Stop fumo alle fermate di treni e bus: la bozza del decreto

Stop fumo alle fermate di treni e bus: la bozza del decreto

In arrivo lo stop al fumo alle fermate di treni, bus e traghetti: leggi la bozza del decreto con i nuovi divieti che saranno introdotti al più presto

6 Marzo 2023 - 10:45

A vent’anni esatti dalla Legge Sirchia è in dirittura d’arrivo una nuova stretta anti fumo che, tra le altre cose, introdurrà il divieto di fumare alle fermate di treni, bus e traghetti, anche all’aperto. La bozza del decreto-legge è già sul tavolo del ministro della Salute Orazio Schillaci e potrebbe presto approdare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva. Tuttavia non si esclude la possibilità di un iter diverso, ricorrendo a un apposito disegno di legge per coinvolgere nella discussione l’intero Parlamento (in questo caso, però, i tempi si allungherebbero). Vediamo nel dettaglio cosa prevedono le nuove norme sullo stop al fumo.

IL DIVIETO DI FUMARE IN ITALIA

In Italia le prime leggi anti fumo sono state emanate nel 1972 con il divieto di pubblicizzare le sigarette e altri prodotti per fumatori. Successivamente la legge n. 584/1975 ha vietato di fumare sui mezzi di trasporto pubblico e in alcuni locali pubblici, a cominciare dagli ospedali. A partire dal 1991 sui pacchetti di sigarette è iniziata a comparire, a caratteri cubitali, la scritta ‘Il fumo è nocivo’, poi nel 2003 la ben nota Legge Sirchia (legge n. 3/2003), dal nome dell’allora Ministro della Salute, ha esteso lo stop al fumo a tutti i locali al chiuso aperti al pubblico. Una modifica del 2013 ha introdotto il divieto anche nelle aree all’aperto di pertinenza delle scuole, mentre nel 2016 sono state aggiunte le pertinenze esterne delle strutture ospedaliere e non solo.

DIVIETO DI FUMO IN AUTO

E nelle automobili come funziona? Fino al 2016 fumare in macchina in Italia era assolutamente lecito, e per evitarlo bisognava sperare solo nel buon senso degli occupanti. Ma il decreto legislativo n. 6/2016, lo stesso che ha introdotto il divieto di fumare negli spazi all’aperto degli ospedali, ha finalmente previsto una qualche limitazione al fumo anche nelle automobili. In particolare l’art. 24 comma 2 del Dl dispone “il divieto di fumare al conducente di autoveicoli, in sosta o in movimento, e ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza”. Quindi non si può fumare in macchina se all’interno della stessa ci sono dei minori o una donna incinta. In tutti gli altri casi è ancora possibile.

Chi infrange le norme relative al divieto di fumare in auto alla presenza di minori e donne in gravidanza è soggetto al pagamento di una multa compresa tra 27,50 e 275 euro, con possibilità di raddoppiare gli importi. Contrariamente alle sanzioni previste dal Codice della Strada non esiste il beneficio della riduzione del 30% se si paga il verbale entro 5 giorni dalla notifica, mentre per un eventuale ricorso ci si può rivolgere esclusivamente al Prefetto entro 30 giorni.

Stop fumo alle fermate di treni e bus

STOP FUMO ALLE FERMATE DI TRENI E BUS (E NON SOLO): COSA CAMBIA NEL 2023?

E veniamo alle ultime novità. Come già anticipato, la bozza con le nuove disposizioni che nel corso del 2023 dovrebbero ulteriormente inasprire le norme anti fumo è già pronta. Essendo però una bozza è ancora soggetta a eventuali modifiche, inoltre il Governo non ha ancora deciso se utilizzare lo strumento del decreto-legge (per accelerare i tempi) o se scegliere l’iter regolare (ma più lento) di un normale disegno di legge. In attesa di saperlo, ecco quali sono i nuovi divieti presenti nella bozza:

  • estensione del divieto di fumo in diversi luoghi all’aperto come i parchi e le spiagge;
  • divieto assoluto di fumo in qualsiasi luogo all’aperto se nelle vicinanze si trovano bambini o donne in gravidanza;
  • divieto di fumare in bar e ristoranti anche nei tavoli all’esterno e nei dehor (possibile fumare solo se il locale dispone di un’area all’aperto riservata ai fumatori);
  • eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali al chiuso (possibilità tra l’altro sfruttata pochissimo per via dei costi alti);
  • stop al fumo nelle stazioni ferroviarie (in quelle dov’è ancora possibile), alle fermate dell’autobus e anche agli sbarchi dei traghetti;
  • estensione di tutti i divieti, attuali e futuri, anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato), inclusa la possibilità di pubblicizzare i nuovi prodotti contenenti nicotina e i device dei prodotti del tabacco riscaldato.

L’iniziativa del ministro Schillaci è senz’altro meritevole ma per portarla a compimento dovrà prima di tutto guardarsi dal ‘fuoco amico’. Per esempio il leader leghista e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini sui social si è già messo di traverso giudicando esagerata la stretta verso le sigarette elettroniche.

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