Comportamenti alla guida: perché tendiamo a non fermarci al giallo? Quante volte infece di fermarsi al giallo si tende ad accelerare? Ecco cosa influisce sul comportamento di guida secondo uno studio

Comportamenti alla guida: perché tendiamo a non fermarci al giallo?

Quante volte infece di fermarsi al giallo si tende ad accelerare? Ecco cosa influisce sul comportamento di guida secondo uno studio

9 Giugno 2022 - 08:06

Gli incroci sono da sempre punti critici all’interno del sistema stradale in cui aumenta il rischio di incidenti. In particolare sembra che fermarsi al giallo sia una “mission impossible”. Uno studio ha cercato di comprendere meglio il comportamento dei conducenti a un incrocio. È stata così esaminata la relazione tra il comportamento di guida osservato, le caratteristiche psicologiche e la conseguente decisione di procedere attraverso un incrocio. I risultati ottenuti finora gettano una solida base per lo sviluppo di campagne educative progressiste che incorporano la psicologia del conducente nella loro metodologia. Forniscono, inoltre, supporto per la ricerca che collega le prestazioni di guida e i tratti psicologici con implicazioni per la progettazione degli incroci. Infrastrutture perfette senza conducenti perdono di significato. Per questo l’uomo, con la sua psicologia, deve tornare al centro di ogni progettazione.

COMPORTAMENTI ALLA GUIDA: LE VARAIBILI PSICOLOGICHE A SEMAFORO GIALLO

Un simulatore di guida e un questionario di autovalutazione sono stati utilizzati per comprendere il processo decisionale del conducente di fronte al semaforo giallo. Il simulatore ha misurato i risultati di guida come velocità, frenata e accelerazione mentre i conducenti attraversano quattro incroci sempre più difficili. I questionari hanno misurato i dati demografici, i tratti psicologici (la consapevolezza e l’impulsività) insieme a comportamenti di guida auto-riferiti. Un totale di 102 partecipanti hanno completato il questionario e l’esperimento del simulatore di guida. L’utilizzo del simulatore ha permesso di individuare quattro tipologie di conducenti:

– I conducenti ligi;

– I conducenti sicuri;

– Gli amanti della velocità;

– I conducenti aggressivi.

I risultati hanno mostrato che la consapevolezza del significato del giallo era fortemente correlata alla decisione dei conducenti ligi di fermarsi al primo incrocio. L’impulsività e l’ansia erano legate alla decisione degli amanti della velocità di fermarsi al terzo incrocio.

IL CODICE DELLA STRADA: FERMARSI CON IL GIALLO E’ DOVEROSO

Le regole del Codice della strada impongono agli automobilisti di fermarsi quando il semaforo diventa giallo, prima della striscia d’arresto. Possono proseguire soltanto i veicoli che non si possono arrestare in sicurezza poiché troppo vicini all’incrocio. Esiste, quindi, un contesto in cui passare con il giallo è consentito, anzi “tollerato”. Quando il mezzo si trova in prossimità del semaforo nel momento in cui o appena dopo la luce è passata dal verde al giallo. In tal caso, infatti, i rischi di una frenata brusca e improvvisa sarebbero maggiori di quelli che si correrebbero passando con il giallo. La multa scatta quando si supera l’incrocio dopo almeno 3 secondi dal passaggio dal verde al giallo, tempo considerato sufficiente per reagire tempestivamente e rallentare. Oltre alla sanzione pecuniaria, si rischia la decurtazione di 6 punti dalla patente di guida, che diventano 12 se l’infrazione è commessa da un neopatentato.

IL GIALLO AL SEMAFORO E IL RUOLO EDUCATIVO DEI GENITORI

Corri che è giallo!” Quante volte abbiamo sentito o pronunciato questa frase mentre eravamo in procinto di attraversare una strada? Queste poche parole sono l’emblema della confusione, creata negli anni, alla vista di un semaforo giallo. Le cause del dilemma che ci attanaglia (fermarsi o accelerare) le possiamo ritrovare nell’educazione stradale che abbiamo ricevuto, prima di tutto, dai nostri genitori. Se sembra una frase banale, rimane invece sedimentata nel nostro cervello e rischia di creare l’automatismo per cui a luce gialla si accelera. Prima a piedi, poi in bicicletta e infine in auto. Ecco che ritorna il bisogno impellente di conoscere il significato delle parole, il loro peso e gli automatismi che possono attivare. Ancora una volta, la sicurezza alla guida non s’impara al conseguimento della patente. Norme e segnaletica acquistano significato soltanto se le persone vengono poste al centro di ogni campagna comunicativa di sicurezza stradale.

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