Inquinamento navi: il Parlamento EU vota il limite -40% entro il 2030

Divieto di emissioni navali in porto e un tetto all’inquinamento navi entro il 2030: il Parlamento UE introduce lo scambio di crediti verdi anche per il trasporto marittimo

16 Settembre 2020 - 08:09

L’inquinamento navale torna sui tavoli tecnici dell’Unione europea: le navi da crociera e i mercantili saranno soggette a un criterio di riduzione delle emissioni simile alle auto. Il Parlamento europeo ha votato a favore dei limiti alle emissioni di CO2 del -40% entro il 2030. Gli eurodeputati del partito dei verdi hanno spinto per l’introduzione del meccanismo ETS; ecco di cosa si tratta.

INQUINAMENTO NAVI: I LIMITI ENTRO IL 2030

Gli armatori e le compagnie marittime di navi da crociera e trasporto merci dovranno rispettare nuovi criteri di regolamentazione delle emissioni per ridurre l’inquinamento navale. Gli eurodeputati hanno votato la proposta di “tassazione” delle emissioni di carbonio nell’UE. Lo riporta Transport & Environment che ha chiesto alla Commissione europea di introdurre rapidamente sia gli standard di CO2 delle navi sia l’inclusione del sistema di scambio di quote di emissioni (ETS). I deputati hanno sostenuto l’obiettivo di efficienza dei gas serra del -40% per le compagnie di navigazione. Il tetto di emissioni navali, da raggiungere gradualmente entro il 2030, rientra nell’ambito della revisione del sistema di monitoraggio, comunicazione e verifica (MRV) dell’Unione Europea per l’inquinamento delle navi.

CREDITI VERDI ANCHE PER L’INQUINAMENTO DA TRASPORTO NAVALE

Faïg Abbasov, responsabile del programma marittimo di T&E, ha dichiarato: “Il Parlamento è stanco dell’inazione di fronte alle emissioni di navi in ​​costante aumento. L’obiettivo climatico dell’UE per il 2030 deve applicarsi anche alle emissioni marittime. Le navi devono pagare per tutto il loro inquinamento nel mercato del carbonio dell’UE”. Il riferimento è al sistema di scambio di quote di emissioni ETS. Con questo meccanismo le compagnie di navigazione devono acquistare crediti per il loro inquinamento. Il sistema ETS UE opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. In particolare, è fissato un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra, che si riduce nel tempo di modo che le emissioni totali diminuiscano. Le imprese ricevono o acquistano quote di emissioni che, se necessario, possono scambiare con un meccanismo del tutto simile ai crediti verdi di cui si è parlato molto di recente, vedi lo scambio Tesla-FCA, solo per citarne uno tra i tanti.

INQUINAMENTO +10% IN 6 ANNI E NAVI POCO EFFICIENTI

Le emissioni navali saranno bandite anche durante l’attracco in banchina, qualcosa che le città a ridosso dei porti turistici e commerciali gradiranno molto. Tra le proposte votate dagli europarlamentari c’è un maggiore controllo delle emissioni marittime e il divieto di emissioni quando attraccano nei porti europei entro il 2030. Questo significherà dotare le banchine di collegamenti elettrici adeguati che permettano di spegnere i generatori di bordo e alimentare dall’esterno gli impianti elettrici. Oggi – spiega T&E – il trasporto marittimo è l’unico settore non ancora soggetto a obiettivi o misure di riduzione delle emissioni nell’Unione europea. L’inquinamento da carbonio dell’industria marittima è cresciuto del 10% in soli 6 anni e potrebbe aumentare del 50% entro il 2050 se non si intraprende un’azione reale. Una conseguenza della crescita esponenziale del commercio marittimo, aumentato più rapidamente rispetto all’efficienza media delle navi.

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