Coronavirus: le aziende automotive in Italia chiuse per l’emergenza [AGGIORNATO] L’emergenza Coronavirus coinvolge i fornitori dei Costruttori: l'elenco aggiornato delle aziende automotive in Italia chiuse per l’emergenza

Coronavirus: le aziende automotive in Italia chiuse per l’emergenza [AGGIORNATO]

L’emergenza Coronavirus coinvolge i fornitori dei Costruttori: l'elenco aggiornato delle aziende automotive in Italia chiuse per l’emergenza

16 Marzo 2020 - 10:03

Il Coronavirus in Italia rischia di mettere in ginocchio le aziende automotive che producono componenti auto dentro e fuori le zone rosse di potenziale contagio. In questi giorni i Costruttori di veicoli in Italia e in Europa dipendono dalle aziende automotive già chiuse e quelle che potrebbero chiudere. Ecco quali misure emergenziali stanno adottando le aziende auto in Italia. Ma anche le Case auto che, di conseguenza, dovranno fronteggiare i (probabili) ritardi nella produzione dei veicoli. Questo pezzo sarà aggiornato quotidianamente attraverso fonti con cui SicurAUTO.it è in contatto (associazioni di categoria e persone bene informate vicine alle aziende coinvolte). Riporteremo giornalmente le chiusure degli stabilimenti automotive in Italia, focalizzandoci meno su uffici, centri di ricerca, etc. che potranno potenzialmente continuare a lavorare con lo smart working.

Ultimo aggiornamento del 6 maggio 2020 ore 8:00

LE AZIENDE AUTOMOTIVE ITALIANE ED IL CORONAVIRUS

Il Decreto legge di contenimento dell’epidemia per Coronavirus in Italia ha innescato una serie di misure che, come abbiamo previsto, comporterà lo stop a produzione e forniture nelle fabbriche automotive. L’elenco seguente dimostra che essere dentro o fuori dai focolai del contagio da Coronavirus è poco rilevante anche per i dipendenti delle aziende regolarmente aperte, poiché le chiusure o le limitazioni potrebbero arrivare a macchia di leopardo. Ecco perché abbiamo voluto approfondire tramite varie fonti (specialmente ANFIA) le reazioni e misure intraprese dalla aziende automotive a causa del Coronavirus in Italia in questi giorni. Il mondo auto però si è fermato anche fuori dagli stabilimenti, con la cancellazione di una serie di importanti eventi e convegni auto in Italia che riguardano le auto e l’aftermarket a 360 gradi.

FERRARI: a partire dal 6 maggio 2020 la produzione aumenterà gradualmente per riprendere a pieno regime venerdì 8 maggio 2020.

FCA: la ripartenza parziale delle fabbriche Fiat-Chrysler è prevista da lunedì 27 aprile 2020, come riporta Ansa, e riguarda proncipalmente gli impianti Sevel e i reparti Melfi, Mirafiori, Pomigliano, Termoli.

MV AGUSTA: a partire da giovedì 26 marzo e fino a nuove disposizioni, anche MV Agusta, in ottemperanza alle nuove e più restrittive misure atte a contenere e prevenire l’emergenza Covid-19 stabilite dal Governo, interrompe temporaneamente l’attività produttiva negli stabilimenti di Schiranna (Va).

MARELLI: l’azienda conferma che la precedente misura verrà estesa fino al 13 aprile. La chiusura riguarda tutti i siti europei, con l’eccezione di alcuni casi locali in cui le attività continueranno a regime ridotto, in linea con specifiche necessità di alcuni clienti. Sulla base di specifiche necessità, in questo periodo potranno essere previsti a livello locale livelli minimi di attività a supporto dei clienti.

– PLATFORM BASKET SRL: Azienda produttrice di piattaforme semoventi cingolate la cui capostipite è Platform Basket Srl (60 dipendenti), ma che si avvale di ulteriori due aziende per la parte elettrica delle attrezzature, ovvero Qubiemme (30 dipendenti) e una seconda che si occupa della fabbricazione della carpenteria meccanica: TMC (30 dipendenti). Sebbene dimensionalmente piccola, si tratta di una realtà che esporta il 90% dei prodotti nel mondo e la decisione di sospendere l’attività, dal 16 al 20 marzo è stata quantomeno un po’ sofferta. L’azienda lamenta difficoltà nel reperire i DPI per i dipendenti, dicendo di non avere la possibilità di fornire mascherine sostitutive con la dovuta frequenza. Essendo una struttura comunque abbastanza flessibile, il confronto interno ha portato a decidere all’unanimità di sospendere l’attività, in attesa di notizie positive circa la diffusione del virus. L’obiettivo è cercare di recuperare il mancante nel corso dei prossimi mesi, avendo anche avuto molta solidarietà dai clienti nel mondo.

SIRELMA Group s.r.l.: Azienda del settore stampaggio e laminazione a caldo dell’acciaio. Tutti i dipendenti (105 persone) chiedono mascherine protettive e al momento l’azienda ha distribuito quelle disponibili per circa la metà dei dipendenti, dando la priorità per età anagrafica. C’è quindi bisogno di circa 200 mascherine con urgenza (fabbisogno di 1 settimana).

MULTITEL PAGLIERO SPA: Azienda produttrice di piattaforme di lavoro elevabili (PLE). L’azienda conferma l’estrema difficoltà, per non dire l’impossibilità, di reperire le mascherine FFP2. Nelle ultime ore, è stato possibile reperire qualche centinaio di mascherine del tipo utilizzato nelle sale chirurgiche che permetteranno all’azienda, lunedì, di sostituire, come richiesto dalla Spresal locale, le FFP2 che aveva a stock per saldatori e verniciatori, distribuite alla maggior parte del personale (oltre 350 persone), per poter proseguire l’attività produttiva e soddisfare gli impegni presi con i clienti, soprattutto esteri.

– MAGISTRIS & WETZEL S.P.A.:  Azienda specializzata nella produzione di assemblati metalmeccanici complessi. L’azienda dichiara che le mascherine FFP2 sono introvabili e afferma che sarebbe opportuno attivare un canale con il Ministero della Salute per far avere le mascherine alle fabbriche. In quest’azienda non si tratta di una necessità impellente perché si lavora in uno stabilimento con 12 m di altezza in cui ci sono mediamente 20 persone in 8.000 mq, quindi molto lontane tra loro, che per ora stanno lavorando con mascherine non FFP2.

DENSO: l’azienda ha disposto la chiusura della sede di Poirino da venerdì 13 a lunedì 16 marzo 2020, per sanificazione salvo ulteriori disposizioni.

BREMBO: l’azienda ha disposto la chiusura dal 16 al 22 marzo 2020 delle proprie attività produttive a Stezzano, Curno, Mapello e Sellero.

PAGANI AUTOMOBILI: da lunedì 16 marzo 2020 Pagani Automobili sospendere le attività nello stabilimento di San Cesario sul Panaro (Modena). Il fondatore Horacio Pagani ha spiegato: “abbiamo preso la decisione condivisa di sospendere le attività produttive per tutta la prossima settimana“.

PIRELLI: in seguito a un caso di contagio tra i dipendenti dello stabilimento di Settimo Torinese il 10 marzo 2020 Pirelli comunica che “ha ritenuto di rallentare la produzione con una progressiva ripresa nelle prossime giornate. Ciò consentirà di avere in fabbrica un numero molto ridotto di persone per garantire condizioni sanitarie di massima sicurezza”.

GRUPPO AUTOTORINO: il più grande dealer italiano ha annunciato il 10 marzo 2020 la chiusura delle 51 filiali di compravendita di autoveicoli che operano in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, nonché in Veneto e Friuli con le insegne Autostar. “Da mercoledì 11 marzo saranno disponibili sui siti www.autotorino.it e www.autostargroup.com tutti i riferimenti utili per dare informazioni a chi abbia scadenze imminenti o servizi aperti presso le filiali“.

GRUPPO BOSSONI AUTOMOBILI: il Gruppo di concessionarie Multimarca in provincia di Brescia, ha annunciato la chiusura al pubblico delle concessionarie e delle officine dal 13 al 22 marzo 2020. Riapriranno regolarmente il 23 marzo 2020, salvo altre disposizioni. “Continueremo comunque a prestare il nostro servizio e a rispondere alle richieste dei nostri Clienti. Verranno pertanto garantiti i Servizi di Vendita e Consulenza da remoto, attraverso le video chiamate con i nostri Consulenti Vendita: https://www.gruppobossoni.it/videochiamata-per-acquistare-auto/. Verranno garantiti anche tutti i servizi di assistenza da remoto ad Ambulanze e vetture delle Forze dell’Ordine“.

POLINI MOTORI: l’azienda ha comunicato la chiusura dal 10 marzo 2020 con una nota ufficiale“A causa della grave emergenza in corso per la diffusione di Coronavirus, la Polini Motori si rammarica di comunicare la chiusura della sede di Alzano Lombardo (BG). Si tratta di una decisione sentita, presa però in tutta coscienza della difficile situazione in Italia e le conseguenti restrizioni che il governo italiano sta adottando per arginare la diffusione dei contagi”.

LAMBORGHINI: l’azienda del Gruppo Volkswagen-Audi, ha deciso la chiusura dello stabilimento di Sant’Agata Bolognese fino al 25 marzo 2020. IL personale amministrativo continuerà a lavorare in smart working.

ITALDESIGN: dopo lo stop preventivo del 24 febbraio per un caso di contagio tra i dipendenti, la sede di Moncalieri ha ripreso le attività dal 26 febbraio.

MTA: dal 6 marzo 2020, l’azienda rende nota la ripresa dell’attività, con organico ridotto e seguendo il protocollo imposto dal Ministero della Salute riguardo al monitoraggio dei dipendenti. Dopo lo stop delle attività produttive dal 24 febbraio 2020 del solo stabilimento di Codogno, dove c’è la produzione di componenti elettromeccaniche, l’azienda ha ottenuto il permesso di cui parliamo nei paragrafi più in basso. Abbiamo chiesto maggiori dettagli sulla riapertura alla dott.ssa Maria Vittoria Falchetti, responsabile Mktg MTA che ci ha spiegato: “si tratta di circa 100 persone nei reparti produttivi (stampaggio plastica e metalli e assemblaggio)” per evitare lo stallo delle linee di produzione dei Costruttori auto e altre aziende che la MTA rifornisce. Gli impiegati della Ricerca e Sviluppo, Acquisti e Vendite, Logistica invece hanno continuato a lavorare seppur con le limitazioni del caso in smart working. Tuttavia resta alta l’attenzione sugli accessi alle zone rosse di Codogno, infatti i vettori incaricati del trasporto che accedono alla MTA devono fare richiesta e ottenere il permesso dalle autorità preposte.

GENERAL RICAMBI: l’azienda è sita a Castiglione d’Adda (LO), epicentro del contagio italiano; l’azienda inoltre già stava scontando shortage di componentistica di provenienza cinese a seguito della chiusura di impianti produttivi nelle regioni dello Zhejiang e dello Shandong. L’azienda è stata sottoposta alla chiusura a data da destinarsi, secondo la disposizione del Ministro della Salute e del Presidente della Regione Lombardia del 21 Febbraio scorso. Ciò ha comportato lo stop completo della produzione e la cessazione del lavoro in tutti gli uffici. L’impresa si sta attualmente organizzando per lo smart working impiegatizio, ma, a livello produttivo, non può preparare la merce per i clienti (fra cui anche gli OEM di microvetture e veicoli elettrici, come Aixam-Mega, Ligier Group, Chatenet, Casalini, etc.). Tutto il personale è stato inoltre sottoposto a quarantena preventiva. L’attività produttiva è di Semiassi per veicoli passeggeri e commerciali leggeri (e revisione di semiassi, idroguida e pinze). Per quanto riguarda la componentistica dalla Cina (da utilizzare dopo lo stop produttivo) sono previsti ritardi di consegna di circa 1,5 mesi, solo in parte assorbiti dallo stock di sicurezza dell’azienda. Non vi è infatti possibilità di reperimento della medesima componentistica in Europa compatibile con il prezzo di vendita del prodotto finito che il mercato richiede. 135 dipendenti nel sito produttivo di Castiglione d’Adda.

– PALFINGER ITALIA: l’ azienda sta regolarmente lavorando, seppur con tutte le dovute precauzioni, e che attualmente prosegue regolarmente sia il ricevimento di merci, gru e caricatori, dall’Austria che il ritiro delle macchine presso nostra sede da parte dei trasportatori dei nostri concessionari italiani. Anche questo in completa osservanza delle disposizioni governative.

CONTINENTAL CORPORATION: in questo momento la parte produttiva a Pisa (Vitesco Technologies, che produce iniettori) non ha avuto impatti dovuti alla diffusione del virus, ma a Torino gli uffici commerciali sono stati chiusi questa settimana (24-28/02) e i dipendenti stanno lavorando in smart working. L’azienda ha perso una parte di fatturato perché alcuni clienti in Cina sono fermi. Nessun fermo produttivo e nessun rischio a breve termine. Misure preventive e non obbligatorie. L’azienda ha perso una parte di fatturato perché alcuni clienti in Cina sono fermi. Dipendenti coinvolti: 40 (ufficio commerciale Torino).

PIAGGIO: l’azienda ha disposto la chiusura degli stabilimenti fino al 16 marzo 2020. I provvedimenti precedenti prevedevano sospensione temporanea delle trasferte sia nazionali sia internazionali. Sono stati messi a disposizione dei dipendenti dispenser di gel igienizzante per le mani e all’ingresso delle varie sedi sarà eseguito un rilevamento della temperatura corporea. “Nel caso in cui un dipendente dovesse manifestare sintomi influenzali o difficoltà respiratorie – si legge in una nota – è richiesta l’astensione dal luogo di lavoro e indicato di contattare il proprio medico di famiglia o le strutture sanitarie pubbliche.

AUTOCLIMA: l’azienda, che produce impianti di condizionamento e climatizzazione,  per ora non è stata colpita pesantemente, ma cominciano a mancare alcuni componenti di provenienza cinese, alcune trattative sono interrotte e soprattutto qualche cliente comincia a cancellare o posticipare degli ordini per mancanza di veicoli da allestire. Al momento in azienda non ci sono casi di contagio, però si è dovuto utilizzare parecchio tempo e materiali Hardware e Software per poter far lavorare i dipendenti da casa. Purtroppo l’azienda non ha alternative per il reperimento dei componenti mancanti in tempi brevi: a volte non c’è un componente alternativo e quando c’è deve essere certificato dall’azienda o addirittura dai suoi clienti. Dipendenti: 120.

ARGOMM: il sito produttivo di Codogno è interessato dall’ordinanza di blocco produttivo. Inoltre, alcuni dipendenti di altri siti che hanno frequentato Codogno sono in quarantena. L’attività produttiva si occupa di Plastoferrite o encoders, prodotti utilizzati nelle ruote delle automobili come ausilio ai sistemi di frenata. Ne consegue il potenziale fermo di alcuni clienti dell’azienda che non riceveranno i componenti, in qualche caso anche a stock, senza la possibilità, per il momento, del ritiro. Dipendenti: 30.

CORONAVIRUS: LE AZIENDE AUTOMOTIVE APERTE E LE PRECAUZIONI CONTRO IL CONTAGIO

Le aziende automotive non a rischio Coronavirus che (tra le altre) sono ad oggi aperte, ci risultano essere Osram (Treviso), Denso (San Salvo, CH), Michelin (Alessandria, Cuneo e Torino), Total e BluePrint. Ci risulta inoltre che Osram, come altre aziende, offra ai dipendenti (a Milano e Treviso) la possibilità di lavorare da casa in smart-working. Un’alternativa ad andare in ufficio con il timore del Coronavirus che può funzionare laddove la produzione associata all’attività prevalente non si ferma. Per evitare rischi Michelin ha inviato a tutti i suoi fornitori una comunicazione cautelativa.  La nota ha come oggetto “Misure attivate da Michelin in materia di  contenimento diffusione Coronavirus – Preventive measures activated by Michelin regarding restraint of Coronavirus spread”. Michelin chiede ai suoi fornitori “la lista delle persone che abitualmente si recano presso i siti produttivi” nonchè “non inviare […] personale dipendente, trasportatori e/o corrieri che siano stati nelle aree ristrette nei 14 gg precedenti”. In assenza di queste condizioni l’accesso agli stabilimenti sarà negato.

LE MISURE PREVENTIVE DELLA MTA

Qualora la disposizione di chiusura forzata dovesse permanere, verrebbero coinvolti altri produttori quali Jaguar Land Rover, Iveco, CNH e Same […] con conseguenze irreparabili per l’azienda e il personale occupato.”, spiega una nota ufficiale della MTA. Come SicurAUTO.it ha potuto scoprire, la richiesta della MTA al Prefetto di Lodi, riguarda l’impiego di personale che si occuperà delle sole spedizioni. L’azienda si impegna comunque a mantenere alti i livelli di sicurezza monitorando quotidianamente i dipendenti secondo quanto disposto dal Ministero della Salute. Non saranno coinvolti nello stop i Costruttori ai quali l’azienda fornisce cruscotti e display (come Lamborghini, la stessa FCA, Ferrari e altri). La produzione di componentistica elettronica della MTA infatti è a Rolo (Reggio Emilia).

AZIENDE AUTOMOTIVE FERME E GLI AIUTI DEL GOVERNO

Ad oggi, secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, risulta che il Governo abbia varato un provvedimento (20 milioni di euro per adesso) di aiuto economico alle aziende colpite, la sospensione del pagamento delle imposte per le aziende in quarantena e, di concerto con l’Abi (Associazione bancaria italiana) la sospensione dei mutui per le famiglie colpite.

Restate collegati poiché continueremo quotidianamente ad aggiornarvi sulle aziende automotive ferme in Italia a causa dell’emergenza Coronavirus.

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