Nuovi passi avanti per migliorare la sicurezza stradale in Italia: è stato costituito il Comitato che dovrà vigilare sull'attuazione dell'ambizioso PNSS 2030 per ridurre del 50% vittime e feriti da incidenti
A marzo di quest’anno il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha presentato il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale o PNSS 2030, con l’obiettivo di ridurre del 50%, entro appunto il 2030, il numero delle vittime e dei feriti gravi per incidenti stradali rispetto al 2019 (il successivo step sarà l’azzeramento entro il 2050). A tal fine il MIMS ha da poco nominato un ‘Comitato per l’indirizzo e il coordinamento delle attività per l’attuazione del Piano Nazionale 2030’ a cui spetterà affrontare tutte le tematiche della sicurezza stradale attraverso il coinvolgimento dei vari livelli di governo. Vediamo nello specifico di che cosa dovrà occuparsi.
CHE COS’È IL PIANO NAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE 2030 (PNSS 2030)
Come già anticipato, il nuovo Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030 (PNSS 2030), predisposto dal MIMS in sostituzione del precedente piano del 2007, ha l’obiettivo la riduzione del 50% entro il 2030 delle vittime e dei feriti gravi degli incidenti rispetto al 2019, come da input della Commissione europea e dall’Agenda 2030 dell’ONU. Per centrare l’ambizioso traguardo il PNSS 2030 seguirà l’approccio Safe System che affronta il tema della sicurezza stradale tenendo simultaneamente conto dei diversi aspetti che incidono sui fattori di rischio, adottando le misure necessarie per limitarli o annullarli. Ecco le principali azioni previste dal Piano:
– miglioramento delle infrastrutture e della sicurezza dei veicoli, anche attraverso l’uso dell’innovazione tecnologica;
– aumento dei controlli delle forze di polizia per prevenire condotte scorrette;
– aumento delle zone con limite di velocità a 30 km/h nei centri urbani;
– aggiornamento dei criteri di progettazione delle strade;
– manutenzione programmata delle strade;
– miglioramento dello stato di illuminazione delle strade, soprattutto in prossimità degli attraversamenti;
– realizzazione di piste ciclabili per agevolare gli spostamenti con i mezzi di mobilità dolce
– nuove campagne di informazione e di comunicazione sui fattori di rischio e sulla necessità di adottare comportamenti prudenti, con la proposta di inserire spazi di educazione stradale anche nelle scuole oltre a dedicare particolare attenzione agli over 65, per i quali si sottolinea l’esigenza di progetti formativi volti a migliorare le conoscenze e l’uso degli strumenti tecnologici a bordo dei veicoli.
Per l’attuazione delle misure del PNSS 2030 si stima un investimento di 1,4 miliardi di euro, tra fondi nazionali e cofinanziamento degli enti locali.
COMITATO PER L’ATTUAZIONE DEL PNSS 2030: COMPITI E OBIETTIVI
Il Comitato nominato dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, riveste un ruolo primario per l’attuazione del PNSS 2030, essendo chiamato a definire e promuovere le azioni necessarie per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi. Più in particolare il Comitato, che agirà sempre in sinergia con il MIMS, sarà chiamato a svolgere i seguenti compiti:
– coordinare l’azione dello Stato con gli indirizzi dell’Unione Europea;
– individuare le linee prioritarie per la predisposizione e l’aggiornamento del PNSS;
– coordinare gli interventi delle varie amministrazioni pubbliche e di soggetti privati, verificando l’impatto delle misure adottate e i risultati conseguiti, anche con riguardo agli interventi posti in essere dagli enti proprietari delle strade.
Inoltre il Comitato dovrà favorire e promuovere altre attività, tra cui la raccolta dei dati di incidentalità, la diffusione delle informazioni su traffico e mobilità, il miglioramento dell’efficienza degli interventi di emergenza e di soccorso e la formazione e l’aggiornamento degli operatori del settore.
COMITATO PER L’ATTUAZIONE DEL PNSS 2030: CHI NE FA PARTE
Il Comitato per l’attuazione del PNSS 2030 è presieduto dal titolare del MIMS (oggi è Giovannini ma dopo le elezioni sarà molto probabilmente un altro) ed è composto da rappresentati di numerosi ministeri e degli enti territoriali. Nel dettaglio ne fanno parte:
– il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (presidente);
– i rappresentanti dei ministeri dell’Economia e delle Finanze, della Salute, dell’Interno, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dello Sviluppo Economico;
– i rappresentanti delle Regioni, delle Province Autonome di Trento e Bolzano e degli Enti Locali.
Inoltre il Comitato potrà avvalersi dell’apporto di altre istituzioni ed esperti in funzione delle necessità e delle tematiche specifiche che dovessero emergere. Il ministro Giovannini ha anche costituito l’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza Stradale che collaborerà gomito a gomito con il Comitato.