Distanza di sicurezza: come si calcola?

Distanza di sicurezza: come si calcola?

Fin dai quiz della scuola guida veniamo 'bombardati' da nozioni sulla distanza di sicurezza: come si calcola per viaggiare in auto senza rischi?

8 Febbraio 2024 - 10:30

Come si calcola la distanza di sicurezza tra due auto? Questo è un argomento di cui parla fin dai quiz di scuola guida, tuttavia sembra che nessuno lo conosca benissimo e anche per questo gli incidenti restano alti. Molte volte ci hanno chiesto se esista una ‘formula magica’ per calcolare la distanza di sicurezza, ma la nostra risposta è: NO. Questo perché ogni auto è diversa dalle altre (per gomme, freni, sospensioni, peso…), ogni strada è diversa dall’altra (per asfalto, condizioni meteo, visibilità) e soprattutto ogni guidatore è diverso dagli altri (per esperienza, vista, età, prontezza di riflessi). Per valutare la giusta distanza di sicurezza bisogna quindi guardare altrove.

  1. La distanza di sicurezza nel Codice della Strada
  2. Distanza di sicurezza nel traffico congestionato
  3. Calcolo della distanza di sicurezza
  4. Distanza di sicurezza e tempo di reazione
  5. Distanza di sicurezza e tipo di auto
  6. Conclusioni

Aggiornamento dell’8 febbraio 2024 con miglioramento della leggibilità e contenuti più attuali

LA DISTANZA DI SICUREZZA NEL CODICE DELLA STRADA

Iniziamo con i riferimenti normativi e in particolare con il Codice della Strada, che all’articolo 149 si occupa proprio di distanza di sicurezza tra veicoli. Il comma 1 dispone in via generica che “durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono“. Giustamente, a conferma di quanto scritto in precedenza, il codice stradale non prevede una distanza standard perché risulterebbe influenzata da troppi fattori, come le condizioni della strada, del meteo e così via. Il CdS si limita a regolare un paio di situazioni più specifiche (fuori dai centri abitati quando sia stabilito un divieto di sorpasso solo per alcune categorie di veicoli, e in presenza di macchine sgombraneve) e a descrivere le sanzioni: chi non osserva un’adeguata distanza di sicurezza rischia una multa da 42 a 173, che però può aumentare moltissimo se dall’inosservanza derivano incidenti con gravi danni alle cose e/o alle persone.

DISTANZA DI SICUREZZA E TRAFFICO CONGESTIONATO

Certo, al giorno d’oggi il traffico cittadino e quello delle tangenziali (in autostrada le cose vanno già un pochino meglio, ma non ditelo ai liguri…) spesso e volentieri non permettono di mantenere una distanza di sicurezza adeguata alla velocità di marcia, ma non per questo dobbiamo sentirci autorizzati a stare attaccati al muso di chi ci precede. Anzi, la distanza di sicurezza dovrebbe adeguarsi, per quanto possibile, proprio alle condizioni del traffico. È inutile stare appiccicati all’auto davanti se questa ne sta superando un’altra. Possiamo avvicinarci senza esagerare, invece, se non abbiamo nessuno sulla destra poiché, in caso di frenata, disporremmo di una via di fuga per evitare l’impatto. C’è poi chi dice di tenere il piede sinistro sul pedale del freno durante i sorpassi per ridurre al minimo il tempo di reazione, ma è una manovra da lasciare ai più esperti, che sono in grado di controllare e modulare la frenata come se utilizzassero il piede destro.

Distanza di sicurezza come si calcola

COME SI CALCOLA LA DISTANZA DI SICUREZZA?

Per familiarizzare con il concetto di distanza di sicurezza può comunque risultare utile rispolverare un po’ di matematica. Anche se alla guida nessuno ha il tempo di fare complessi calcoli matematici, i numeri servono a capire l’importanza di mantenere una corretta distanza. Ad esempio è noto che alla velocità di 100 km/h si percorrono 27.8 metri al secondo. Questo dato da solo vale poco ma è fondamentale se lo abbiniamo al tempo di reazione, in modo da poter calcolare in quanto tempo potremmo “reagire all’ostacolo” e fermarci, e quindi quanto spazio dobbiamo lasciare tra noi e chi ci precede.

DISTANZA DI SICUREZZA E TEMPO DI REAZIONE

Le auto più evolute dispongono di eccellenti impianti frenanti che permettono di fermarsi in spazi molto ristretti (specialmente possedendo l’ABS), ma questo non significa che bisogna sentirsi troppo sicuri. Infatti è decisamente più importante il nostro tempo di reazione. Il tempo di reazione equivale al tempo che intercorre tra quando ci accorgiamo del pericolo e l’inizio della frenata e, di norma, varia tra 0,5 e 1,5 secondi. Il TDR (d’ora in poi lo chiameremo così) medio, ossia di una persona in condizioni psichiche e fisiche in buona efficienza, è di circa 7 decimi di secondo (ma di solito si considera il tempo di 1 secondo). Ciò significa che a 100 km/h, se un ostacolo improvviso compare sulla nostra strada, prima di spostare il piede dall’acceleratore al freno trascorrono 7/10 di secondo. Quindi prima di iniziare a frenare percorriamo quasi 20 metri! Calcolando che anche le auto che precedono hanno bisogno di spazio per fermarsi, la distanza di sicurezza non deve corrispondere allo spazio totale di arresto, ma è teoricamente sufficiente che sia pari allo spazio che si percorre nel tempo calcolato come TDR. Cioè il tempo necessario a intuire la necessità di frenare e a spostare il piede destro dall’acceleratore al pedale del freno. Ma questo solo teoricamente e perché ve lo spieghiamo subito…

DISTANZA DI SICUREZZA: CONTA ANCHE LA NOSTRA AUTO!

Chi lo dice, infatti, che la nostra auto si fermerà più rapidamente di quella davanti? Magari chi ci precede ha un’auto con l’ABS, quattro freni a disco e delle ottime gomme. In poche parole lui si ferma in 50 metri (valori teorici) mentre noi ne abbiamo bisogno di almeno 70, perché non abbiamo l’ABS o perché le nostre gomme sono sgonfie o usurate. Quindi, come vedete, lo spazio di arresto varia da condizione a condizione e da auto ad auto. Si può comunque prendere come riferimento la seguente tabella, ricordandosi però che riporta soltanto dei valori generali.

Distanza di sicurezza a 50km/h

  • Velocità di marcia (Km/h): 50;
  • Spazio percorso nel t.d.r. (1 secondo): 14 mt;
  • Spazio di frenatura: 11 mt;
  • Spazio totale: 25 mt;
    Significa che se si sta viaggiando a 50 km/h per fermarsi occorrono 25 metri, sommando 14 metri di spazio percorso nel TDR medio di 1 secondo e 11 metri di spazio di frenatura.

Distanza di sicurezza a 60km/h

  • Velocità di marcia (Km/h): 60;
  • Spazio percorso nel t.d.r. (1 secondo): 17 mt;
  • Spazio di frenatura: 16 mt;
  • Spazio totale: 33 mt;

Distanza di sicurezza a 90km/h

  • Velocità di marcia (Km/h): 90;
  • Spazio percorso nel t.d.r. (1 secondo): 25 mt;
  • Spazio di frenatura: 35 mt;
  • Spazio totale: 60 mt;

Distanza di sicurezza a 100km/h

  • Velocità di marcia (Km/h): 100;
  • Spazio percorso nel t.d.r. (1 secondo): 28 mt;
  • Spazio di frenatura: 43 mt;
  • Spazio totale: 71 mt;

Distanza di sicurezza a 130km/h

  • Velocità di marcia (Km/h): 130;
  • Spazio percorso nel t.d.r. (1 secondo): 36 mt;
  • Spazio di frenatura: 72 mt;
  • Spazio totale: 108 mt;

Come detto, i valori in tabella sono valori teorici e ‘ottimali’. Ma nella realtà sono più alti poiché ogni auto e ogni persona sono diverse. Inoltre la decelerazione non sempre è costante (pochi premono in maniera efficace il pedale del freno…) e se le gomme dovessero bloccarsi la frenata risulterà molto più lunga.

Da considerare inoltre che:

  • in caso di pioggia i valori aumentano del 20/30%;
  • sulla neve o sul ghiaccio lo spazio di arresto può addirittura quadruplicare;
  • in caso di stanchezza o riflessi appannati il TDR può aumentare considerevolmente. Pertanto prudenza sempre!

Distanza di sicurezza

DISTANZA DI SICUREZZA: CONCLUSIONI

Come avete visto, anche a soli 50 km/h ci vogliono ben 25 metri per fermarsi, quanto basta per ‘entrare e uscire’ da un autobus. Quindi per viaggiare sempre in sicurezza consigliamo di:

  • stare attenti non solo a chi ci precede ma cerchiamo di avere una ‘vista lunga’, in modo da prevedere le manovre degli altri e quindi essere pronti a frenare in tempo;
  • rimanere sempre concentrati evitando di perdersi in telefonate troppo lunghe (anche se usate l’auricolare, è provato che le telefonate lunghe distraggono chi guida), abbassando il volume della radio e non distraendosi troppo con chi è a bordo (ovviamente non vi stiamo chiedendo di non parlare per nulla, ma di farlo nel modo giusto senza esagerare);
  • mantenere una guida ‘adattiva’, cioè in grado di adattarsi alle varie condizioni meteo e non, oltre a guidare sempre con prudenza e intelligenza;
  • usare un ‘trucchetto’ che applichiamo spesso con successo, ossia tenerci ad almeno 2 secondi dall’auto che ci precede, anche 3 se siamo in autostrada. Per calcolarli basta guardare l’auto che viaggia davanti, iniziare a contare quando passa sotto un cavalcavia (ad esempio) e vedere dopo quanto ci passate anche voi. Se ci mettete meno di 2 secondi siete troppo vicini.
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