Molti automobilisti sottoscrivono l'assicurazione infortuni conducente e fanno molto bene. Scopriamo infatti cosa copre la questa garanzia accessoria che 'completa' la RC auto. Ed è l'unica che si può detrarre dalla dichiarazione dei redditi (a certe condizioni)
L’assicurazione infortuni del conducente è una polizza accessoria, sottoscrivibile in via facoltativa, che copre l’eventuale danno fisico subito dal guidatore causato da un sinistro con colpa. Si tratta quindi di una garanzia che in qualche maniera ‘completa’ la RC auto obbligatoria, la quale, com’è noto, in caso di incidente con responsabilità prevede un risarcimento solo per l’altro o gli altri veicoli coinvolti e le relative persone a bordo, oltre che per le cose e i passeggeri trasportati sulla propria vettura. Escludendo di fatto il ‘povero’ conducente (che in un sinistro senza colpa è coperto invece dalla RC auto della controparte). Alcune compagnie assicurative contemplano la copertura anche se il conducente patisce un malore durante la guida.
Aggiornamenti del 14 settembre 2021 con modifiche e correzioni sulle coperture dell’assicurazione infortuni conducente e sulle modalità per richiedere il risarcimento.
COSA COPRE LA GARANZIA INFORTUNI CONDUCENTE
Ricapitoliamo: la garanzia infortuni conducente copre tutti i danni fisici subiti dal guidatore in caso di sinistro con colpa mentre si trova alla guida del mezzo. A prescindere dal numero di veicoli coinvolti nel sinistro. La polizza include di solito un risarcimento per le spese mediche sostenute dal conducente infortunato, una diaria giornaliera per il ricovero ospedaliero e un indennizzo in caso di invalidità permanente o decesso (in quest’ultimo caso ne beneficiano ovviamente i familiari). L’entità dei risarcimenti fa riferimento a un’apposita tabella e alle tariffe stabilite all’interno del contratto, e varia in base al massimale scelto dall’assicurato al momento della stipula. Come siamo soliti ripetere, i contratti assicurativi proposti dalle varie compagnie non sono tutti uguali e possono prevedere condizioni e servizi diversi. È perciò buona abitudine informarsi su ogni dettaglio prima di firmare, per non incorrere poi in brutte sorprese al momento di chiedere un risarcimento. A questo proposito ricordiamo che la polizza infortuni del conducente prevede quasi sempre uno scoperto e una franchigia, anche se piuttosto bassa.
TIPOLOGIE DI ASSICURAZIONE INFORTUNI CONDUCENTE
Non esiste un solo tipo di copertura per i conducenti. La garanzia può essere infatti ‘nominale’, legata all’intestatario dell’assicurazione; oppure ‘estesa’, valida per chiunque si ponga alla guida del veicolo. La scelta tra le due opzioni è soggettiva e dipende da vari fattori e dall’uso che si fa dell’auto (naturalmente cambia anche il prezzo, una polizza nominale costa decisamente meno). Inutile dire che, ad esempio, per un’auto aziendale sia preferibile avere una garanzia infortuni estendibile a tutti i conducenti; mentre chi utilizza la vettura quasi in via esclusiva può tranquillamente optare per la nominale.
POLIZZA INFORTUNI CONDUCENTE: PRINCIPALI ESCLUSIONI
Prendiamo spunto da quanto riportato nel paragrafo precedente per elencare le principali esclusioni (ovvero mancato risarcimento) che le compagnie assicurative prevedono in caso di inosservanza da parte dell’assicurato. In primis, l’assicurazione non risarcisce il conducente infortunato che però non rientrava tra le persone abilitate alla guida del mezzo. Un evento del genere può per esempio verificarsi se un assicurato con copertura ‘nominale’ presta la sua vettura a suo amico e quest’ultimo provoca un sinistro mentre era alla guida, subendo dei danni fisici. Per lui ovviamente non è previsto alcun indennizzo perché la garanzia copriva solo l’intestatario della polizza. Stessa cosa per chi adotta la formula di guida esperta o esclusiva. Sono altresì esclusi dall’assicurazione gli infortuni subiti dai conducenti che hanno causato un incidente contravvenendo alle norme del Codice della Strada. In particolare la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, allucinogeni o psicofarmaci. Anzi, in casi del genere la compagnia assicurativa potrebbe persino chiedere una rivalsa.
COME CHIEDERE IL RISARCIMENTO DOPO L’INFORTUNIO
Quando si viene coinvolti in un sinistro con colpa che provoca danni fisici al conducente, è necessario che l’infortunato (o chi per lui se fisicamente impossibilitato) presenti il prima possibile la documentazione necessaria alla propria compagnia di assicurazione per richiedere il risarcimento. Tra i documenti che devono essere inviati, tramite raccomandata A/R, email PEC o consegnati a mano in agenzia, ci sono il referto medico dell’ospedale attestante l’infortunio; gli scontrini, le ricevute e le fatture che testimoniano le spese sanitarie sostenute; la copia del documento di identità e quella della tessera sanitaria. La compagnia può, a sua discrezione, richiedere altri documenti. E, nel caso, procedere a indagini più approfondite sull’incidente e sulle conseguenze fisiche subite dal conducente infortunato. Programmando anche una visita medica supplementare presso uno studio convenzionato.
L’ASSICURAZIONE INFORTUNI CONDUCENTE È DETRAIBILE
Chiudiamo con un’ultima informazione, in realtà molto utile, che riguarda l’assicurazione infortuni del conducente. Forse sono pochi a saperlo, ma questa garanzia accessoria è l’unica polizza auto detraibile in sede di dichiarazione dei redditi. Per usufruire della detrazione del 19% sul costo dell’assicurazione (per un massimo di 530 euro) bisogna però rispettare alcuni requisiti. Il più importante dei quali richiede che si possano dedurre solo le polizze stipulate o rinnovate entro il 31 dicembre 2000 e che abbiano una durata non inferiore a 5 anni. Il contratto assicurativo deve poi contenere una clausola che escluda la concessione di prestiti nel periodo di durata minima. Ricordiamo infine che per ottenere la detrazione è necessario che vi sia coincidenza tra contraente e assicurato, indipendentemente dalla figura del beneficiario che può essere invece chiunque.
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