Ciclismo: perché gli uomini vanno alla ricerca del rischio? Non è sempre e solo il mezzo a fare la sicurezza

Ciclismo: perché gli uomini vanno alla ricerca del rischio?

Non è sempre e solo il mezzo a fare la sicurezza, ma chi lo usa e come lo si usa. Come può diventare pericolosa anche una bicicletta?

 

Non è sempre e solo il mezzo a fare la sicurezza, ma chi lo usa e come lo si usa. Come può diventare pericolosa anche una bicicletta?

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14 Luglio 2022 - 06:07

Spesso associamo ad un potenziale pericolo caratteristiche come velocità, grandi dimensioni e potenza. In termini di sicurezza stradale questo porta le campagne di prevenzione a concentrarsi sui comportamenti alla guida di una moto o un auto. Ultimamente, grazie al modello della piramide inversa delle priorità, questa tendenza si sta invertendo. C’è però un ambito poco studiato. La bicicletta è spesso associata a uno stile di vita sano e sicuro, tralasciando i possibili rischi che si corrono in sella. Cosa possono fare le città per essere “a misura di ciclismo”? Perché alcuni uomini vanno appositamente alla ricerca del rischio? A queste due domande cerca di dare una risposta uno studio iraniano.

UNA CITTA’ A MISURA DI CICLISMO: UTOPIA O REALTÀ?

Durante la pandemia sono state molte le iniziative delle città per favorire gli spostamenti in bicicletta, considerati più sicuri e meno inquinanti. Mentre alcune possono considerarsi riuscite, altre (ricorderete le ciclabili dipinte con vernice rossa sul manto stradale) sono state pressoché inutili, se non addirittura pericolose. Poiché le città cercano di diventare più a misura di bicicletta, sarebbe importante che essi fossero anche volti a sostenerne l’usabilità. Ciò è possibile in due modi:

migliorando la sicurezza di chi attualmente si sposta in bicicletta;

– permettendo a più persone di andare in bicicletta, eliminando le barriere ancora presenti.

Per far sì che una città possa essere ritenuta (e non ritenersi) a “misura di ciclismo” è fondamentale riflettere sulla percezione di sicurezza delle persone che ci vivono. Quali sono i fattori che influenzano la scelta del percorso dal punto di vista dei ciclisti regolari?

SICUREZZA IN SELLA: QUALI FATTORI CI FANNO SENTIRE SICURI?

Vi è, infatti, una differenza fondamentale tra il concetto di sicurezza delle infrastrutture e dell’ambiente in sé, e la percezione che ne ha l’utente. Una strada, ad esempio, può essere ritenuta “sicura” sulla carta (per segnaletica, illuminazione, etc…) ma non riscontrare lo stesso effetto nelle persone che la percorrono quotidianamente. Il comportamento alla guida è spesso un fattore che non viene considerato nella progettazione urbanistica, ma che gioca un ruolo fondamentale nella sua buona riuscita. Quali sono, dunque, i fattori che permettono di percepire una pista ciclabile come sicura? I temi principali identificati sono

– esclusione dallo spazio stradale;

– infrastruttura dedicata;

– ambiente paesaggistico in cui la ciclabile viene inserita.

Vengono prediletti, quindi, quei percorsi che permettono all’utente di rilassarsi, lontano dalle auto e a contatto ove possibile con la natura. Soprattutto è fondamentale che permetta di liberare la mente senza il timore di incorrere in un incidente.

GLI UOMINI E LE ACROBAZIE IN BICICLETTA: LO STUDIO

Nonostante ciò, c’è chi il rischio lo va a cercare. Uno studio condotto in Iran ha individuato come le acrobazie in bicicletta siano una delle ragioni principali degli incidenti stradali. Ma chi è l’autore di tali prodezze? Il profilo delineato ritrarrebbe l’autore come un giovane adolescente, principalmente di sesso maschile. I fattori che contribuirebbero al loro coinvolgimento in acrobazie rischiose sono stati raggruppati in tre temi principali:

– fattori personali predisponenti (come la sottovalutazione del rischio, la superiorità percepita, la ricerca di sensazioni, la condizione emotiva e le precedenti esperienze legate alle acrobazie);

– il rafforzamento dei fattori sociali (come il sostegno sociale norme e debolezze del codice della strada)

– le condizioni ambientali (come condizioni meteorologiche avverse e fattori strutturali).

In particolare nella ricerca costante del rischio inciderebbero la superiorità percepita e le reazioni non deterrenti della polizia.

NON E’ IL MEZZO A FARE LA DIFFERENZA: IL PROFILO DEL SENSATION SEEKER

I Sensation Seekers sono costantemente alla ricerca di sensazioni nuove, di eccitamento, di emozioni forti che facciano sentire vivi. Hanno bisogno di pura adrenalina, provocata dalla novità e da stimoli intensi. L’incessante ricerca di emozioni la si ritrova in tutte le sfere di vita dell’individuo: dalle relazioni alla vita professionale, fino al comportamento sulla strada. L’importante è non annoiarsi, vincere la staticità, sentirsi sempre attivi. Vi è un’unica certezza: la sicurezza di farcela sempre. Possono percepire meno i rischi e le conseguenze derivanti da attività pericolose e tendono a sottostimare la probabilità delle conseguenze negative. Questa tendenza risulta essere più spiccata nel sesso maschile e raggiunge la sua massima espressione nel periodo giovanile per poi diminuire progressivamente all’aumentare dell’età. Ecco quindi che non è il mezzo ad essere pericoloso, ma il modo in cui viene utilizzato. Una bicicletta può diventare un arma se chi la utilizza, la maneggia come tale!

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