
Il peggioramento della crisi energetica rischia di mettere in difficoltà la filiera del vetro per auto con possibili carenze nel corso dei prossimi mesi
La crisi energetica sta causando non pochi problemi al settore auto. Per gli automobilisti c’è la necessità di fare i conti con l’aumento del costo del carburante che, in Italia, continua a viaggiare su valori elevati nonostante la recente proroga del taglio alle accise che nel nostro Paese sono più alte della media europea. Anche per i produttori e per tutta la filiera automotive ci sono difficoltà da non sottovalutare. La crisi energetica, infatti, comporta un aumento dei costi di gestione degli impianti da non sottovalutare. All’orizzonte c’è ora un nuovo problema: la crisi energetica, infatti, mette a rischio la produzione dei vetri delle auto. Nei prossimi mesi, il settore delle quattro ruote potrebbe dover fare i conti con una possibile carenza di vetro o con un sostanziale aumento del suo costo.
LA CRISI ENERGETICA CONTINUA A METTERE IN DIFFICOLTÀ IL SETTORE AUTO: IL PROSSIMO PROBLEMA ARRIVA DAL VETRO
Nel corso degli ultimi mesi, i produttori hanno dovuto fare i conti con notevoli problemi nell’approvvigionamento delle materie prime. La crisi dei chip, ad esempio, è stato uno dei temi “caldi” del 2021 ed oggi è ancora lontana da una risoluzione. Nel frattempo, anche a causa della guerra in Ucraina, si è registrato un sostanziale aumento dei prezzi di alcune materie prime. Un caso esemplificativo è l’aumento del prezzo del nichel e di altre materie prime necessarie per la produzione di batterie. Con l’inasprirsi della crisi energetica, invece, si apre il fronte del vetro delle auto. L’aumento del costo dell’energia, infatti, si traduce in un aumento dei costi di produzione del vetro. Per alcuni produttori in Europa, con l’aumento dei prezzi del gas, continuare la produzione potrebbe diventare insostenibile. L’intera filiera rischia di dover fare i conti con una nuova crisi.
LA CARENZA DI VETRO PER AUTO È SEMPRE PIÙ VICINA A CAUSA DELLA CRISI ENERGETICA
Il report del Wall Street Journal mette in evidenza alcune criticità per il futuro del settore auto. Tutto ruota intorno ai costi di produzione del vetro da utilizzare per le auto, oltre che per tantissimi altri settori industriale. La riduzione delle forniture dalla Russia rischia di tradursi in un nuovo rincaro dei prezzi delle materie prime energetiche nel corso del prossimo autunno. Di conseguenza, raggiungere le temperature necessarie per la realizzazione del vetro costerà di più. Se tale ipotesi sarà confermata, gli scenari saranno sostanzialmente due. La produzione di vetro potrebbe essere ridotta, per l’insostenibilità dei costi, oppure il costo del vetro aumenterà vertiginosamente, con tali aumenti che, per il settore auto, saranno riversati in buona parte sui clienti finali.
LE CONTROMISURE DEL SETTORE AUTO ALLA POSSIBILE CARENZA DI VETRO LEGATA ALLA CRISI ENERGETICA
Dopo le recenti esperienze con la crisi dei chip e altri problemi con le forniture, i produttori del settore automotive potrebbero scegliere di giocare d’anticipo. Il report del WSJ, infatti, conferma come alcune aziende del settore stiano già lavorando alla creazione di scorte sufficienti di vetro per affrontare l’emergenza nel corso del prossimo futuro. In caso di peggioramento della crisi energetica, infatti, le aziende puntano a evitare di dover fare i conti con la carenza di vetro per auto che renderebbe impossibile il completamento dell’assemblaggio delle vetture. In questo contesto, spicca la mossa del Gruppo Volkswagen che sta aumentando le scorte di vetro e sta lavorando a nuovi accordi di fornitura con aziende situate al di fuori dell’Europa e non colpite dalla crisi energetica. Una strategia di questo tipo, almeno inizialmente, potrebbe consentire di attenuare l’impatto di una possibile “crisi del vetro”, un tema che potrebbe diventare attuale per il futuro del settore automotive.
LA CRISI ENERGETICA È LONTANA DA UNA SOLUZIONE E ANCHE IL SETTORE AUTO È A RISCHIO
Nelle ultime settimane, c’è stato un sostanziale peggioramento della crisi energetica in Europa con un aumento del costo all’ingrosso del gas naturale che potrebbe influenzare anche il settore automotive. Nelle ultime settimane, l’indice TTF, punto di riferimento del mercato energetico europeo, ha toccato quota 350 €/MWh per il costo del gas naturale. Si tratta di una quotazione senza precedenti. Attualmente, il costo del gas si è attestato intorno ai 250 €/MWh grazie al rafforzarsi dell’ipotesi della definizione di una normativa europea sul price cap. Si tratta comunque di una quotazione superiore di oltre 10 volte a quella del settembre dello scorso anno. Ricordiamo che il gas è utilizzato anche per produrre energia elettrica e, quindi, tutti i settori industriali guardano con attenzione all’evoluzione della situazione. Per il settore auto europeo, infatti, un peggioramento della crisi energetica non potrà che tradursi in un aumento dei costi e in una crescente difficoltà di reperimento di materie prime, come il vetro per i finestrini delle vetture.