Daltonismo: si può fare la patente?

La mancata capacità di distinguere i colori può essere una causa ostativa per la guida dell’auto? Il daltonismo impedisce di mettersi al volante?
Guidare un’auto in caso di daltonismo e più in generale di disabilità visiva è una questione di sicurezza per sé e per gli altri. La possibilità di guidare deve essere valutata caso per caso, a seconda del tipo di carenza, della sua evoluzione, dei rischi reali. Guidare un’auto richiede due caratteristiche visive: la precisione della vista e il campo visivo ovvero la capacità di vedere lateralmente. Per ottenere la patente B, questi due parametri non devono scendere al di sotto di una certa soglia. La prima caratteristica si misura leggendo una tabella di numeri o lettere, posta ad almeno 4 metri di distanza dall’automobilista, indossando gli occhiali. Il risultato viene annotato in decimi. Il campo visivo binoculare posseduto deve consentire una visione in orizzontale di almeno 120 gradi, con estensione di non meno di 50 gradi verso destra o verso sinistra e di 20 gradi verso l’alto e verso il basso. Ma come metterla con il daltonismo? Qual è il rapporto con il conseguimento della patente di guida?
IL DALTONISMO SECONDO IL CODICE DELLA STRADA
Dal punto di vista strettamente normativo, il punto di riferimento relativo ai requisiti fisici e psichici per il conseguimento della patente di guida e dunque al daltonismo, dovrebbe essere l’articolo 119 del Codice della strada. Utilizziamo il condizionale proprio perché non contiene un richiamo specifico al daltonismo. L’articolo precisa piuttosto genericamente che “non può ottenere la patente di guida o l’autorizzazione ad esercitarsi alla guida” chi “sia affetto da malattia fisica o psichica, deficienza organica o minorazione psichica, anatomica o funzionale tale da impedire di condurre con sicurezza veicoli a motore”. Il Codice della strada non prevede più il controllo della visione dei colori. Sebbene l’automobilista possa scegliere se sottoporsi alla visita oculistica in una scuola guida, in un’agenzia di pratiche auto o in una sede Aci, il daltonismo non è una causa che impedisce di mettersi alla guida dell’auto.
SEGNALI STRADALI E DALTONISMO: BISOGNA SAPER DISTINGUERE I COLORI?
Sicuramente più puntuale per comprendere se con il daltonismo si può fare la patente è il Regolamento di attuazione del Codice della strada. L’articolo 322 puntualizza infatti che le patenti di guida della categoria C, D, E non devono essere rilasciate né confermate se il candidato o conducente ha un campo visivo ridotto o se è colpito da diplopia o da visione binoculare difettosa. Ancora più esattamente, “per il conseguimento, la conferma di validità o la revisione della patente di guida per motoveicoli ed autoveicoli di qualsiasi categoria è necessario che il richiedente possegga campo visivo normale e senso cromatico sufficiente per distinguere rapidamente e con sicurezza i colori in uso nella segnaletica stradale, una sufficiente visione notturna e la visione binoculare”. Detto in altri termini: per fare la patente, ma anche per rinnovarla, bisognerebbe distinguere i colori della segnaletica stradale. Tuttavia spetta al medico valutare i requisiti del candidato e decidere se è adatta a guidare o meno un veicolo nonostante il daltonismo.
DALTONISMO E PATENTE: PERCHÉ NON CI SONO IMPEDIMENTI
Potrebbe apparentemente sorprendere la decisione di rilasciare la patente a chi soffre di daltonismo. Ma in realtà basta poco per comprendere le ragioni che vanno ricondotte a un ambito estremamente pratico. Laddove il riconoscimento dei colori è indispensabile per guidare con sicurezza, c’è sempre un altro modo per comprendere rapidamente e fino in fondo il significato. Pensiamo ad esempio al semaforo. Ci viene insegnato che con il rosso occorre arrestare l’auto, con il verde è permesso l’attraversamento dell’incrocio e con il giallo bisogna valutare con attenzione distanza e velocità prima di prendere la decisione. Una persona daltonica sa però bene che la luce rossa è disposta in alto, quella gialla nel mezzo e quella verde in basso. Con estrema facilità riesce quindi a gestire le indicazioni. In fondo succede la stessa cosa con la segnaletica verticale. La differenza tra i cartelli stradali va cercata non solo nei colori, ma anche nella forma e nelle dimensioni. Oltre che nel contenuto.
L’IMPORTANZA DI UNA VISITA SPECIALISTICA
Più in generale e al di là del daltonismo, per la sicurezza del guidatore e quella dei passeggeri, è indispensabile consultare un medico specialista in grado di valutare il disagio e l’entità della difficoltà visiva. Nel caso in cui la guida non sia più possibile, il medico può suggerire obblighi o divieti.