Tabella Unica lesioni gravi: confronti impossibili con la tabella di Milano

Tabella Unica lesioni gravi: confronti impossibili con la tabella di Milano

Impossibile paragonare il valore economico del punto di invalidità permanete della Tabella Unica con quello della Tabella milanese

19 Gennaio 2024 - 17:00

Dopo una discussione che durava addirittura dal 2005, quando si formulò la prima bozza normativa, di recente il consiglio dei ministri ha detto sì allo schema di decreto del presidente della Repubblica recante la “Tabella delle menomazioni all’integrità psicofisica comprese fra 10 e 100 punti”. Che disciplina il risarcimento del danno non patrimoniale per lesioni di non lieve entità (macrolesioni). Adesso, si vedrà cosa deciderà il capo dello Stato.

TABELLA UNICA: DIFFICILE CAPIRE SE I RISARCIMENTI SARANNO SUPERIORI O INFERIORI

In attesa dell’eventuale verdetto del presidente, che potrebbe anche dire no, ci si interroga sulla Tabella unica. Che andrebbe a sostituire la Tabella di Milano, divenuta quasi legge dopo che la Cassazione l’ha ritenuta perfetta per il consumatore danneggiato. E in più cancellerebbe la Tabella di Roma. Stando al ministero delle Imprese, il provvedimento nasce per garantire il diritto per le vittime di sinistri di avere un pieno ed equo risarcimento del danno non patrimoniale (relativo non alle cose, non alle auto). Razionalizzando al tempo stesso i costi gravanti sul sistema assicurativo e, di riflesso, il diritto dei consumatori a vedere garantito un livello accettabile e sostenibile dei premi assicurativi.

Insomma, la Tabella unica sarebbe solo un bene per gli automobilisti. Ma dov’è la prova? Non c’è. Impossibile paragonare il valore economico del punto di invalidità permanente della Tabella Unica con quello della Tabella milanese. Cosa dicono gli esperti del Sole 24 Ore oggi? “Non è facile confrontare” la Tabella Unica “con i valori di quelle tabelle”, ossia di Milano e Roma. “Se non altro perché, a differenza di Milano”, la Tabella Unica “è allineata all’attuale livello dei prezzi, dato dalla sensibile inflazione degli ultimi tre anni”.

QUI I VALORI SBALLANO

I dati della Tabella di Milano sono del marzo 2021, mentre gli aggiornamenti Istat della relazione del Tribunale di Milano sono fermi al 2018: occorre effettuare la rivalutazione monetaria dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2023. Invece, la Tabella unica ha i valori aggiornati a ottobre 2023. In più, Tabella unica fa riferimento a un valore del punto di 936 euro, contro 1.200 euro di Milano, rivalutato oggi. E ancora: i giorni di invalidità per Milano vengono pagati fra 100 e 150 euro al giorno; la Tabella unica prevede un valore del giorno attorno a 50 euro rivalutato, più il danno morale dal 30 al 60%. Che non è certo sia liquidato. Risultato: il danno biologico è pagato di meno. E allora, se la Tabella Unica è allineata all’attuale livello dei prezzi, incide l’inflazione, qualsiasi paragone fra Tabella Unica e Tabella di Milano (ideale per la Cassazione) o di Roma non si può fare.

Tabella Unica

PARAGONE A SPANNE FRA TABELLE

Al massimo, a spanne, suppergiù, “il confronto fra i tre sistemi di calcolo applicati in due casi-esempio va ritenuto puramente indicativo dei diversi meccanismi di conteggio” della Tabella Unica rispetto ai metodi di Milano e Roma, “nonché delle differenze economiche dei valori base per i calcoli e delle grandi distanze fra i tre metodi quanto a entità dei risarcimenti”.

Insomma, qualcosa di spannometrico per qualche esempio fra i milioni di esempi possibili: dalla perdita del dito in un incidente per chi suona il pianoforte, all’amputazione di una gamba per un 18enne che intende fare il calciatore, sino a infiniti casi. Con personalizzazioni illimitate.

LA STRADA È LUNGHISSIMA PRIMA DI ARRIVARE A UN VALORE

Inoltre, manca la tabella dei baremes medico legali per classificare le menomazioni all’integrità psico-fisica tra 10 e 100 punti, attribuendo un punteggio a ciascuna tipologia. In futuro, occorre un altro decreto. E allora, come sarà mai possibile fare paragoni fra una Tabella monca e una intera?

MA È NECESSARIA LA TABELLA UNICA?

La Cassazione ha stabilito che la Tabella di Milano è da seguire. In precedenza, lo stesso Sole lo aveva detto. Tutti i giudici si orientano su quella tabella, tranne rare eccezioni (non lodevoli) che prediligono la tabella di Roma. Se c’è Milano, se questa garantisce risarcimenti equi, perché tutta questa ansia della Tabella Unica? Chi la vuole, e perché?

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