Limite velocità elevato a 150 km/h: follia o strada per la sicurezza?

Limite velocità elevato a 150 km/h: follia o strada per la sicurezza?

Mentre l’Europa chiede la riduzione dei limiti di velocità, l’Italia si muove in direzione opposta: 150 km/h. E se fosse “il giusto mezzo” la soluzione?

21 Aprile 2023 - 08:40

L’eccesso di velocità è tra le principali cause di incidenti stradali con morti e feriti in Europa. In molte città si sta diffondendo l’adozione delle cosiddette zone 30, soprattutto in prossimità di aree frequentate da pedoni, scuole e centri abitati. Per incentivare ulteriormente i responsabili politici dei vari Stati membri la Commissione europea ha invitato i Paesi a fare di più senza però menzionare limiti specifici. Allo stesso tempo in Italia è stata avanzata, dal Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, una proposta che intende favorire l’aumento dei limiti di velocità in autostrada a 150km/h (limite attualmente posto a 130km/h, salvo particolari condizioni). Sembra essere tra due estremi, ma quale può essere allora la giusta via di mezzo che tenga conto della sicurezza di tutti?

ABBASSARE I LIMITI DI VELOCITÀ: È QUESTA LA STRADA GIUSTA PER LA SICUREZZA?

L’ETSC ha scritto agli Stati membri dell’Unione europea per chiedere a che punto fosse l’adozione di limiti di velocità più bassi verso cui spinge la Commissione europea. Alcuni paesi hanno già mosso i primi passi:

  • Danimarca: è stato adottato un limite di velocità specifico per le diverse zone del Paese;
  • Lussemburgo: le strade rurali sono limitate a 70 km/h e le municipalità sono incoraggiate a ridurre la velocità urbana a 30 km/h, con 20 km/h negli spazi condivisi;
  • Paesi Bassi: il governo ha ridotto il limite di velocità sulle autostrade a 100 km/h tra le 06:00 e le 19:00. Circa il 70% delle strade urbane ha una velocità massima tra i 15 e i 30 km/h;
  • Spagna: sulle strade extraurbane è scattato il limite di velocità di 90 km/h, mentre è stato introdotto il limite di velocità urbano sulle strade a carreggiata singola a 30 km/h;
  • Svezia: dal ‘97 è stata adottata la Vision zero e una politica di determinazione dei limiti di velocità in base agli standard tecnici delle strade e dei veicoli.

SICUREZZA STRADALE: E SE I LIMITI NON FOSSE LA SOLUZIONE?

Dal resoconto dell’ETSC emerge, però, che non tutti i paesi sono concordi sull’efficacia di questa strategia. In particolare la Germania ha espresso il suo dissenso affermando che “la politica della mobilità deve trovare un giusto equilibrio tra il rispetto dei diritti dei cittadini alla libertà individuale e l’imposizione dei requisiti di sicurezza stradale necessari”. Anche l’Italia non sembra concorde, anzi parrebbe muoversi in tutt’altra direzione. Il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini non ha nascosto l’interesse nel raggiungere l’obiettivo dell’innalzamento dei limiti di velocità su alcune tratte delle autostrade italiane. Le affermazioni trarrebbero ispirazione dal modello tedesco, valutando l’innalzamento dei limiti su tratte autostradali ampie, adducendo come argomentazione a favore il basso tasso di incidentalità. Sembrerebbe, infatti, che la maggioranza dei morti non sia più in autostrada ma sulle strade extraurbane. I limiti verrebbero così portati a 150 km/h nelle tratte in cui ci sono i due requisiti utili a consentirlo: la presenza del sistema Tutor per rilevare la velocità dei veicoli in transito e tre o più corsie per senso di marcia affinché lo scorrimento dei veicoli possa defluire meglio.

ALZARE I LIMITI PER CREARE CONSAPEVOLEZZA: FOLLIA O REALTÀ?

A primo acchito sembrerebbe una proposta folle. Analizzando la situazione italiana, però, vediamo come da un lato gli autovelox possano essere considerati strumenti efficaci per la sicurezza stradale. I dati dimostrano che essi rappresentano un forte deterrente e inducono gli automobilisti a ridurre la velocità sulle strade, fattore che, insieme alla distrazione, costituisce una delle maggiori cause degli incidenti stradali, soprattutto di quelli con gravi conseguenze. Gli ostacoli al ruolo deterrente sono dati ancora una volta dalla mancanza di cultura della sicurezza stradale. Senza di essa un autovelox fisso viene percepito come semplice deterrente o addirittura ignorato. Si rallenta, dunque, per la paura della sanzione e non per l’importanza data alla vita. Inoltre, l’attuale situazione del nostro Paese, vede una fitta segnaletica stradale che ne rende spesso difficoltoso il rispetto letterale. Una soluzione potrebbe essere trovata in una via di mezzo: abbassare a 30km/h i limiti nelle aree urbane, terreno del maggior numero di incidenti, e innalzarli lì dove la tipologia di strada lo permette. Riducendone la frequenza sullo stile tedesco, questo permettere di far riflettere il conducente sull’importanza del rispetto del limite, che non verrebbe più sottovalutato avendone testata egli stesso l’efficacia.

Contributo a cura di Marianna Martini – Psicologa del Traffico

Sicurauto Whatsapp Channel
Resta sempre aggiornato su tutte le novità automotive e aftermarket

Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code

Commenta con la tua opinione

X