Auto elettriche: “non dobbiamo barattare sicurezza con la sostenibilità” L’intervento di SicurAUTO.it al #FORUMAutoMotive 2022: perché i numeri sulla sicurezza delle auto elettriche vanno presi con le pinze

Auto elettriche: “non dobbiamo barattare sicurezza con la sostenibilità”

L’intervento di SicurAUTO.it al #FORUMAutoMotive 2022: perché i numeri sulla sicurezza delle auto elettriche vanno presi con le pinze

24 Marzo 2022 - 04:03

Il FORUMAutomotiveMotive 2022 si è confermata occasione di incontro e dibattito sui temi della mobilità con particolare attenzione agli aspetti che coinvolgono direttamente gli automobilisti. Come i lettori ricorderanno, anche noi abbiamo preso parte agli interessanti talk-show. Tematica chiave dell’intervento del direttore di SicurAUTO.it, Claudio Cangialosi, è stata la sicurezza delle auto elettriche.

SICUREZZA E SOSTENIBILITA’ NON SONO BARATTABILI

Gli automobilisti tendono sempre di più a comprare un’auto nuova facendo scelte di pancia, disorientati dalla miriade di sigle (Mild-Hybrid, Plug-in, PHEV, Full-Hybrid, etc,) con cui vengono bombardati quotidianamente. E poi storditi dall’appagante sconto degli ecoincentivi governativi, fanno una scelta non sempre basata sulla piena conoscenza del veicolo che guideranno. Ecco perché “Formazione e Informazione”, è lo slogan di FORUMAutoMotive 2022, a cui SicurAUTO.it è stato invitato per aiutare a fare chiarezza. Ma sono anche priorità che a più livelli andrebbero perseguite, dagli attori politici, fino all’utente finale, recuperando “quel valore in sicurezza stradale che oggi rischia di venire barattato con la sostenibilità“.

AUTO ELETTRICHE PERICOLOSE? IL RISCHIO NON VA IGNORATO

I nuovi rischi sono stati puntualmente esposti dal nostro direttore, sottolineando l’importanza di guardare con aspetto critico le statistiche quando si parla di sicurezza delle auto elettriche in caso d’incidente o incendio. Se si cerca una risposta nelle statistiche attuali, ad esempio quelle pubblicate dai VV.F. USA e analizzate da autoinsuranceEZ, emerge una evidente minore probabilità d’incendio delle EV rispetto alle ICE, ma a fronte di un parco circolante attuale di circa 350 milioni di veicoli le EV rappresentano solo l’1%. Le statistiche di oggi non si possono prendere per buone troppo a lungo, sono tanti i ricercatori internazionali che denunciano la mancanza di database in grado di tracciare con puntualità tutti gli incendi delle auto elettriche. Senza dimenticarci che le auto elettriche sono ancora giovani e quindi meno soggette ai problemi di usura che portano agli incendi”, afferma Claudio Cangialosi. La conferma che il campione preso in esame non è così robusto da dare una risposta chiara, deriva anche da un’altra indagine negli USA. Secondo lo studioso americano Graham Conway, principal engineer del Southwest Research Institute in San Antonio (Texas) la probabilità di incendio in un incidente letale è:

2,44% per un’auto elettrica;

3,17% per un’auto tradizionale;

2,21% per un’auto ibrida;

Il dato si basa su un numero di incidenti che confronta, ad esempio, 20 mila incidenti letali avvenuti su auto tradizionali e soltanto 45 auto elettriche. “Come si vede, i dati possono essere letti e studianti in modi differenti. L’informazione pubblicata da autoinsuranceEZ è stata strumentalizzata dalle Case automobilistiche, e da alcuni media poco attenti, per affermare che il problema degli incendi è inesistente”, sottolinea Claudio Cangialosi. “Ma chi fa ricerca ha individuato importanti evidenze che non andrebbero sottovalutate quando si analizzano le statistiche sulle auto elettriche che prendono fuoco”. Ad esempio:

– le auto elettriche prese in esame sono giovani, quindi non si può prevedere se lo scenario tra 5-10-15 anni cambierà con più auto elettrificate in circolazione;

– alcune ricerche dimostrano che batterie più vecchie, possono avere una maggiore probabilità di andare in Thermal Runaway rispetto a quelle nuove;

L’INDUSTRIA NON HA AIUTATO LA RICERCA INDIPENDENTE

In ultima analisi, SicurAUTO.it sulla scia dell’‘indagine gli incendi delle auto elettriche. ha scoperto un dettaglio importante ma non noto: “Perché se le batterie delle EV sono davvero sicure le Case automobilistiche si sono rifiutate di collaborare a test sulla sicurezza promossi da importanti enti di ricerca nazionali?”, afferma Claudio Cangialosi. “Se il rischio delle auto elettriche non fosse reale, non ci sarebbe neppure un grosso lavoro ai tavoli tecnici per rivedere le norme sui parcheggi sotterranei”.

Mentre si commette l’errore di guardare alle statistiche imparziali, è attuale ciò che accade nel mondo e anche in Italia:

i vigili del fuoco italiani si sono resi conto che esistono dei rischi nuovi che le auto elettriche portano in caso d’incendio. Infatti, come SicurAUTO.it ha scoperto, è in corso uno studio pre-normativo su cui si baseranno le nuove norme tecniche (in arrivo entro fine anno) che regolamenteranno il parcheggio delle auto elettriche nei parcheggi sotterranei;

– gli stessi vigili del fuoco stanno investendo 3,5 milioni di euro per realizzare un laboratorio sulla mobilità elettrica dove proseguire i test d’incendio sulle batterie a litio per capirne rischi e modalità di spegnimento ottimali;

– in Germania i vigili del fuoco hanno denunciato di essere stati lasciati soli dalle Case automobilistiche;

– in Belgio i vigili del fuoco hanno dichiarato qualche settimana fa, dopo un incendio in un parcheggio sotterraneo (livello -3), “chiediamo che le auto elettriche siano vietate nei parcheggi sotterranei”;

CASE AUTO E PRODUTTORI: LA SICUREZZA DELLE BATTERIE E’ TOP SECRET

“Io non sono per il divieto, sia chiaro, ma sono per la corretta informazione. Ripeto che non possiamo barattare la sicurezza con la sostenibilità”, sottolinea Claudio Cangialosi. Anche perché sono le stesse rescue sheet a sostenere che in caso d’incendio di un’auto elettrica servono sino 30 mila litri d’acqua, quando ne bastano 500 per spegnere un’auto ICE tradizionale. Immaginando questo scenario in un parcheggio interrato, le maggiori criticità derivano da:

– difficoltà di accesso e intervento dei VV.F. se non è prevista una compartimentazione delle EV sin dalla progettazione del parcheggio e ampi spazi d’accesso;

– rischio di allagamento del parcheggio per l’impossibilità di evacuare enormi quantità d’acqua (30.000 litri, o più, in 30-60 minuti);

rischi per la struttura, considerando che un’auto a batteria a fuoco arriva a 1000 °C e un pilastro in cemento armato non è più integro già a 700 °C;

– necessità di usare squadre speciali di bonifica ambientale perché un’auto elettrica a fuoco, oltre ad emettere gas letali per cittadini e operatori del soccorso, brucia numerosi componenti chimici presenti nella batteria che si depositano sulle pareti;

– necessità anche di una bonifica delle acque utilizzate per spegnere l’incendio.

SINO A 90.000 BATTERIE AUTO DIFETTOSE ENTRO IL 2030

Se per il momento (leggi bene, per il momento) gli incendi delle auto elettriche sono ancora pochi, un recente report di Volta Foundation, community di oltre 15.000 membri che lavora sul mondo delle batterie EV, fa una proiezione di 90 mila batterie di auto elettriche con difetti entro il 2030. “È assurdo quindi che si stia arrivando a una diffusione delle auto elettrificate, prima che venisse fatto a monte uno studio puntuale ed indipendente sulla loro sicurezza – spiega Claudio Cangialosianche perché i dati, sia dei produttori di batterie che delle Case, sono riservati. Ricordiamoci che sono bastati pochi incendi per far scattare maxi richiami. Quindi 90.000 batterie potenzialmente difettose è un dato da non sottovalutare”.Senza dimenticare che i soccorritori sono, ancora oggi, alla ricerca dei metodi migliori per fronteggiare questo nuovo tipo d’incendi. Inoltre, i nostri vigili del fuoco, come abbiamo scoperto, non sanno nemmeno quanti di loro siano stati già formati su questi nuovi rischi”.

La Commissione Europea investe miliardi in sicurezza stradale, ma sta rischiando d’incentivare una mobilità nuova (assolutamente necessaria per il nostro pianeta e che pure noi desideriamo) senza averne valutato attentamente i rischi connessi con la sicurezza stradale stessa. Paradosso vuole che, mentre circolano già centinaia di migliaia di auto a batteria, non esiste ancora un regolamento europeo aggiornato in grado di regolamentare in modo chiaro e moderno test e ciclo vita di queste batterie. Perché quindi non affrontare il tema della sicurezza in modo intelligente, neutrale e pro-attivo, prima che si agisca d’impulso alla prima tragedia registrata?

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