Proventi multe 2022: i soldi per la sicurezza stradale dirottati sulle bollette

Proventi multe 2022: i soldi per la sicurezza stradale dirottati sulle bollette

Prima le bollette poi la vita delle persone: i proventi delle multe destinati a migliorare la sicurezza stradale sono stati dirottati sulle utenze di luce e gas

18 Luglio 2022 - 08:07

La sicurezza stradale può aspettare e fa nulla se ci saranno nuovi morti e feriti, in questo momento la priorità sono le bollette. È questo, in sintesi, il messaggio che fuoriesce dall’emendamento al decreto Aiuti, approvato in sede di conversione in legge e già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che autorizza i Comuni a destinare, per l’anno 2022, i proventi delle multe comminate per il superamento dei limiti di velocità, nonché gli introiti della sosta a pagamento sulle strisce blu, alla copertura delle spese per le utenze di luce e gas, schizzate alle stelle a causa del caro-energia. Tutto ciò in deroga alle norme del Codice della Strada secondo cui i proventi delle multe, in particolare quelli derivati dalle sanzioni per eccesso di velocità rilevate con l’autovelox, sono da destinare a interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali.

Aggiornamento del 18 luglio 2022 dopo l’approvazione definitiva della modifica che autorizza, per il solo anno 2022, i Comuni e gli altri utenti locali a usare i soldi ricavati dalle multe per pagare le bollette di luce e gas.

PROVENTI MULTE: VANIFICATA LA PROCEDURA SULLA TRASPARENZA

E pensare che proprio quest’anno, dopo numerosi tentativi, si era riusciti a mettere in piedi un meccanismo per rendere più trasparente l’impiego che i Comuni fanno di tali risorse, obbligandoli a pubblicare online la rendicontazione annuale degli importi incassati dalle contravvenzioni elevate per infrazioni stradali, nella quale devono specificare quanti di questi derivano dagli autovelox e come vengono utilizzati, così come richiesto dai commi 12 bis, ter e quater dell’articolo 142 CdS. La mancata comunicazione comporta la decurtazione fino al 90% delle somme spettanti e la segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale.

PROVENTI MULTE 2022 DESTINATI ALLE BOLLETTE DI LUCE E GAS: L’EMENDAMENTO

La procedura di verifica si era resa necessaria perché diversi Comuni (circa 1 su 5), in violazione alle norme di legge, non usavano i proventi delle multe per migliorare le infrastrutture stradali ma per coprire i buchi di bilancio. Nel 2022 gli enti locali sono tuttavia alle prese con i pesanti rincari dovuti alla crisi energetica e faticano a tenere i conti in ordine: per questo lo Stato, solo per quest’anno, ha deciso di autorizzarli a usare i proventi delle sanzioni amministrative per eccesso di velocità e della sosta regolamentata per pagare le bollette di luce e gas. L’emendamento alla legge di conversione del decreto Aiuti, a firma dell’On. Roberto Pella, cita testualmente che:

I Comuni, le Città metropolitane, le Unioni di Comuni e le Province, in via eccezionale e derogatoria per il solo anno 2022, possono destinare i proventi effettivamente incassati di cui all’articolo 208 comma 4 e all’articolo 142 commi 12-bis e 12-ter del Codice della Strada, nonché le entrate derivanti dalla riscossione delle somme dovute per la sosta dei veicoli presso le aree destinate al parcheggio a pagamento, ai sensi dell’art. 7 comma 1 lettera f) del medesimo CdS, nei soli limiti della percentuale di propria spettanza e competenza, a copertura della spesa per le utenze di energia elettrica e gas. Tali incassi si riferiscono agli accertamenti di competenza dell’esercizio 2022, con esclusione delle eventuali quote arretrate riferite a esercizi precedenti”.

Proventi multe 2022

INCASSI DELLE MULTE AUTOVELOX PER PAGARE LE BOLLETTE: COSA SUCCEDE ADESSO

Quindi, ricapitolando:

– i Comuni e gli altri enti locali possono destinare i proventi delle multe per eccesso di velocità rilevate con autovelox (e i proventi della sosta a pagamento) alle utenze di luce e gas sottraendoli pertanto alla realizzazione di “interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, ivi comprese la segnaletica e le barriere, e dei relativi impianti, nonché al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, ivi comprese le spese relative al personale” (art. 142 comma 12-ter CdS);

– la deroga è valida solo per l’anno 2022 e si riferisce alle multe comminate unicamente nel 2022, con esclusione quindi di eventuali somme arretrate incassate negli anni precedenti.

L’emendamento è già stato approvato dal Parlamento con l’intera legge di conversione del decreto Aiuti (legge n. 91 del 15 luglio 2022). L’entrata in vigore è avvenuta il 16 luglio 2022, 24 ore dopo la pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale.

PROVENTI MULTE 2022 TOLTI ALLA SICUREZZA STRADALE: LE REAZIONI

Ovviamente sono arrivate reazioni piuttosto negative alla decisione di spostare sulle bollette i soldi destinati alla sicurezza stradale. Nessuno mette in dubbio che i Comuni siano effettivamente in difficoltà per gli effetti del caro-energia, ma nel contempo non si può mettere in secondo piano la protezione della vita umana: in Italia, ricordiamolo, circa il 40% degli incidenti stradali con vittime e feriti ha come concausa le infrastrutture fatiscenti.

È dello stesso parere l’On. Diego De Lorenzis, vice-presidente della commissione Trasporti della Camera e da sempre impegnato sul fronte della sicurezza stradale, che su Facebook ha definito questa scelta completamente sbagliata:

“Comprendo la necessità di far fronte alle spese eccezionali degli enti locali, e pertanto sono d’accordo sull’uso dei proventi delle aree di sosta. Quello che invece ritengo assurdo e indegno è usare risorse che possono salvare la vita a migliaia di persone. In questi anni ho contribuito insieme a tanti colleghi parlamentari a rendere più trasparente l’impiego che i Comuni fanno di tali risorse, affinché fossero usate correttamente come prescrive il Codice della StradaOra però c’è stata una nuova involuzione sul tema ed è francamente inaccettabile, tenuto anche conto degli obiettivi europei sulla riduzione progressiva della mortalità stradale (che già nel 2020 non abbiamo raggiunto). Ogni passo indietro non rende giustizia alle oltre 3.100 vittime e agli oltre 240.000 feriti gravi che ogni anno potrebbero essere evitati (dati Istat 2019)”.

Contraria al provvedimento anche l’ANCMA (“La tutela della vita di ciclisti e motociclisti non è alternativa al caro bollette“), mentre l’On. Simone Baldelli, altro politico molto attivo sul tema della sicurezza stradale, pur avendo votato a favore del decreto Aiuti ha esternato le sue forti perplessità sulla deroga delle multe. Qui il suo intervento alla Camera:

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