Auto elettriche: l’insuccesso in Italia non dipende dal reddito

Auto elettriche: l’insuccesso in Italia non dipende dal reddito

Le auto elettriche costano troppo? UNRAE presenta i dati di mercato con un focus in Italia, Europa e Mondo

13 Dicembre 2023 - 12:37

Il successo delle auto elettriche in Italia presenta sfide rilevanti, nonostante undici mesi di crescita nel mercato automobilistico. La verità dei numeri mostra una continua crescita delle BEV, a fronte di una contrazione generale del mercato. Ma senza incentivi all’acquisto adeguati, l’acquirente medio percepisce che le auto elettriche hanno prezzo elevato per il mercato Italia. Dai dati UNRAE, l’insuccesso della conversione del parco circolante non dipende affatto dal reddito pro capite, ma dall’assenza di strategie per raggiungere l’obiettivo UE 2035 che siano adatte al contesto italiano. Michele Crisci, Presidente UNRAE e Andrea Cardinali, Direttore Generale UNRAE, hanno presentato dati e prospettive di mercato durante una conferenza stampa presso la Luiss Business School a cui ha partecipato SicurAUTO.it.

AUTO ELETTRICHE IN ITALIA, EUROPA E NEL MONDO

Un dato chiaro e centrale è che il mercato auto italiano a novembre 2023 è ancora in ritardo rispetto al 2019: l’Italia è sotto di 321.000 unità che si traduce in un saldo del –18,1%. Per comprendere meglio lo scenario italiano però bisogna ampliare il focus e osservare cosa accade a livello Europa e Mondo. Le previsioni del mercato auto 2023 sono di 85,2 milioni di unità (+8,0%) a livello globale e 14,5 milioni (+11,3%) in Europa. Il trend positivo riguarda in particolare le auto elettriche ricaricabili (quindi le BEV e le Plug-in) 14,1 milioni di unità (+34% e 16% in quota) nel mondo e 3,1 milioni (+15% e 21,4% in quota) in Europa.

In questo approfondimento ci sono i dati globali di auto elettriche, colonnine e batterie. In Italia la quota delle BEV e PHEV si attesta a 8,9% (3,9% le elettriche 100%), ultima tra i 4 principali mercati europei dell’auto, ma anche rispetto ad altri Paesi UE (11,9%). Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.

Questa stagnazione è la diretta conseguenza di una politica di incentivi senza una strategia centrata all’efficace conversione del parco circolante e nei prossimi paragrafi capiremo meglio perchè. “Sfruttare l’Automotive solo per fini elettorali, è qualcosa di inaccettabile, perché significa restare fermi”, ha dichiarato Crisci. Superato il boom delle prenotazioni da gennaio a giugno 2021, il governo italiano ha ridimensionato l’accesso al contributo, con un ritardo di svariati mesi e un effetto visibile dal grafico seguente. I fondi utilizzati sono diminuiti in media a circa 10 milioni di euro nel 2023 e l’incertezza economica ha fatto il resto. Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.

E’ qui che secondo i dati UNRAE la transizione energetica italiana si è arrestata, lo si vede dal trend % delle vendite auto nuove in Italia per alimentazioni negli ultimi 4 anni. Mentre le motorizzazioni Benzina e Diesel hanno seguito una progressiva diminuzione, rispettivamente dal 45 al 28% e dal 41 al 15% circa, le auto Mild Hybrid e Full Hybrid (approfondisci le differenze in questo video) sono passate da una quota del 5% (gen. 2019) al 38% (ott. 2023). Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.

POCHE AUTO ELETTRICHE IN ITALIA, MA NON È QUESTIONE DI REDDITO

Il prezzo delle auto oggi è sensibilmente più alto rispetto ad alcuni anni fa, ma questa è la conseguenza diretta dell’evoluzione tecnologica che ha introdotto più sicurezza, comfort e connettività (in questo articolo parliamo dei costi di abbonamento delle auto connesse), oltre all’elettrificazione. “Oggi l’auto nasce come sistema, come Cloud Computing, e poi dopo vengono messi pianali, pneumatici e altre cose”, spiega Crisci.

L’UNRAE dimostra dati alla mano che l’insuccesso delle auto elettriche in Italia non dipende dalla ricchezza pro capite. Basta guardare i Paesi con un Potere di acquisto molto inferiore all’Italia, (es. Portogallo, Romania, Lituania, Slovenia, Ungheria, Spagna e Grecia) dove la % di BEV è molto maggiore. Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.

IL 57% DEGLI ACQUIRENTI BEV NEL 2023 PROVIENE DA UNA EURO 6

Michele Crisci sottolinea che la transizione verso veicoli più sostenibili rappresenta un’opportunità di crescita piuttosto che una minaccia, richiamando l’industria e il settore a pianificare efficacemente questa transizione. “Ma servono anche incentivi all’acquisto più efficaci su misura per gli italiani, sottolinea Crisci. L’analisi UNRAE delle auto in permuta da gennaio a giugno 2023, dimostra che gli acquirenti di auto elettriche sono utenti interessati a conoscere una nuova tecnologia. Sono questi gli acquirenti maggiormente interessati al passaggio verso un’auto a emissioni zero. Circa il 15% proviene già da un’auto elettrica e quasi il 58% cambia un’auto omologata Euro 6B o più recente. Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.

“Chi guida la stessa auto Euro 0 – 4 da 20 anni non la cambia perché evidentemente non può permettersi un’auto nuova a prescindere dalla sua alimentazione” – ha sottolineato Crisci- “Gli ecoincentivi all’acquisto dovrebbero essere quindi pensati con l’obiettivo di decarbonizzare il parco circolante in maniera più efficace”.

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