SERMI: Italia non prima del 2025? C’è una ragione

SERMI: Italia non prima del 2025? C’è una ragione

Ritardo nell'implementazione dello schema SERMI in Italia: scopriamo le ragioni di questo slittamento e gli scenari per l'immediato futuro

26 Agosto 2024 - 17:25

Addetti ai lavori molto contrariati dopo l’annuncio di qualche giorno fa che ha ufficializzato lo slittamento a data da destinarsi dell’implementazione dello schema SERMI in Italia, unico Paese europeo che manca all’appello insieme alla Polonia. Si sperava che la certificazione diventasse operativa il prossimo 1° novembre, ma il via libera è stato dato solo alla Francia. Come mai questo ritardo, che fa fatto pensare anche a questioni “politiche”? Lo abbiamo chiesto a Jan-Willem van der Linden, Co-chair in SERMI e rappresentante di CECRA, l’organizzazione europea che raggruppa i concessionari e le officine del settore automotive, ricevendo una chiara delucidazione sulla ragioni del rinvio.

Aggiornamento del 29 novembre 2024: è stata ufficializzata la partenza del SERMI in Italia dal 1° febbraio 2025.

CHE COS’È LA CERTIFICAZIONE SERMI

Prima però ricordiamo l’obiettivo dello schema SERMI. Acronimo di Security Related Vehicle Repair and Maintenance Information, è una certificazione obbligatoria che permette alle officine indipendenti un accesso standardizzato alle RMI (Repair and Maintenance Information) relative alla sicurezza, ma sotto la protezione di standard e certificati di sicurezza e a condizione che gli operatori indipendenti e i loro dipendenti siano approvati e autorizzati sulla base di documenti e requisiti specifici previsti dallo “schema SERMI“.

Questa certificazione è stata introdotta dalla Commissione Europea con il Regolamento Delegato (UE) n. 2021/1244 per garantire che le riparazioni e la manutenzione dei veicoli siano eseguite in modo sicuro, ma anche per semplificare le procedure di registrazione che i riparatori indipendenti IAM (Independent Aftermarket) sono altrimenti tenuti a fare sulle singole piattaforme dei costruttori di veicoli per accedere alle informazioni tecniche di riparazione RMI (Repair and Maintenance Information). È utile pure ai proprietari di veicoli perché con il SERMI possono riconoscere le officine certificate in grado di operare e riparare sui veicoli preservandone la sicurezza a 360°.

Nella nostra guida completa sul certificato SERMI spieghiamo nel dettaglio come funziona e soprattutto come si richiede (e chi può farlo).

SERMI IN RITARDO IN ITALIA: LA QUESTIONE DELLE ISPEZIONI CROSS-COUNTRY

Van der Linden ci ha spiegato che questo “congelamento” della situazione italiana (e polacca) dipende da una possibile modifica al metodo di implementazione della certificazione SERMI nei Paesi in cui deve ancora partire, attualmente all’attenzione dell’Horizontal Harmonisation Committee of the European Accreditation Organisation (EA), che si pronuncerà in merito tramite votazione entro la metà di settembre.

La questione riguarda l’approvazione di ispezioni cross-country, cioè transnazionali, da parte dei CAB (Conformity Assessment Body) che sono già stati accreditati nel Paese d’appartenenza. I CAB sono i soggetti che intervengono nel processo di certificazione SERMI, e che vengono a loro volta accreditati dai NAB (National Accreditation Body). Inizialmente si riteneva che l’ispezione transnazionale fosse possibile, e infatti SERMI è stato lanciato in Portogallo e Lussemburgo utilizzando l’autorizzazione cross-country di KiWA, un CAB olandese. Successivamente è però emersa un’interpretazione più restrittiva, e quindi lo schema viene ora implementato solo nei Paesi dove sia già disponibile un CAB nazionale (p.es. la Francia riesce a partire a novembre perché DEKRA France ha appena ricevuto l’autorizzazione dal NAB francese COFRAC).

SERMI IN ITALIA: LE DUE POSSIBILI SOLUZIONI

Occorre dire che ad oggi SICURAUTO.it sa con certezza che in Italia ci sono due CAB in fase di accreditamento con ACCREDIA (il NAB del nostro Paese). Tuttavia finché non termineranno l’iter di accreditamento, lo schema SERMI non potrà partire (uno in particolare spera di completare entro novembre) Sempre che a metà settembre l’EA non dia il via libera “ad interim” alle ispezioni cross-country, circostanza che consentirebbe di definire una data di implementazione per l’Italia (che comunque, a causa dei tempi tecnici di attuazione, non potrebbe essere prima di dicembre 2024, ma con ogni probabilità sarà inizio 2025).

Van der Linden ha ribadito che l’eventuale approvazione di settembre delle ispezioni transnazionali sarebbe provvisoria, mentre per renderla definitiva bisognerà aggiornare il Regolamento UE nel primo trimestre 2025, che sarà valido per tutti. Importante: le decisioni attese dall’EA non riguardano i Paesi che hanno già implementato SERMI (non sono dunque retroattive) ma valgono solo per quelli che al momento sono fuori, come appunto Italia e Polonia.

RINA PRIMO CAB SERMI IN ITALIA

RINA Service ci ha informati che con delibera del comitato di accreditamento di Accredia del 05/11/2024 è stata accreditata per il rilascio delle certificazioni relative al nuovo schema UE 2021/1244 – SERMI.

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