
I veicoli nuovi dovranno contenere più plastica riciclata di quanto ne riutilizzano davvero le Case auto: lo studio JRC
L’industria automobilistica europea è sempre più orientata alla circolarità, grazie a nuove proposte di regolamentazione (vedi regolamento ELV) e agli sforzi per rendere più efficienti le catene di approvvigionamento. Due nuovi studi del centro di ricerca JRC della Commissione europea, hanno messo in luce l’importanza di una serie di azioni volte a promuovere un utilizzo più consistente della plastica riciclata nelle auto nuove e a migliorare il recupero e riutilizzo delle materie prime critiche nei nuovi veicoli. Ecco quanta plastica riciclata finisce davvero nelle auto nuove alla data di pubblicazione del 4° Aftermarket Report di SICURAUTO.it “Connettività, Elettrificazione, SERMI e Sostenibilità: quali soluzioni concrete per l’Aftermarket del futuro?”, di cui fa parte questo approfondimento.
VEICOLI A FINE VITA: NON BASTA PIU’ RICICLARE, BISOGNA RIUTILIZZARE
Attualmente, circa il 10% della domanda totale di plastica e il 9% della domanda di rame nell’UE sono destinati ai nuovi veicoli che entrano sul mercato. Mentre solo una minima parte della plastica proveniente dai veicoli a fine vita viene effettivamente riciclata secondo i ricercatori e le materie prime critiche, tra cui il palladio e gli elementi delle terre rare, spesso vengono “perse”. Con il nuovo regolamento ELV (End of Life Vehicle), la Commissione europea punta ad aumentare il recupero di materie prime dai veicoli fuori uso. Difatti va ad inasprire la direttiva 2000/53/CE che stabilisce già dal 2015 che i nuovi veicoli siano:
- reimpiegabili e/o riciclabili per almeno l’85% del peso del veicolo;
- reimpiegabili e/o recuperabili per almeno il 95% del peso del veicolo;
Il nuovo regolamento tuttavia comporta nuove sfide secondo gli autodemolitori che hanno previsto costi più alti di smantellamento, poiché l’obbligo di recuperare anche piccole parti classificate “ad alto valore” non sarebbe supportato da studi che dimostrano un effettivo beneficio per l’ambiente.
I veicoli a fine vita dovranno quindi essere destinati sempre meno alla triturazione e più al recupero selettivo di componenti che vengono rigenerati e riutilizzati, come avviene già attraverso la rete globale LKQ, il tutto anche con il supporto di reti di demolitori certificati come quelli di Cyclus di cui vi parliamo qui. Questo orientamento favorirà la reintroduzione di materie prime seconde, direttamente nel flusso dell’industria automotive. Mentre oggi gran parte dei rottami ferrosi provenienti dai veicoli, soprattutto acciai, viene destinato a settori diversi dalla produzione di autoveicoli.
PLASTICA NELLE AUTO: QUALE SI RIUTILIZZA DI PIU’
Il rapporto pubblicato dalla Commissione europea riporta che “l’industria automobilistica impiega materiali derivati da oltre 60 materie prime”. Ma non tutte le plastiche sono riutilizzabili e la sostenibilità delle Case auto è sempre più orientata all’impiego prevalente di filati di PET (polietilene tereftalato) ottenuto dalle bottigliette riciclate, per realizzare interni auto, tessuti per i sedili e moquette. Infatti, i ricercatori affermano che solo il 19% delle frazioni di plastica recuperate dalla triturazione dei veicoli a fine vita vengono avviate al riciclo.
L’agenzia nazionale francese ADEME stima che in media il 32% del totale di plastica nei veicoli fuori uso finisce in discarica, mentre polimeri come PP (Polipropilene) e PE (Polietilene) hanno dimostrato alti tassi di riciclo.
Per quanto riguarda polimeri come ABS, PC (Policarbonato), PMMA (Polimetilmetacrilato) e PS (Polistirene), i loro tassi di riciclo e recupero energetico sono molto più bassi (del 27% e del 28%), mentre il 45% di questi materiali finisce in discarica.
FINO AL 35% DI PLASTICA RICICLATA NELLE AUTO E FURGONI ENTRO IL 2035
Lo studio afferma che la diffusione delle auto elettriche può giocare un ruolo chiave nella circolarità dei veicoli a fine vita, considerando l’ampio uso di plastica per compensare il peso aggiuntivo rispetto ai veicoli ICE e una maggiore necessità di altre materie prime preziose come rame, alluminio e palladio. Ma oggi, meno del 10% degli impianti di riciclo in tutta l’UE è in grado di selezionare e riciclare in modo efficiente le frazioni di plastica provenienti dai veicoli a fine vita. Il rapporto JRC sull’utilizzo della plastica nei veicoli ha quindi sottolineato che serve un maggiore impegno delle Case costruttrici e delle aziende della plastica per conseguire una migliore circolarità della value chain.
L’orientamento della Commissione europea di definire un contenuto minimo di plastica riciclata dal 15 al 35% entro il 2035 nelle nuove auto e furgoni fino a 3,5 tonnellate, nell’ambito del regolamento ELV, potrebbe ridurre il consumo di petrolio fino a 4 milioni di barili nel 2030.
“Ciò rafforzerebbe il mercato della plastica riciclata e spingerebbe l’industria automobilistica a sviluppare pratiche di riciclo più ambiziose” – afferma il rapporto. “Sarebbe la prima nel suo genere, poiché requisiti simili non sono mai stati proposti prima per prodotti industriali complessi.”