Zona arancione dal 7 febbraio: le regioni a rischio

Alcune regioni rischiano la zona arancione: cosa cambia, cosa si può fare con o senza Green Pass e quali sono i territori a rischio
Fino a dicembre tutta l’Italia era in zona bianca, poi l’arrivo della contagiosissima variante Omicron del Covid ha rimescolato le carte mandando gran parte delle regioni in zona gialla e con la prospettiva di finire presto in zona arancione, come del resto è accaduto a Valle d’Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Sicilia, con l’obbligo di sottostare a rigide restrizioni. Restrizioni che però risultano decisamente annacquate per chi possiede il Green Pass. Facciamo dunque il punto della situazione ricordando come si finisce e cosa cambia in zona arancione, e quali sono le regioni a rischio.
Aggiornamento del 4 febbraio 2022 con l’anticipazione delle regioni che potrebbero passare in zona arancione da lunedì 7 febbraio.
COME SI FINISCE IN ZONA ARANCIONE
In base all’art. 2 del decreto-legge n. 105 del 23 luglio 2021, una regione o provincia autonoma passa in zona arancione se l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti, e in contemporanea, il tasso di occupazione dei posti letto per i pazienti Covid è superiore al 20% in terapia intensiva e al 30% nei reparti ordinari (attenzione: devono verificarsi tutte le condizioni – incidenza dei contagi, letti in terapia intensiva e letti nei reparti ordinari – non soltanto una o due delle tre).
Dopo che una regione o provincia autonoma è entrata in zona arancione, per restare tale ed evitare di finire nella fascia di rischio massima (quella rossa, dove le restrizioni sono molto severe, ai limiti del lockdown, per chi non ha il Green Pass rafforzato), deve quanto meno mantenere il tasso di occupazione dei posti letto per i pazienti Covid sotto il 30% in terapia intensiva o sotto il 40% nei reparti ordinari (basta soddisfare almeno una delle due condizioni).
Invece per tornare in zona gialla bisogna riportare l’incidenza settimanale dei contagi sotto i 150 casi ogni 100.000 abitanti per 14 giorni consecutivi. Oppure, pur superando tale limite, riportare il tasso di occupazione dei posti letto per i pazienti Covid sotto il 20% in terapia intensiva e/o sotto il 30% nei reparti ordinari.
RITORNO IN ZONA ARANCIONE: LE REGIONI A RISCHIO A INIZIO FEBBRAIO 2022
Alla luce di questi parametri, quindi, qual è l’attuale situazione nelle regioni italiane? Ebbene, un’attendibile e ben accurata anteprima del monitoraggio Covid datata 3 febbraio 2022 (grazie a Vittorio Nicoletta), assai utile per anticipare le decisioni della cabina di regia del Ministero della Salute basate per regolamento sui dati del giovedì precedente, mostra come le Marche siano in procinto di finire in zona arancione da lunedì 7 febbraio, avendo superato tutti i parametri di riferimento (incidenza dei contagi, ricoveri ordinari e ricoveri in terapia intensiva). La regione con capoluogo Ancona va ad aggiungersi ad Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia e Valle d’Aosta, che c’erano già dalle scorse settimane. Da notare che Abruzzo, Piemonte, Sicilia e Valle d’Aosta hanno di nuovo numeri da ‘gialla’. Ma per tornare nella fascia di rischio inferiore devono confermarli per almeno 14 giorni partendo dal primo giovedì utile.
Ribadiamo che per passare dalla zona bianca o gialla alla zona arancione occorre che, IN CONTEMPORANEA, l’incidenza dei contagi risulti pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti e il tasso di occupazione dei posti letto per i pazienti Covid sia superiore al 20% in terapia intensiva e al 30% in area medica. Ecco i dati aggiornati al 27 gennaio 2022.
– Regioni che al 3/2/2022 hanno superato 3 soglie su 3 (entrano o restano in zona arancione)
Friuli Venezia Giulia: incidenza 1963,5/100.000 – posti letto area medica: 38,8% – posti letto terapia intensiva: 21,1%.
Marche: incidenza 2128,6/100.000 – posti letto area medica: 33,1% – posti letto terapia intensiva: 26,3%.
– Regioni che al 3/2/2022 hanno nuovamente numeri da zona gialla (superate solo 2 soglie su 3) ma restano in zona arancione perché, per legge, devono confermare i dati da ‘gialla’ per 14 giorni. Se non ci sono peggioramenti la Sicilia dovrebbe tornare in giallo dal 14 febbraio, le altre dal 21 febbraio.
Abruzzo: incidenza 1512,2/100.000 – posti letto area medica: 36,1% – posti letto terapia intensiva: 17,2%.
Piemonte: incidenza 1367,1/100.000 – posti letto area medica: 29,3% – posti letto terapia intensiva: 18,5%.
Sicilia: incidenza 997,5/100.000 – posti letto area medica: 38,3% – posti letto terapia intensiva: 16,7%;
Valle d’Aosta: incidenza 1239,0/100.000 – posti letto area medica: 34,4% – posti letto terapia intensiva: 14,7%.
Cliccando su questo link potete leggere la situazione in tutte le regioni aggiornata giorno per giorno con i numeri dell’incidenza dei casi ogni 100.000 abitanti, dei posti letto occupati in area medica (AM) e di quelli in terapia intensiva.
È utile ricordare che i presidenti di Regione (e delle Provincie autonome) possono istituire zone gialle, arancioni o rosse locali senza dover attendere il sistema a colori nazionale e le decisioni della cabina di regia, che ha invece mandato per le misure regionali.
ZONA ARANCIONE: COSA CAMBIA PER MOBILITÀ E SPOSTAMENTI
Ufficialmente in zona arancione sono permessi gli spostamenti solo all’interno del proprio Comune. O al massimo da un Comune con al massimo 5.000 abitanti verso un altro situato entro 30 km, ad esclusione dei capoluoghi di provincia. Ovviamente sono sempre vigenti le eccezioni per motivi di lavoro, necessità o salute, per raggiungere la propria residenza, abitazione o domicilio o per usufruire di servizi e attività non sospese ma non presenti nel proprio Comune.
Tuttavia, è bene subito specificarlo, queste e altre limitazioni sono valide solo per i cittadini privi di Green Pass. Invece chi possiede la certificazione verde Covid può spostarsi liberamente anche in zona arancione, senza particolari restrizioni. Ma con una grossa differenza: con il Green Pass base (tampone) gli spostamenti sono permessi solo utilizzando un mezzo proprio o il taxi; mentre il Green Pass rafforzato o Super Green Pass (vaccinazione o guarigione dal Covid) consente di accedere anche sui mezzi pubblici.
C’è però un’eccezione. Per recarsi nelle isole minori con i mezzi pubblici di linea, per motivi di salute o di studio, basta il Green Pass base.
Sempre in zona arancione, chi ha soltanto il Green Pass base NON può frequentare corsi di formazione privati in presenza (per esempio le lezioni in autoscuola).
Per queste attività è dunque necessario il GP rafforzato. Invece per l’elenco delle altre misure consentite o vietate nelle varie zone vi rimandiamo alle FAQ del governo.