Bus elettrico in fiamme: il deposito si allaga per la quantità d’acqua Negli USA un bus elettrico va in fiamme e l’intervento dei Vigili del fuoco mostra quali problemi scaturiscono in luoghi chiusi come garage o depositi

Bus elettrico in fiamme: il deposito si allaga per la quantità d’acqua

Negli USA un bus elettrico va in fiamme e l’intervento dei Vigili del fuoco mostra quali problemi scaturiscono in luoghi chiusi come garage o depositi

14 Novembre 2022 - 09:11

Un bus elettrico in fiamme negli USA ha dimostrato come l’enorme quantità di acqua necessaria per spegnere l’incendio non è un problema meno urgente da affrontare. E’ quanto si vede nei post sui canali social degli stessi Vigili del Fuoco di Filadelfia, intervenuti nel deposito dell’Azienda di Trasporti Southeastern Pennsylvania Transportation Authority (SEPTA). Solo per un caso fortuito gli autobus elettrici erano sospesi dal servizio per un altro problema, grazie al quale al momento dell’incendio si trovavano fermi in deposito. La severità delle immagini e le dichiarazioni delle autorità dimostrano quanto le criticità delle batterie al litio siano un grosso problema che riguarda soccorritori, amministrazioni e costruttori.

INCENDIO BUS ELETTRICO DI UNA FLOTTA SOSPESA DAL SERVIZIO

L’incendio dell’autobus elettrico riguarda in modo più ampio una flotta di 25 mezzi prodotti dal costruttore californiano Proterra e sospesi precauzionalmente dal servizio per un problema diverso dalla batteria. Nel 2016 la società di trasporto SEPTA aveva acquistato gli autobus con batterie al litio del valore di circa 1 milione di dollari ciascuno. Nel 2020 però si scopre che il telaio di quegli autobus aveva problemi di solidità strutturale (presenza di cricche) e da quel momento tutta la flotta è stata parcheggiata nel deposito SEPTA in Filadelfia. Ed è proprio qui che uno di questi autobus ha improvvisamente preso fuoco richiedendo l’intervento delle squadre di Vigili del Fuoco e operatori specializzati HazMat per la gestione di rifiuti pericolosi. Secondo quanto riporta The Philadelphia Inquirer, l’origine dell’incendio è stata individuata in una delle 4 batterie al litio del bus.

L’ACQUA PER SPEGNERE IL BUS ELETTRICO IN FIAMME HA ALLAGATO IL DEPOSITO

“Sebbene si fossero attivati ​​alcuni erogatori antincendio, i vigili del fuoco hanno lavorato molto per estinguere le fiamme utilizzando più idranti”, ha dichiarato al giornale Kathy Matheson, portavoce dei vigili del fuoco di Filadelfia. “Le squadre Hazmat hanno eliminato i detriti pericolosi dell’incendio e altre compagnie sono rimaste sul posto per diverse ore per assicurarsi che le batterie degli autobus non si riaccendessero”. Le immagini postate dai Vigili del Fuoco di Filadelfia mostrano come l’enorme quantità d’acqua utilizzata ha allagato il garage, nonostante fosse adibito a deposito di bus elettrici, ma evidentemente senza una via di fuga e raccolta delle acque di spegnimento. Una condizione sicuramente simile a quanto potrebbe verificarsi anche con un’auto elettrica in garage sotterranei.

NON E’ IL PRIMO PROBLEMA CON GLI AUTOBUS ELETTRICI 

Per fortuna l’episodio, ora oggetto di indagini da parte di SEPTA e del costruttore Proterra, ha avuto un epilogo senza feriti.  “La nostra valutazione iniziale sul campo indica che solo uno dei quattro pacchi batteria del veicolo è coinvolto”, ha dichiarato un portavoce di Proterra.  “I sistemi di sicurezza della batteria hanno limitato i danni alla struttura del veicolo e ad altri pacchi batteria”. Ma non sarebbe il primo episodio ad aver messo l’azienda costruttrice di bus elettrici sotto i riflettori. Sempre il giornale USA infatti scrive che nel 2021 l’affidabilità di componenti di terze parti utilizzati da Proterra ha spinto diverse società di trasporto a valutare la sospensione dal servizio dei bus elettrici di prima generazione. Nel 2015 invece l’incendio di un bus elettrico all’interno dell’azienda aveva messo in discussione la sicurezza dei mezzi; in quel caso il costruttore avrebbe spiegato che si trattava di una tecnologia non più in uso. Altri episodi di bus elettrici in fiamme prodotti da altre aziende si sono verificati anche in Cina e a Londra.

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