Stop benzina e diesel dal 2035: il 64% degli italiani è contrario

Stop benzina e diesel dal 2035: il 64% degli italiani è contrario

È ormai praticamente certo lo stop a benzina e diesel dal 2035, ma il 64% degli italiani è contrario. Lo rivela un'indagine su vari temi che riguardano l'automotive

3 Maggio 2023 - 12:00

La maggior parte degli italiani è contraria allo stop alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035. Lo conferma un’indagine che ha coinvolto gli automobilisti del nostro Paese su vari temi che li riguardano direttamente, indagando anche le loro abitudini alla guida. Tra gli argomenti passati al setaccio ci sono pure la sicurezza stradale, l’annunciata riforma del Codice della Strada e le infrastrutture.

STOP BENZINA E DIESEL DAL 2035: PERCHÉ GLI ITALIANI DICONO NO

L’indagine promossa da AutoScout24 ha chiesto innanzitutto l’opinione degli italiani su uno dei temi più dibattuti negli ultimi tempi a livello europeo: il blocco della produzione di auto termiche alimentate a benzina e diesel nel 2035 a favore dell’elettrico e degli e-fuel. Ebbene, il 64% ha dichiarato di essere contrario allo stop principalmente perché crede che le auto elettriche o a carburanti rinnovabili abbiano comunque un impatto ambientale alto. Inoltre gli automobilisti ritengono che nel 2035 l’infrastruttura delle colonnine di ricarica difficilmente sarà equiparabile a quella delle stazioni di rifornimento tradizionali, così come il livello di autonomia delle vetture elettriche non sarà lo stesso delle auto termiche.

Nel contempo occorre considerare che sul tema dei carburanti rinnovabili solo il 45% degli intervistati ha risposto correttamente alla domanda relativa alla definizione degli e-fuel, mentre c’è una maggiore conoscenza sui biocarburanti (68%), soluzione promossa dall’Italia ma per il momento rifiutata.

Alla domanda su cosa farebbero se il 2035 fosse tra sei mesi, gli italiani hanno risposto che correrebbero ad accaparrarsi modelli benzina e diesel di ultima generazione, nuovi o usati recentissimi, così da poterli usare per un lungo periodo di tempo successivo al blocco, confermando di non voler rinunciare (almeno per ora) ai motori tradizionali.

SICUREZZA STRADALE E LIMITI DI VELOCITÀ

Per quanto riguarda la sicurezza stradale, tre quarti degli automobilisti si sono detti favorevoli all’eventuale aumento dei limiti di velocità a 150 km/h sulle autostrade a tre corsie e con la presenza del sistema Tutor, convinti che con l’attuale tecnologia si possa viaggiare in completa sicurezza. Dall’altro lato i detrattori, che rappresentano comunque la quota minoritaria (25%), vedono nell’aumento dei limiti un potenziale incremento degli incidenti (45%). Comunque dall’indagine è emerso che più di un terzo degli automobilisti tende a superare i limiti di velocità in autostrada, soprattutto quando lo consentono le condizioni del traffico (63%) o della strada (34%).

Rispondendo invece sulla richiesta del Parlamento Europeo di ridurre la velocità a 30 km/h per le tratte all’interno di città e paesi, gli italiani hanno detto di essere contrari alla riforma (80%), in quanto convinti che il traffico aumenterebbe e che il progetto non possa essere applicato a tutte le tratte urbane. Sicuramente il dato andrebbe messo in relazione alle condizioni delle strade, giudicate negativamente dal 78% del campione, e al fatto che quasi la metà (45%) degli automobilisti a volte o raramente non rispetta i limiti di velocità.

Stop benzina e diesel dal 2035

CELLULARE ALLA GUIDA: TUTTI CONTRARI MA MOLTI LO USANO

Un altro tema che ha visto di recente la maggiore attenzione da parte del legislatore è l’uso del cellulare alla guida senza auricolare o vivavoce, con quasi nove utenti su dieci che hanno dichiarato di essere favorevoli a incrementare le sanzioni. Tra le principali motivazioni, l’81% ha indicato questa cattiva abitudine come un rischio altissimo per se stessi e per gli altri e per quasi un italiano su due (44%) è un atto grave. Tuttavia, nonostante le nette posizioni contro l’uso del cellulare al volante, il 10% ha ammesso di utilizzarlo spesso o ‘a volte’, mentre il 28% solo raramente. Ma quel che è peggio, il 19% ha risposto che è giustificabile usare il cellulare se la telefonata è breve e il 5% se si fa attenzione. Sono opinioni in realtà molto pericolose perché bastano pochi attimi di distrazione per provocare una tragedia.

Un altro tema molto sentito è quello della guida sotto l’effetto di alcolici. Per gli italiani è il tema considerato più grave in assoluto tra i comportamenti alla guida (dal 61% del campione), eppure ci sono alcune contraddizioni. Il 6%, infatti, ha dichiarato di guidare spesso o a volte dopo aver bevuto, e il 27% raramente. Inoltre c’è un 15% che giustifica l’uso dell’alcool prima di mettersi alla guida, se si sopporta l’alcool (11%) o se la distanza è breve (3%). Superfluo sottolineare che pure questi punti di vista sono assolutamente deprecabili.

In merito, infine, alla proposta della Commissione Europea sulla possibilità di richiedere la patente, con limitazione di guida accompagnata, al compimento dei 17 anni, 6 italiani su 10 si sono detti contrari. Tra le motivazioni, gli utenti citano l’alto numero di incidenti stradali che oggi coinvolge i minorenni e la percezione di una responsabilità non abbastanza forte nei più giovani.

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