Il senso di libertà e la pericolosità dei monopattini possono coesistere? Come far sì che le campagne di sensibilizzazione siano efficaci?
L’enorme e rapida diffusione dei monopattini elettrici, l’assenza di una normativa chiara hanno creato non poco scompiglio per le strade cittadine. L’aumento degli incidenti stradali ha però fatto emergere una necessità fondamentale: agire subito per la sicurezza di tutti. Molti studi hanno evidenziato lo stesso trend secondo cui in monopattino si rischia più che con altri mezzi o addirittura a piedi. Per capire cosa fare è però necessario partire ancora una volta dalle persone. Cosa rende i monopattini così attraenti? Cosa ricercano le persone nel loro utilizzo?
INCIDENTI IN MONOPATTINO: QUANDO SI RISCHIA DI PIU’?
Un team di ricerca finlandese ha affermato che emerge un tasso più elevato di lesioni rispetto ad altri mezzi di trasporto. La ricerca ha studiato gli incidenti correlati alla diffusione dei monopattini elettrici sul sistema strada, le lesioni riportate e i chilometri percorsi. Dai dati delle società di noleggio si è rivelato che sono stati effettuati oltre 1,8 milioni di viaggi nel periodo analizzato. Il che significa che c’erano circa 18 ricoveri al pronto soccorso ogni 100.000 corse o 7,3 ogni 100.000 km percorsi. Oltre il 60% dei pazienti erano uomini e circa il 51% era sotto l’effetto di alcol o altre sostanze quando si è verificata la lesione. Secondo lo studio, le lesioni più comuni erano alla testa o al viso. Sebbene i risultati siano pochi, questo tasso è molto più alto degli infortuni stimati per altre tipologie di trasporto (camminare, andare in bicicletta o in moto).
PERCHE’ IL MONOPATTINO ATTRAE? PAROLA ALLA PSICOLOGIA
Perché il monopattino elettrico si è diffuso così velocemente? Secondo i risultati, il fattore più saliente è l’utilità percepita, seguita dall’affidabilità percepita. Inoltre, l’influenza sociale, la percepita facilità d’uso, la ricerca della varietà e il godimento percepito rappresentano gli altri fattori critici dell’utilizzo degli e-scooter in futuro. Da un lato abbiamo, dunque, la praticità: leggero, rapido, ci dà la sensazione di poter scivolare via veloci nel traffico cittadino. Al punto che, per arrivare in orario, si è disposti a non osservare alcuna regola, nemmeno sociale o educativa. Dall’altro lato ecco spuntare l’irrinunciabile senso di libertà. Oltre al vento tra i capelli, la mancanza di una normativa chiara e di regole condivise, trasmettono una sensazione di invincibilità. Questi risultati possono aiutare i pianificatori dei trasporti e i responsabili politici a prendere decisioni informate, aprendo la strada a una maggiore propensione al loro utilizzo e a una mobilità più sostenibile.
SICUREZZA IN MONOPATTINO: LE AZIONI EUROPEE
I primi a correre ai ripari sono stati i Paesi Scandinavi. Nel luglio dello scorso anno, la capitale norvegese Oslo ha vietato il noleggio notturno di monopattini elettrici a seguito delle proteste dei medici per l’aumento del numero di feriti. La Finlandia sta prendendo in considerazione il divieto “a zone” dei monopattini elettrici e abbassa i limiti di velocità, poiché gli infortuni gravano sugli ospedali. Anche la Svezia va verso il giro di vite, dopo l’aumento degli infortuni e la problematica del parcheggio selvaggio. A settembre, le autorità della capitale finlandese Helsinki hanno vietato il noleggio di e-scooter dopo la mezzanotte nei fine settimana, per contrastare il noleggio sotto l’effetto dell’alcool. A novembre, poi, i consiglieri di Stoccolma hanno votato per ridurre il numero di monopattini a noleggio disponibili in città. In Italia, invece, quali mosse verso il miglioramento normativo e formativo sono state fatte?
COSA SI PU0’ MIGLIORARE? I PASSI ITALIANI
Ad oggi è stata modificata la normativa sull’uso dei monopattini elettrici, abbassando la velocità massima da 25 a 20 km/h, ma è ancora fonte di dibattito. Sono state avanzate, poi, proposte di legge in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati dai Consigli regionali di Lombardia e Veneto. L’obiettivo è inasprire le regole dei monopattini introducendo l’obbligo di polizza RCA e del casco. In questi giorni, infine, UNASCA e Voi Technology hanno lanciato il progetto per una migliore convivenza fra automobilisti e conducenti di monopattini: un modulo educativo sulle regole del loro utilizzo in strada disponibile ad oltre 3.000 autoscuole italiane. Ancora una volta, quindi, diventa fondamentale la formazione dei conducenti, qualunque sia il loro mezzo. Lo scopo ultimo delle azioni di sensibilizzazione deve vedere posizionata al centro la persona. Spesso, infatti, viene ancora lasciata ai margini per privilegiare l’aspetto tecnico e strutturale di mezzi e infrastrutture.
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Utente registrato
01:05, 23 Maggio 2022Cosa si può migliorare? Vietare che i monopattini siano elettrici! un pericolo per i pedoni, un pericolo per chi li usa, un pericolo per tutti gli utenti delle carreggiate…