
Feriti gravi negli incidenti stradali: una sfida sottovalutata secondo l'ETSC che punta il dito su un sistema di raccolta dati inefficace e fuorviante
Ogni anno, nell’Unione Europea, circa 1.291.000 persone rimangono ferite in incidenti stradali. Di queste, almeno 141.000 riportano lesioni gravi, un numero che, secondo il recente rapporto pubblicato dall’European Transport Safety Council (ETSC), sarebbe ampiamente sottostimato. Le cause di questa discrepanza sono molteplici e riguardano principalmente la frammentazione e l’inadeguatezza dei sistemi di raccolta dati. Pertanto il Consiglio ha delineato una strategia di correzione richiamando l’attenzione dei Governi.
UN QUADRO INCOMPLETO DELLA SICUREZZA STRADALE SECONDO L’ETSC
Il rapporto ETSC mette in evidenza tre problematiche principali nella rilevazione dei feriti gravi da incidenti stradali:
- Incongruenze nella raccolta dati: i criteri di classificazione delle lesioni variano tra i diversi Paesi, impedendo una valutazione uniforme della gravità degli incidenti.
- Mancati rilievi della polizia: non tutti gli incidenti vengono segnalati, soprattutto quelli che coinvolgono pedoni e ciclisti senza il coinvolgimento diretto di un veicolo a motore.
- Difficoltà di integrazione tra dati sanitari e delle forze dell’ordine: molti governi non collegano efficacemente le informazioni provenienti dagli ospedali con i rapporti della polizia, generando un quadro parziale e impreciso della situazione.
Secondo il report ETSC, questa mancanza di dati affidabili rappresenta un serio ostacolo per il miglioramento della sicurezza stradale. Nello specifico la carenza di informazioni dettagliate su dove, come e quando si verificano gli incidenti più gravi, rende più difficoltoso lo sviluppo di strategie efficaci per ridurre il numero di vittime stradali. Le stime dell’ETSC dicono che il 57% dei feriti gravi raggruppa gli utenti più vulnerabili (pedoni, ciclisti, scooteristi, motociclisti, etc.), ma i ciclisti sono la categoria più colpita (25%).
OBIETTIVO -50% DI VITTIME STRADALI IN UE PER IL 2030
L’UE ha fissato l’obiettivo di dimezzare entro il 2030 il numero di morti e feriti gravi sulle strade. Tuttavia, i dati tra il 2013 e il 2023 mostrano un calo dei decessi (-16%) e una riduzione dei feriti gravi solo del 13%, un ritmo insufficiente per raggiungere l’ambizioso traguardo.
Jennifer Carson, project manager dell’ETSC, sottolinea la necessità di una maggiore responsabilità da parte dei governi: “I governi nazionali devono impegnarsi di più per migliorare questo sistema imperfetto basato su dati che forniscono un quadro fuorviante del peso complessivo delle lesioni stradali su individui, società ed economie.”
L’APPROCCIO SAFE SYSTEM PROPOSTO DALL’ETSC
Per affrontare questa emergenza, l’ETSC propone un approccio strutturato alla sicurezza stradale, noto come Safe System, articolato in sei punti fondamentali:
- Migliorare la raccolta dati, garantire finanziamenti adeguati e promuovere la trasparenza.
- Adattare i limiti di velocità alle condizioni stradali e alla vulnerabilità degli utenti.
- Progettare e mantenere le infrastrutture in modo da ridurre il rischio di collisioni.
- Incentivare l’adozione di tecnologie per la prevenzione degli incidenti e la protezione degli utenti.
- Promuovere comportamenti responsabili attraverso formazione, controlli e incentivi.
- Garantire interventi rapidi e cure mediche efficaci per minimizzare le conseguenze delle lesioni.