Europee 2024: le elezioni cambiano il destino delle auto ICE al 2035?

Europee 2024: le elezioni cambiano il destino delle auto ICE al 2035?

Cosa potrebbe cambiare per il futuro delle auto ICE dopo l'esito delle elezioni europee 2024? Sarà confermato, cancellato o rivisto lo stop del 2035?

10 Giugno 2024 - 18:45

Il risultato delle elezioni europee 2024 cambierà il destino del bando alla vendita di auto ICE in UE, fissato per legge al 2035? Mentre partono i negoziati per formare la maggioranza che dovrà guidare l’Europa per i prossimi cinque anni fino al 2029, nel mondo dell’automotive tutti si chiedono se la nuova Assemblea di Strasburgo confermerà, cancellerà o rinvierà lo stop del 2035. La risposta non è affatto scontata, visto che si tratta di mettere d’accordo opinione molto diverse tra loro (come abbiamo visto dai programmi dei partiti in vista delle elezioni), ma è possibile azzardare delle ipotesi.

ELEZIONI EUROPEE 2024: QUALE MAGGIORANZA?

Anche se l’estrema destra ha vinto in molti Paesi dell’UE, è assai probabile che la nuova maggioranza del Parlamento europeo sarà in realtà la stessa della legislatura 2019-2024, probabilmente l’unica davvero possibile. Ci riferiamo ovviamente alla cosiddetta ‘maggioranza Ursula‘, dal nome dell’ultima (e anche futura?) presidente della Commissione europea, la tedesca Ursula Von der Leyen, composta da Partito Popolare Europeo, Alleanza Socialisti e Democratici e liberali di Renew Europe. L’unica potenziale alternativa, molto complicata, potrebbe essere una coalizione di centro-destra, anche se sarebbe più corretto chiamarla di destra-centro, formata da PPE, Conservatori e Riformisti europei e Identità e Democrazia, ma per formarla occorrerebbe coinvolgere un nutrito numero di ‘non iscritti’ ad alcun gruppo parlamentare (ce ne sono un centinaio).

Per la cronaca ricordiamo che nella scorsa legislatura Forza Italia era nel PPE, il PD con i Socialisti e Democratici, Azione e Italia Viva con Renew Europe, Fratelli d’Italia con i Conservatori e Riformisti e la Lega in Identità e Democrazia, mentre il Movimento 5 Stelle non risultava iscritto in nessun gruppo.

STOP AUTO ICE NEL 2035: COSA CAMBIA DOPO LE ELEZIONI?

Se davvero la prossima maggioranza europarlamentare sarà la stessa della scorsa legislatura, teoricamente dovrebbe rimanere tutto uguale confermando i provvedimenti adottati negli ultimi 5 anni, a cominciare proprio dallo stop alla vendita di auto termiche dal 2035. Tuttavia l’orientamento prevalente nella politica dei vari Paesi sembrerebbe preannunciare delle modifiche riguardo ai tempi e alle modalità del divieto, sempre considerando che l’industria dell’auto ha già investito centinaia di miliardi di euro nella conversione all’elettrico, quindi indietro non si torna. Ma da tempo i produttori spingono affinché la transizione ecologica sia libera di valutare delle alternative all’elettrico, ad esempio l’idrogeno, i biocarburanti e i carburanti sintetici.

Ecco, dalla prossima legislatura è dunque possibile attendersi maggiore flessibilità sull’uso di queste tecnologie, anche perché la diffusione delle auto elettriche sta andando meno velocemente del previsto e il 2035 è davvero troppo vicino per non considerare il rinvio del bando (al 2040?) e l’apertura ad altre soluzioni egualmente green, incluso allungare il termine per le auto ibride.

Va da sé che se i gruppi conservatori e di estrema destra dovessero clamorosamente formare una maggioranza insieme al PPE e a un manipolo di non iscritti, archiviando l’esperienza della maggioranza Ursula, l’intero Green Deal e tutte le misure a esso collegate sarebbero a serio rischio di cancellazione. Bisognerebbe però spiegare alle case auto occidentali che tutti i miliardi investiti nella transizione sono stati inutili…

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RINVIO STOP BENZINA E DIESEL 2035? LA LEGGE LO CONSENTIREBBE

A questo punto una domanda sorge spontanea: se lo stop del 2035 è stato approvato da tutti gli organismi europei diventando legge dell’Unione con tanto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale UE, come si fa a tornare indietro?  In realtà lo prevede la legge stessa che, prudentemente, ha inserito alcune clausole di revisione.

la più importante prevede che nel 2026, quindi durante la legislatura che sta per iniziare, la Commissione europea valuterà a fondo i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 e oltre, e l’eventuale necessità di rivederli. La revisione terrà conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione fattibile e socialmente equa verso emissioni zero.

Pertanto qualora nel 2026 la Commissione UE dovesse verificare che i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni non sono tali da confermare la data del 2035, e che gli sviluppi tecnologici di altre tecnologie sono sufficienti a considerarli delle vere alternative all’elettrico, potrà procedere alla revisione del regolamento già approvato.

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