Leasing auto: quando scatta il reato di appropriazione indebita

Leasing auto: quando scatta il reato di appropriazione indebita

Il leasing auto permette di utilizzare il veicolo senza diventarne proprietario, ma la Cassazione ha precisato un rischio importante

8 Giugno 2023 - 18:00

Il mancato pagamento delle rate per il leasing auto e la mancata riconsegna della vettura comportano l’incriminazione per il reato di appropriazione indebita. Si tratta della conclusione a cui è arrivata la seconda sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza 4983 del 2023. I giudici hanno confermato il rigetto del riesame del sequestro preventivo nei confronti di un automobilista indagato per l’appropriazione indebita di un veicolo soggetto a contratto di leasing. Approfondiamo la questione.

COME FUNZIONA IL LEASING AUTO

Il leasing auto è uno strumento finanziario che permette di utilizzare il veicolo senza diventarne proprietario. Questa opzione consente all’automobilista di pagare un canone mensile stabilito al momento della sottoscrizione in base al numero di chilometri da percorrere e alla durata del contratto. Chi opta per il leasing auto si impegna a effettuare pagamenti regolari delle rate mensili e a utilizzare la vettura entro i limiti di chilometraggio stabiliti nell’accordo. Tuttavia, può accadere che si verifichino ritardi o mancati pagamenti delle somme dovute, con conseguenti provvedimenti legali nei confronti dell’utilizzatore. La regola di base prevede che chi non adempie al debito può essere citato in giudizio e condannato dal tribunale civile al pagamento delle somme dovute, inclusi eventuali interessi di mora. Se il debitore non adempie alle disposizioni stabilite dalla sentenza, si procede al pignoramento dei suoi beni.

COSA SUCCEDE NEL CASO DI MANCATO PAGAMENTO DELLE RATE DEL LEASING AUTO

Prima di esplorare le conseguenze legali del mancato pagamento del leasing auto e le pronunce della Corte di Cassazione in merito, è utile comprendere le prime azioni che il creditore può intraprendere di fronte a un’iscrizione di pagamento mancato da parte del debitore. Siamo davanti a una violazione contrattuale che consente al creditore di inviare una diffida scritta all’utilizzatore del veicolo per contestare il ritardo nel pagamento. In questa fase iniziale, il creditore concede un periodo di tolleranza per consentire la regolarizzazione del pagamento. La durata di questa fase può variare a seconda delle circostanze e delle preferenze del creditore. Le società spesso affidano il recupero dei crediti a call center esterni, che rappresentano un approccio informale privo di implicazioni legali. Se il debitore paga l’importo dovuto entro il periodo di tolleranza indicato, non subisce spese aggiuntive per procedure legali. La diffida scritta non è una pratica prescritta dalla legge per il recupero dei crediti, ma è una procedura consuetudinaria a discrezione del creditore. In caso contrario, può decidere di rivolgersi direttamente al tribunale civile.

LEASING AUTO: QUALI SANZIONI SE NON SI PAGANO LE RATE

Superata la fase della sollecitazione bonaria e in presenza di un debito persistente sul leasing auto, il creditore può richiedere al tribunale l’emissione di un decreto ingiuntivo. Con questo documento formale, il giudice intima al debitore il pagamento delle rate non corrisposte, includendo gli interessi e le spese legali sostenute dal creditore. Per il decreto ingiuntivo sono previste tempistiche precise. Deve essere notificato al debitore entro 60 giorni dalla sua emissione. Il debitore, una volta ricevuta la notifica, ha 40 giorni di tempo per effettuare il pagamento o presentare un’opposizione al giudice che ha emesso il decreto. Si apre così un procedimento giudiziario per la verifica delle ragioni del creditore. Trascorsi i termini e in assenza di pagamento o di opposizione, il decreto ingiuntivo diventa definitivo e irrevocabile. In seguito a questa fase, in cui il pagamento dovuto non è stato ricevuto, il creditore può procedere con il pignoramento dei beni del debitore.

QUANDO SI SCIOGLE IL CONTRATTO DI LEASING AUTO

Le società di leasing auto, di fronte a somme scadute e non pagate da parte del cliente, hanno la facoltà di avviare il procedimento del decreto ingiuntivo e del pignoramento, anche se solo una rata risulta non pagata. Dispongono anche di altre opzioni d’azione, tra cui la risoluzione del contratto. Comporta che il cliente inadempiente sarà tenuto a pagare tutte le rate residue, comprese quelle non ancora scadute, in un’unica soluzione. Con la risoluzione del contratto, la società di leasing ha il diritto di richiedere il rimborso immediato dell’intero importo finanziato, aggravando così la posizione del debitore inadempiente. Ai sensi dell’articolo 137 della legge 124 del 2017, può essere applicata solo in caso di grave inadempimento. Si tratta del mancato pagamento di almeno sei canoni mensili del leasing e del mancato pagamento di almeno due canoni trimestrali, anche se non consecutivi.

LEASING AUTO E APPOPRIAZIONE INDEBITA: QUANDO SCATTA

La Corte di Cassazione ha stabilito che il mancato pagamento delle rate di leasing auto e il mancato riconsegna del mezzo costituiscono reato di appropriazione indebita. Affinché la società di leasing possa sporgere denuncia, deve aver inviato almeno una diffida all’utilizzatore. La giurisprudenza della Corte Suprema ha sostenuto che “la mancata ottemperanza alla richiesta di restituzione di un bene preso in noleggio, in seguito all’inadempimento dell’utilizzatore, implica la rilevanza penale del comportamento, nonostante la mancata attivazione della clausola risolutiva espressa prevista dal contratto”.

Sicurauto Whatsapp Channel
Resta sempre aggiornato su tutte le novità automotive e aftermarket

Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code

Commenta con la tua opinione

X