Dazi auto elettriche cinesi: in vigore dal 31 ottobre 2024

Dazi auto elettriche cinesi: in vigore dal 31 ottobre 2024

Scopri i dazi sull'import di auto elettriche cinesi in Europa. La Commissione UE ha definito il regolamento d'attuazione che entra in vigore il 31 ottobre 2024

29 Ottobre 2024 - 21:15

I dazi sull’import in Europa di auto elettriche cinesi sono realtà: la Commissione europea, cui spettava l’ultima parola dopo il nulla di fatto del Consiglio UE di inizio mese, ha definito il regolamento d’attuazione del provvedimento, che sarà pubblicato il 30 ottobre nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione ed entrerà in vigore giovedì 31 ottobre 2024. I nuovi dazi andranno ad aggiungersi all’attuale aliquota del 10%. Bruxelles si riserva comunque la possibilità di trovare un compromesso con Pechino nelle prossime settimane.

DAZI UE SU AUTO ELETTRICHE CINESI: LE NUOVE ALIQUOTE

In base all’ultima revisione, i dazi aggiuntivi sull’import nell’UE di auto elettriche prodotte in Cina (non solo da case cinesi ma anche da aziende occidentali che hanno aperto fabbriche nel Paese asiatico, come Tesla e molte tedesche), di durata quinquennale e non retroattivi, sono così determinati. Le percentuali variano in base al grado di collaborazione durante le indagini:

  • SAIC: 35,3%
  • Geely: 18,8%
  • BYD: 17%
  • Tesla: 7,8%.

Geely possiede marchi come Volvo (e quindi Polestar), Lynk, Proton, Lotus e il 50% di Smart. Mentre SAIC è proprietaria di MG, che sta vendendo molto bene in Italia e in Europa.

Gli altri produttori cinesi di auto elettriche che hanno collaborato all’inchiesta dell’UE, ma non sono stati inclusi nelle ispezioni e nelle richieste di informazioni da parte dei funzionari europei, saranno invece soggetti a un dazio medio supplementare del 20,7%. Tra questi ci sono Xpeng, Nio, Leapmotors, Great Wall, Chery, Aiways, Voyah e Seres, oltre a diverse joint-venture tra case cinesi ed europee. Invece i produttori che non hanno collaborato all’inchiesta subiranno un dazio aggiuntivo del 35,3%.

Ribadiamo che a queste percentuali deve sempre aggiungersi un ulteriore 10% che rappresenta l’attuale tariffa doganale. Quindi, ad esempio, per le auto prodotte da SAIC la nuova tariffa sarà del 45,3%.

Detto questo, non è automatico che le aziende cinesi caricheranno i nuovi dazi sui prezzi di listino, totalmente o parzialmente, perché potrebbero avere margini sufficienti per assorbire gli aumenti. Lo scopriremo nelle prossime settimane.

PERCHÉ L’UE HA DECISO PER I DAZI AGGIUNTIVI

La maggiorazione dei dazi arriva a seguito dell’indagine anti-dumping promossa dalla Commissione UE a carico delle case automobilistiche cinesi (o, più generalmente, che producono in Cina), che avrebbe dimostrato come quest’ultime usufruiscano di massicci sussidi statali per mezzo dei quali riescono a tenere bassi i prezzi delle auto elettriche, in spregio alle regole del WTO, beneficiando quindi di un improprio vantaggio nei confronti dei produttori europei. Nell’annunciare due anni fa l’avvio dell’indagine, la presidente Von der Leyen aveva ricordato il precedente del fotovoltaico, quando l’industria europea del settore, un tempo dominante, era stata letteralmente spazzata dalla concorrenza cinese e oggi risulta sostanzialmente sparita.

Industria auto cinese

DAZI AUTO ELETTRICHE CINESI: C’È ANCORA MARGINE PER UN ACCORDO

In ogni caso, sebbene dal 31 ottobre 2024 i dazi sulle auto elettriche cinesi saranno ufficialmente in vigore, continuano le trattative tra le parti per trovare una soluzione negoziata, anche per rispondere alle richieste di mediazione di alcuni Stati membri, come la Germania, contraria ai dazi, e la Spagna, che si era astenuta nel voto di inizio di ottobre. L’accordo, che l’Unione Europea potrebbe stringere anche con le singole case automobilistiche cinesi, guarda al rispetto delle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio, che impongono agli esportatori di aumentare i prezzi dei beni. Un’eventuale intesa consentirebbe il ritiro dei dazi appena annunciati, ma in caso di fumata bianca la Commissione UE dovrà prendere una nuova decisione per rivedere il regolamento.

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