
Stop diesel Euro 5: il rinvio è ufficiale, ecco quando scatterà
La stop ai diesel Euro 5 è stato rinviato di un anno grazie a un emendamento al decreto Infrastrutture. Ma le novità non finiscono qui
La stop ai diesel Euro 5 è stato rinviato di un anno grazie a un emendamento al decreto Infrastrutture. Ma le novità non finiscono qui
Nelle scorse settimane avevamo anticipato che erano in atto delle grandi manovre per impedire lo stop ai diesel Euro 5 nelle quattro regioni del Bacino Padano, ossia Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che sarebbe dovuto scattare ufficialmente a ottobre 2025, in aggiunta alle misure anti-inquinamento già esistenti. E infatti, proprio negli ultimi minuti, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato l’approvazione dalle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera di un emendamento al decreto Infrastrutture finalizzato ad assicurare maggiore flessibilità nelle scelte delle Regioni per il rispetto dei limiti di qualità dell’aria. Il divieto per i diesel Euro 5 viene dunque rinviato di un anno, ma non è l’unica novità.
PERCHÉ C’È IL BLOCCO DEI DIESEL EURO 5
Ma facciamo un passo indietro per inquadrare meglio il contesto. Il blocco dei diesel Euro 5 è una delle misure introdotte dalle quattro regioni dell’accordo di Bacino Padano in risposta alle procedure di infrazione (di cui una culminata nel 2020 con una sentenza di condanna) aperte dalla Commissione europea contro l’Italia per il superamento della soglia limite di polveri sottili in alcune zone e agglomerati, contravvenendo alla direttiva UE 2008/50.
Per rientrare nei limiti previsti dalla direttiva, le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno messo in atto diverse misure riguardanti sia il traffico veicolare, con i vari blocchi della circolazione, che le combustioni da biomasse per riscaldamento e lo spandimento dei liquami agricoli.
A farne le spese sono stati soprattutto i veicoli diesel, considerati a ragione o a torto i più inquinanti, sottoposti negli ultimi anni a severe restrizioni: il 1° ottobre 2018 è scattato lo stop ai diesel Euro 3, due anni dopo è toccato agli Euro 4 e dal prossimo 1° ottobre 2025 sarebbe stata la volta degli Euro 5, con blocco valido dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30, nei Comuni con più di 30.000 abitanti e in quelli più piccoli che avrebbero aderito facoltativamente, anche in assenza di sforamenti dei limiti di PM10.
STOP DIESEL EURO 5: LE REGIONI SONO CONTRARIE
Tuttavia, visto l’alto numero di vetture potenzialmente interessate dal provvedimento (anche se erano previste alcune deroghe e inoltre ci sarebbe stato l’escamotage del Move-In), le regioni e in particolare Piemonte, Lombardia e Veneto, spalleggiate dal governo centrale, hanno iniziato a esplorare misure alternative per evitare il divieto, soprattutto considerando che le auto diesel Euro 5 sono veicoli relativamente recenti, immatricolati all’incirca tra il 2009 e il 2015, che non tutti si possono permettere di cambiare. Più specificatamente, in Lombardia si stimano circa 400.000 veicoli diesel Euro 5, in Piemonte 250.000, in Emilia-Romagna 200.000 e in Veneto 180.000. In totale più di 1 milione di vetture che finirebbero “fuorilegge”.
BLOCCO DIESEL EURO: EMENDAMENTO APPROVATO, LA NUOVA SCADENZA È OTTOBRE 2026
Le regioni, però, non hanno avanzato proposte tangibili per abbassare i livelli di inquinamento senza bloccare i diesel Euro 5, limitandosi a citare soluzioni generiche come nuovi incentivi per sostituire le auto più inquinanti o interventi in altri ambiti come riscaldamenti, allevamenti intensivi e grossi impianti industriali. Più concreto l’intervento della Lega, che ha approfittato della conversione in legge del decreto Infrastrutture (da portare a termine entro il prossimo 19 luglio) per infilarci dentro un emendamento salva-diesel, già approvato dalle commissioni competenti, che ha spostato il blocco di un anno, rinviandolo al 1° ottobre 2026. Ma le novità non finiscono qui, riassumiamole tutte:
- differito dunque dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026 il termine che prevede per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel Euro 5;
- nel 2026 la limitazione sarà applicata in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei Comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti, anziché gli attuali 30.000;
- decorso il termine del 1° ottobre 2026, le Regioni potranno prescindere dall’inserimento della limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali diesel Euro 5 nei piani di qualità dell’aria mediante l’adozione, nei predetti piani, di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento euro-unitario;
- le Regioni, qualora lo ritengano necessario, potranno introdurre la limitazione strutturale alla circolazione di auto e furgoni diesel Euro 5 anche prima del termine del 1° ottobre 2026, mediante l’aggiornamento dei rispettivi piani di qualità dell’aria e la modifica dei relativi provvedimenti attuativi.
Quindi ricapitolando: lo stop ai diesel Euro 5 nelle quattro regioni del Bacino Padano scatterà il 1° ottobre 2026; sarà tuttavia valido solo nei Comuni con più di 100.000 abitanti, in pratica nei capoluoghi di regione e in qualche capoluogo di provincia; le Regioni potranno sia scegliere di non inserire dall’1/10/2026 il divieto strutturale nei propri piani per la qualità dell’aria, a condizione che adottino misure compensative efficaci, e sia decidere di anticiparlo, qualora lo ritengano necessario. Per esempio l’Emilia-Romagna, regione che per tradizione è molto legata alle tematiche ambientali, potrebbe confermare il termine del 1° ottobre 2025.
A titolo di curiosità: i Comuni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna con oltre 100.000 abitanti sono Milano, Torino, Bologna, Verona, Venezia, Padova, Brescia, Parma, Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Rimini, Ferrara, Monza, Bergamo, Forlì, Vicenza, Piacenza e Novara.