Patente di guida: ore certificate o obbligatorie? Cosa cambia davvero

Patente di guida: ore certificate o obbligatorie? Cosa cambia davvero

Quante guide devo fare per prendere la patente? E' la domanda più frequente a chi lavora in un’autoscuola e la risposta può fare un grande differenza

10 Marzo 2023 - 08:53

Fino al 2012 non era stato individuato un minimo di ore di guida da effettuare al fine di conseguire la patente di guida. Poi con l’aggiornamento del Codice della Strada e il Decreto del Ministero dei Trasporti, la normativa è stata chiarificatrice. O almeno così avrebbe dovuto essere. Come mai a distanza di una decina d’anni il dilemma tra guide obbligatorie e certificate non sembra ancora essere risolto? Cosa cambia, nella percezione di chi ascolta, se questi due termini vengono utilizzati come sinonimi? Ma soprattutto quanto si complica il lavoro dell’autoscuole su questo versante?

CONSEGUIMENTO DELLA PATENTE E ORE DI GUIDA: LA NORMATIVA

L’art. 122, comma 5-bis, del Codice della Strada prescrive, ai fini del conseguimento della patente di guida di categoria B, esercitazioni obbligatorie in autostrada o su strade extraurbane e in condizioni di visione notturna presso un’autoscuola con istruttore abilitato ed autorizzato. In base al Decreto del Ministero dei Trasporti del 20/04/2012, chi vuole conseguire la patente B deve effettuare almeno 6 ore di esercitazioni obbligatorie di guida presso un’autoscuola che le certifichi tramite la compilazione di un libretto. Le 6 ore di guide obbligatorie certificate per la patente B sono così ripartite in moduli della durata di 2 ore:

  • Modulo A, dedicato alla guida in visione notturna;
  • Modulo B, dedicato alla guida su strade di scorrimento o extraurbane secondarie;
  • Modulo C, dedicato alla guida in autostrada o extraurbane principali.

Se tale normativa è in vigore da una decina di anni circa, perché ad oggi porta con sé un costante senso di confusione?

GUIDE OBBLIGATORIE O CERTIFICATE? IL LINGUAGGIO CREA PERCEZIONI

L’inghippo si trova ancora una volta nel linguaggio. Se analizziamo i due termini troviamo che:

  • Per “certificato” s’intende qualcosa che viene attestato, riconosciuto;
  • Obbligatorio”, invece, è qualcosa di previsto e imposto per legge o da altre disposizioni normative (comunemente contrapposto a facoltativo).

Cosa ne possiamo dedurre? Se leggiamo, dunque, la normativa che indica lo svolgimento di almeno 6 ore di guide obbligatorie certificate possiamo intendere facilmente come essa vada ad indicare un minimo di ore di guida necessarie per conseguire la patente di guida, da svolgere in modalità ben definite. Il problema nasce dal fatto che troppo spesso, per marketing, pigrizia o superficialità esse vengano separate. Si arriva così a trasmettere un messaggio errato: la possibilità di conseguire la patente di guida dopo aver completato le guide obbligatorie. Quasi nessuno può raggiungere tale obiettivo, ma se come cliente mi è stato promesso, alla richiesta di ore di guida successive sento odore di fregatura e questo genera scontento e malumore.

CONSEGUIRE LA PATENTE: NON SEMPRE “LESS IS MORE”

Per una guida sicura e consapevole su strada, base di ogni forma di prevenzione, risulta necessario sfatare due miti. Come primo punto bisogna modificare l’obiettivo ultimo di chi si approccia al percorso. Il tempo trascorso in autoscuola non è utile soltanto al conseguimento della patente in sé, ma è necessario per acquisire la giusta destrezza, consapevolezza e attenzione per quando, dopo aver superato l’esame, ci si ritroverà al volante da soli. In secondo luogo, nonostante possa sembra più appetibile a livello di marketing, sfatiamo il mito delle 6 ore obbligatorie e spendiamo qualche parola in più. Si tratta, infatti, di 6 ore obbligatorie certificate, ovvero non le prime sei ore svolte ma quelle che rispondono agli obiettivi prefissati dalla normativa e per questo vengono certificate. Questo non sarà tempo perso perché permetterà al cliente di comprendere la normativa e focalizzarsi sul principale obiettivo: la propria e altrui sicurezza nel sistema-strada. Si eviteranno così incomprensioni, stress e malumori perché, si sa, il linguaggio crea percezioni!

Contributo a cura di Marianna Martini – Psicologa del traffico

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