroviaria: il fattore umano negli incidenti sui binari

Sicurezza Ferroviaria: il fattore umano negli incidenti sui binari

Parlando di psicologia del traffico pensiamo alle possibili iniziative nel sistema strada. Come si può intervenire nella sicurezza ferroviaria?

12 Maggio 2023 - 08:53

Se in Italia poco si parla della psicologia del traffico, ancor meno viene considerato il suo impegno oltre il sistema strada. Ma il tema della sicurezza coinvolge ogni tipologia di trasporto. A questo proposito è in corso l’indagine approfondita che ANSFISA sta portando avanti tra le imprese ferroviarie per verificare il livello di implementazione dei fattori umani e organizzativi all’interno dei sistemi di gestione della sicurezza. Un’iniziativa strutturata che discende dall’operazione di conoscenza iniziata nel 2021, quando a 63 organizzazioni e operatori del settore ferroviario italiano è stato distribuito un questionario, proprio per monitorare lo stato di integrazione del cosiddetto “human factor” e raccogliere informazioni utili ad individuare criteri definiti e uniformi per la pianificazione delle attività future. A che punto siamo?

COSA SONO I FATTORI UMANI NEI SISTEMI DI SICUREZZA DI UN’IMPRESA DI TRASPORTI?

In generale, la prestazione umana è sostanzialmente il risultato delle interazioni tra persone, strumenti, processi e fattori ambientali. Nello specifico i fattori umani sono tutte quelle condizioni che influenzano la capacità dell’essere umano di svolgere compiti e soddisfare i requisiti o le aspettative di un determinato lavoro. Quali fattori umani e organizzativi agiscono sul sistema di sicurezza di un’impresa ferroviaria? C’è il modo in cui il personale esegue le attività di routine: processi, regole, consuetudini, prassi su cui si può verificare l’idoneità delle procedure, l’esistenza di obiettivi confliggenti o problemi relativi al carico di lavoro. Altro aspetto rilevante riguarda la progettazione dell’interfaccia uomo-macchina e l’interazione con la tecnologia. Poi, osservando la dinamica di un incidente, si dovrebbe prestare attenzione alle circostanze specifiche in cui si è verificato, per esempio le condizioni di lavoro degli operatori coinvolti, l’affaticamento, lo stress fisico e psicologico. Fattori che devono essere affrontati nelle aree di individuazione e valutazione dei rischi, partendo dall’attuazione di misure preventive fino alla raccolta di segnalazioni di inefficienze o malfunzionamenti del sistema, inadeguatezze o imprecisioni.

SICUREZZA FERROVIARIA: HUMAN FACTOR E L’INDAGINE DI ANSFISA

Nelle organizzazioni complesse, come quelle dei trasporti, i fattori umani e organizzativi che agiscono sul sistema di sicurezza sono molteplici e soprattutto sono rilevanti in tutte le fasi del processo. L’obiettivo di questa indagine è quello di raccogliere le informazioni su quanto e come ci sia consapevolezza e attenzione a questi aspetti, non solo in termini teorici ma anche pratici, e di indicizzare i dati per restituire un quadro complessivo del livello di maturità del sistema, allo scopo di individuare le principali aree di miglioramento su cui lavorare. Le verifiche presso gli operatori sono seguite da un Team composto da 2 psicologi e 2 ingegneri esperti in fattori umani e cultura della sicurezza. Si procede parallelamente con l’analisi della documentazione e con questionari e interviste semi-strutturate, alla leadership e al personale operativo. L’indagine si svolge attraverso check-list definite per misurare sia il livello di implementazione dei Fattori umani e organizzativi e Cultura della sicurezza con un indice di efficacia, sia le attività realmente realizzate, concluse o in via di conclusione, valorizzando i dati raccolti tramite un indice di concordanza.

LO STUDIO DELLO HUMAN FACTOR TRA CONTRASTO ED EVOLUZIONE

Sentiamo spesso parlare di “fattore umano” in diversi contesti. Sembra però estremamente difficile perimetrarlo, data la sua immaterialità. Nel tempo si sono succedute ed evolute diverse definizioni, modelli e relativi sistemi di misurazione non senza difficoltà e contraddizioni, partendo da concetti estremamente generali, fino a diventare molto dettagliati e specifici a seconda del settore in cui si sono sviluppati. Dagli anni ’90 in poi si fa spazio, fra studiosi ed esperti, il concetto di “system safety” dove il “risk management” ha una strategia basata sull’identificazione e l’analisi dei rischi e relative contromisure basate appunto su un approccio sistematico. Si inizia anche a focalizzare l’attenzione sull’adeguatezza delle tecnologie in relazione all’analisi probabilistica del rischio, con la consapevolezza che “il tutto è più delle singole parti” e richiede di conseguenza l’applicazione rigorosa di competenze scientifiche per identificare, analizzare, gestire, controllare ed eliminare il rischio. Con l’avvento dell’era digitale, sempre più attenzione viene posta alle interfacce uomo-macchina. Ma nonostante il massiccio impiego di risorse e la notevole attenzione interdisciplinare prestata alla sicurezza, il delicato equilibrio tra rigore metodologico e approfondimento della complessità del processo, continua a non essere semplice. Oggi vi è la percezione di una aumentata consapevolezza, almeno negli addetti ai lavori, della necessità di integrare nei sistemi di sicurezza il fattore umano e organizzativo. La sfida più attuale, su cui vi è margine di miglioramento, rimane la presa di consapevolezza da parte della leadership dell’importanza di una politica di sicurezza, che preveda l’esplicito coinvolgimento pratico, e non solo teorico, del personale in tutti i processi.

Contributo a cura di Marianna Martini – Psicologa del Traffico

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