Assicurazione auto all’estero: cosa copre e come funziona

Assicurazione auto all’estero: cosa copre e come funziona

Prima di mettersi in viaggio è utile conoscere le norme relative all’assicurazione auto all’estero e la procedura di gestione di un incidente

22 Maggio 2023 - 17:00

Quando si pianifica uno spostamento fuori confine italiano con la propria vettura è indispensabile non sottovalutare la questione dell’assicurazione auto all’estero. Non tutti i Paesi riconoscono infatti le polizze stipulate in Italia. La Rc auto italiana è valida in tutti gli Stati membri dell’Unione europea, oltre che in Islanda, Liechtenstein e Svizzera. Per viaggiare in questi Paesi basta quindi avere con sé il certificato di assicurazione. Negli altri Paesi al di fuori dell’Unione europea, occorre invece fare riferimento alla Carta verde, rilasciata dalla propria compagnia assicurativa. La Carta verde è un certificato internazionale di assicurazione ed è obbligatoria per circolare in numerosi Paesi. Il possesso di questo documento assicurativo permette di essere conformi alle norme di Responsabilità civile auto vigenti in tali territori. Prima di partire è dunque centrale la verifica della richiesta della carta verde da parte del Paese di destinazione.

COSA COPRE L’ASSICURAZIONE ALL’ESTERO

Abbiamo accennato all’indispensabilità di sottoscrivere un’assicurazione auto all’estero prima di mettersi in viaggio. Ma anche di conoscere le coperture fornite dalla polizza per la circolazione al di fuori dell’Italia. Alcuni Paesi richiedono la Carta verde, altri la stipula di un’assicurazione temporanea. Se il viaggio si mantiene all’interno dell’Unione europea, la polizza di Responsabilità civile auto stipulata in Italia è valida in tutti i Paesi membri. In questo caso, non è necessario sottoscrivere un’assicurazione aggiuntiva, ma è sufficiente avere con sé tutti i documenti relativi alla propria polizza. Le polizze italiane rimangono valide in tutti i Paesi dell’Unione europea, offrendo le medesime coperture e garanzie previste nel contratto italiano. Se la permanenza nel Paese estero supera la durata della polizza auto italiana, occorre invece stipulare una nuova assicurazione con una compagnia estera. Al ritorno in Italia, la polizza stipulata all’estero conserva la sua validità fino alla scadenza, dopodiché bisogna ripetere l’operazione di acquisto di una nuova assicurazione.

QUANDO SERVE LA CARTA VERDE

Quando si parla di assicurazione auto all’estero occorre dunque distinguere tra due differenti scenari. Ci sono i Paesi per cui è richiesta la Carta verde e altri che non la accettano. La Carta verde è un certificato internazionale di assicurazione che consente di circolare in Paesi diversi da quello in cui l’auto è stata immatricolata, garantendo la copertura della Responsabilità civile auto secondo le normative assicurative del Paese ospitante. Il documento, riconoscibile per il suo colore verde, contiene una lunga serie di informazioni:

  • i dati del contraente;
  • la data di scadenza;
  • il codice del Paese di emissione;
  • l’identificativo dell’assicuratore;
  • il numero dell’assicurazione;
  • i dati della compagnia che rilascia la Carta verde;
  • la targa e il tipo di auto;
  • l’elenco dei Paesi riconosciuti dall’assicuratore.

La Carta verde è accettata in diversi Paesi per la circolazione delle auto immatricolate in Italia, tra cui Albania, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Iran, Israele, Macedonia, Marocco, Moldavia, Montenegro, Russia, Tunisia, Turchia e Ucraina. Alcune compagnie assicurative includono direttamente la Carta verde nella polizza, mentre in altri casi bisogna richiederla alla propria compagnia assicuratrice. Il rilascio della Carta verde è di competenza dell’Ufficio nazionale di assicurazione del Paese di immatricolazione del veicolo. Di regola è consigliabile farne richiesta almeno due settimane prima della data di partenza per garantire i tempi tecnici di emissione.

COSA FARE IN CASO DI INCIDENTE IN PAESE UE?

Secondo la direttiva 2009/103/CE e il Codice delle assicurazioni private, la gestione di un sinistro da parte di un assicurato italiano richiede una serie di procedure specifiche. Una volta tornato in Italia, l’assicurato deve registrare i dati identificativi del veicolo responsabile dell’incidente, in particolare il numero di targa, e possibilmente scattare delle fotografie per documentare i danni subiti. L’assicurato deve quindi rivolgersi al Centro d’informazione italiano della Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici) per ottenere le informazioni sulla società assicuratrice estera e sul mandatario con cui comunicare per la gestione del sinistro. Il referente estero, ricevuta la richiesta di risarcimento, ha tre mesi per fornire all’assicurato italiano un’offerta di indennizzo o motivare il motivo per cui ritiene di non dover risarcire. Se l’assicurato danneggiato non riceve una risposta motivata entro 90 giorni, può presentare domanda di risarcimento all’Organismo di indennizzo italiano della Consap. Nell’istanza bisogna indicare la data, l’ora e il Paese in cui si è verificato l’incidente, la targa del veicolo responsabile e lo Stato in cui è stato immatricolato, oltre a fornire una copia del documento d’identità dell’assicurato italiano.

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