Elezioni europee 2024: le posizioni dei partiti sull’auto

Elezioni europee 2024: le posizioni dei partiti sull’auto

In vista delle elezioni europee 2024, scopriamo le posizioni dei partiti italiani sull'auto e sulla mobilità leggendole direttamente dai programmi

6 Giugno 2024 - 13:00

C’è grande attesa per le Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno 2024 che ridisegneranno il Parlamento e la Commissione UE con la concreta possibilità di cambiare completamente gli equilibri e le politiche continentali, anche nell’ambito dell’automotive. Qualora infatti, come peraltro prevedono i sondaggi (ma le distanze non sono nette e la partita è ancora in bilico), dovesse vincere una maggioranza dalle idee più ‘pragmatiche’ sul Green Deal, il piano per azzerare le emissioni in Europa nel 2050, che fine faranno quei provvedimenti molto discussi, ma utili allo scopo, come lo stop alla vendita delle auto benzina o diesel nel 2035? Saranno mantenuti o si farà in modo di modificarli (del resto le scappatoie non mancano)? Come dicevano Mogol e Battisti ‘lo scopriremo solo vivendo’, ma intanto possiamo farci un’idea leggendo le posizioni dei principali partiti italiani sul futuro dell’auto e sulla transizione ecologica, non sottovalutando l’appello dell’ufficio europeo della Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) che in vista delle elezioni di giugno ha chiesto ai prossimi europarlamentari di assicurare una mobilità che sia sostenibile, sicura ma che allo stesso tempo resti accessibile, anche dal punto di vista economico, per tutti.

  1. Fratelli d’Italia
  2. Partito Democratico
  3. Movimento 5 Stelle
  4. Lega
  5. Forza Italia
  6. Stati Uniti d’Europa
  7. Azione
  8. Alleanza Verdi-Sinistra

FRATELLI D’ITALIA: CANCELLARE IL BLOCCO DEL 2035

Fratelli d’Italia ricorda che sebbene l’ecologia sia uno dei pilastri del pensiero conservatore, il raggiungimento degli obiettivi climatici dev’essere economicamente e socialmente sostenibile, senza approcci ideologici, obiettivi
irraggiungibili e oneri sproporzionati per cittadini e imprese. “Le eco-follie del Green Deal scritto dalla sinistra europea“, si legge nel programma del partito di Giorgia Meloni, “ci condannano a una decrescita infelice”. Di conseguenza FdI intende cancellare il blocco alla produzione di auto a motore endotermico dal 2035, preferendo rilanciare il settore automotive secondo il principio di neutralità tecnologica con investimenti su tutti i carburanti alternativi e non soltanto sull’elettrico, oltre a sviluppare la filiera dei biocarburanti tutelando le imprese
dell’indotto.

Nel programma per le Europee 2024 di Fratelli d’Italia si fa inoltre cenno alla necessità di proteggere l’Europa dalle pratiche commerciali sleali poste in essere da Stati terzi, introducendo ‘dazi di civiltà’ nei confronti degli Stati (come la Cina con le auto elettriche, ndr) che non rispettano gli standard qualitativi e le buone pratiche ambientali.

FdI vuole infine che venga assicurata la qualità del servizio taxi per tutti gli utenti, ferma restando la necessità di evitare fenomeni di concorrenza sleale da parte di grandi piattaforme di intermediazione.

Leggi il programma di Fratelli d’Italia per le elezioni europee 2024.

PARTITO DEMOCRATICO: RIQUALIFICARE I LAVORATORI INTERESSATI DALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Come tutti i partiti di sinistra o di centro-sinistra, il Partito Democratico sostiene la conversione ecologica ma spinge affinché giustizia sociale e giustizia climatica siano inscindibili, reclamando incentivi e un grande piano di risorse per accompagnare lavoratrici, lavoratori e imprese verso l’ineludibile cambiamento. “Nel solco del Green Deal e degli accordi internazionali della COP28“, leggiamo nel programma europeo del PD, “occorre costruire strumenti per la decarbonizzazione del sistema energetico attraverso i driver dell’efficienza, dell’elettrificazione dei consumi, del potenziamento delle reti, dell’investimento massiccio nella produzione dalle fonti rinnovabili“.

Allo stesso tempo, secondo il Partito Democratico, l’Unione Europea non deve limitarsi a scrivere le regole e a fissare obiettivi ambiziosi nel lungo periodo: la priorità numero uno dopo le elezioni europee sarà varare un Industrial Act, che insieme al nuovo SURE possa riqualificare i lavoratori dei settori più interessati dalle transizioni nel contesto di un Next Generation EU permanente. “Dobbiamo potenziare il Fondo per la Transizione Giusta e il Fondo Sociale Europeo, per finanziare processi di formazione in lavori green e aumentare l’occupazione di qualità. Occorre poi creare le giuste sinergie con il Fondo di Investimento, il piano InvestEU e RepowerEU per catalizzare investimenti privati nei processi industriali chiave per l’economia circolare e la decarbonizzazione come gli impianti di recupero di materia di scarto e re immissione sul mercato di materie prime secondarie, compresa la componentistica per i veicoli elettrici, la filiera per la produzione e l’utilizzo di idrogeno verde“.

Il PD ricorda come la destra da una parte ha fatto muro, cercando di bloccare o rallentare molti dei provvedimenti necessari per la transizione energetica, e dall’altra ha chiesto più tempo. Più tempo per terminare la produzione dei motori a benzina e diesel, più tempo per efficientare il patrimonio immobiliare. “Ma di tempo“, ammoniscono i democratici, “purtroppo non ne abbiamo più: i danni della crisi climatica sono già oggi enormi e i costi dell’inazione sono molto superiori ai costi della transizione. La sfida va posta su un altro terreno. All’Europa dobbiamo chiedere più risorse e più strumenti per accompagnare famiglie, lavoratori, imprese e agricoltori nei cambiamenti necessari, senza lasciare nessuno indietro“.

Leggi il programma del Partito Democratico per le elezioni europee 2024.

Elezioni europee 2024

MOVIMENTO 5 STELLE: ELETTRIFICARE I TRASPORTI PUBBLICI E PRIVATI

Per il Movimento 5 Stelle, l’obiettivo numero uno dell’Unione Europea dev’essere quello dell’elettrificazione dei trasporti pubblici e privati. La mobilità elettrica è irreversibile in virtù del regolamento approvato nella scorsa legislatura sul divieto di immatricolazione delle auto inquinanti a partire dal 2035. Anche se le automobili a diesel o benzina acquistate prima del 2035 potranno ancora circolare, e sarà consentito vendere auto usate con motori endotermici, tuttavia l’obiettivo europeo dev’essere quello di eliminare progressivamente questi veicoli dalla circolazione per lasciare spazio alle auto non inquinanti, mirando a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e a migliorare sensibilmente la qualità dell’aria nei centri abitati. L’impegno del M5S è quello che nessun cittadino resti indietro nella transizione della mobilità. Il raggio di azione del già esistente ‘Fondo per una transizione giusta‘ va allargato anche per difendere l’industria europea dalla concorrenza sleale cinese e per sostenere le piccole e medie imprese dell’indotto della componentistica nella riconversione tecnologica, nonché per garantire la competitività e tutelare i posti di lavoro nel settore.

Al netto del processo di elettrificazione del parco veicolare (privato e pubblico) va sottolineata l’esigenza di ridurre il numero di auto private circolanti, soprattutto nei centri urbani, dove l’utilizzo del mezzo privato dovrà lasciare necessariamente spazio ad altre forme di mobilità. In quest’ottica per il M5S sono necessari ulteriori sforzi per potenziare e rendere più efficiente la mobilità collettiva e condivisa al fine di renderla un’alternativa valida all’uso del mezzo privato. Inoltre bisogna garantire una rete di ricarica capillare e uniforme per le auto elettriche, con un sistema unico trasparente e di facile gestione per l’utilizzatore e che sia accessibile in tutti gli Stati membri.

Sui trasporti, per il M5S l’Italia non ha bisogno di cattedrali nel deserto ma di opere che servono ai cittadini, per questa ragione dice no alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina con l’utilizzo dei fondi europei.

Leggi il programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee 2024.

LEGA: GARANTIRE IL DIRITTO DI POSSEDERE VEICOLI PRIVATI A PREZZI SOSTENIBILI

Secondo la Lega risulta urgente affrontare le politiche climatiche con maggiore pragmatismo per evitare di de-industrializzare l’UE senza apportare alcun beneficio all’ambiente a livello globale e, allo stesso tempo, creare nuove dipendenze estere e vulnerabilità critiche nel futuro. Il primo atto della prossima legislatura europea, per il partito di Salvini, dev’essere un provvedimento ‘omnibus’ che riveda da cima a fondo il Green Deal, con un approccio intersettoriale, affinché obiettivi e tempistiche siano realistici, in linea con i concorrenti sui mercati internazionali e soprattutto sostenibili per famiglie e imprese.

Fatta questa premessa, la Lega si impegna a garantire a tutti i cittadini il loro sacrosanto diritto di possedere veicoli privati a prezzi sostenibili: “Per questo è necessario salvaguardare il futuro del motore endotermico eliminandone la messa al bando dal 2035 e inserendo una piena legittimazione dell’utilizzo dei biocarburanti nell’ambiro della revisione del regolamento sulle emissioni, prevista nel 2026“. Bisogna poi togliere l’industria dell’automotive da una situazione di stallo e riaffermare che il mercato dell’auto deve avere un proprio sviluppo, tutelando prioritariamente una filiera che, in Italia, è espressione di eccellenza tecnologica con più di 3.000 imprese e quasi 190.000 addetti impiegati.

Leggi il programma della Lega per le elezioni europee 2024.

FORZA ITALIA: DA GREEN DEAL IDEOLOGICO A UNO REALISTICO

Per Forza Italia occorre rivedere il pacchetto di iniziative ambientali che rischia di danneggiare settori chiave della nostra economia, dall’automotive alla casa, dalla siderurgia all’agricoltura, e di avvantaggiare avversari strategici come la Cina, passando da un Green Deal ‘ideologico’ a un Green Deal ‘realistico’. Per quanto riguarda nello specifico il comparto auto,  si deve tutelare la filiera dell’automotive sostenendo le imprese di casa nostra che hanno visto smantellata la rete di fornitori italiani dedicati al nostro settore di punta “dopo le follie ideologiche sostenute dalla sinistra“. Bisogna poi garantire incentivi per motori endotermici di ultima generazione verso una consistente riduzione delle emissioni di carbonio, e difendere la libertà di innovare delle nostre imprese senza imporre dall’alto scelte dannose per i cittadini. Forza Italia sostiene poi lo sviluppo di carburanti alternativi, tecnologie a idrogeno e nuovi sistemi di alimentazione per veicoli (Carburanti CO2 neutri, inclusi anche biofuel e e-fuel).

Riguardo i trasporti, Forza Italia auspica di migliorare la connettività attraverso opere infrastrutturali, fondamentali per strutturare il nostro territorio europeo e migliorare l’efficienza del mercato unico, come il Ponte sullo Stretto di Messina.

Leggi il programma di Forza Italia per le elezioni europee 2024.

STATI UNITI D’EUROPA: IL PROCESSO DI DECARBONIZZAZIONE DEVE CONIUGARE SVILUPPO E AMBIENTE

Alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024 i candidati di Italia Viva e Più Europa fanno parte della stessa lista, chiamata Stati Uniti d’Europa, insieme ad altri partiti e movimenti politici minori come il Partito Socialista Italiano, i Radicali Italiani, i Libdem Europei e L’Italia c’è. Il programma afferma che la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico debbano essere uno degli obiettivi dell’Unione, tuttavia per farlo occorre ispirarsi a un principio di ragionevolezza e gradualità, tutelando allo stesso tempo l’industria e i posti di lavoro.

Industria e politiche dell’ambiente devono pertanto procedere di pari passo: non è immaginabile, spiegano Renzi e Bonino, che in un mondo che va conoscendo accelerati processi di sviluppo industriale da parte di Paesi come India e Cina, l’UE rinunci alla sua vocazione industriale e di innovazione strategica. “Anzi, proprio in questa ottica l’Unione può assumere un importante ruolo di attore sovra-nazionale capace di contemperare sviluppo e rispetto dell’ambiente, proponendo modelli che rappresentino un esempio anche per Paesi extra-europei“.

Al fine di evitare derive di decrescita e di de-industrializzazione, che relegherebbero l’Unione Europea, nello spazio globale, a un ruolo recessivo e secondario, per la lista SUdE è dunque necessario prestare massima attenzione, tanto normativa e di policy quanto di risorse finanziarie, al complessivo sistema industriale dello spazio euro-unitario. In questa prospettiva, il sistema industriale deve rappresentare player fondamentale e volano in un percorso di decarbonizzazione che, contemperando sviluppo e rispetto dell’ambiente, sappia competere e concorrere con USA e Cina.

Leggi il programma degli Stati Uniti d’Europa per le elezioni europee 2024.

AZIONE: RINVIARE LO STOP DEL 2035

Secondo Azione, il divieto di vendita di auto a motore termico a partire dal 2035 non tiene conto di una serie di problematiche tecniche che rendono impossibile rispettare questo termine. Innanzitutto l’infrastruttura di trasporto dell’elettricità e ricarica delle auto è inadeguata, poi le nuove regole considerano le emissioni durante la marcia ma non durante la produzione del veicolo o dell’elettricità che lo alimenta, infine si prevede una perdita di posti di lavoro legati al minor fabbisogno di manodopera. Azione propone quindi di rivedere il cronoprogramma per i veicoli a basse emissioni:

  • vincolando l’entrata in vigore dei divieti di vendita alla realizzazione di un’infrastruttura di ricarica delle auto elettriche diffusa sul territorio. Per questo bisogna adottare un piano a livello comunitario per lo sviluppo delle stazioni di ricarica, e conseguente potenziamento della rete, su tutto il continente;
  • valutando una politica di stimolo della domanda tramite incentivi economici come sta avvenendo negli Stati Uniti tramite l’Inflation Reduction Act, piuttosto che l’imposizione di divieti alla vendita;
  • adottando un piano a livello comunitario per lo sviluppo delle stazioni di ricarica, e conseguente potenziamento della rete, su tutto il continente. La carenza infrastrutturale ad oggi è il principale ostacolo alla vendita delle auto elettriche e le proposte di sviluppo dell’infrastruttura attuali non sono sufficienti;
  • consentendo anche la vendita di veicoli con motori alimentati tramite biocarburanti dopo il 2035 (almeno in modalità ibrida) e la revisione del piano ogni 3 anni;
  • incentivando la conversione della filiera automotive anche grazie l’emissione di debito comune, sul modello del Piano di ripresa e resilienza.

Leggi il programma di Azione per le elezioni europee 2024.

ALLEANZA VERDI-SINISTRA: REALIZZARE UN SISTEMA DI MOBILITÀ SOSTENIBILE

Per Alleanza Verdi-Sinistra la sfida per la neutralità climatica passa anche attraverso la realizzazione di un sistema di mobilità sostenibile, inclusivo e accessibile. In quest’ottica, il programma prevede delle proposte che si muovono verso due direzioni: da un lato l’aumento degli investimenti sul trasporto pubblico e sulla mobilità lenta, condivisa ed elettrica, con misure che riducano l’inquinamento, migliorino la qualità dell’aria e promuovano uno stile di vita più sano. Dall’altro si propone all’UE di compiere scelte coraggiose volte a ridurre i costi della mobilità per i cittadini, come la gratuità dei trasporti per i giovani e il biglietto climatico. Tra le misure da attuare ci sono:

  • rafforzare i trasporti pubblici per una mobilità accessibile, aumentando gli investimenti per espandere e modernizzare le ferrovie al fine di ridurre il tempo dei viaggi e il relativo costo;
  • promuovere investimenti sulle reti elettriche verso quelle più potenti e flessibili, così che ogni Paese possa essere in grado di pianificare colonnine sufficienti per la ricarica di veicoli elettrici in previsione del termine previsto per il 2035 sul motore a combustione;
  • potenziare il trasporto pubblico urbano e i sistemi di mobilità elettrica, lenta e condivisa, con particolare attenzione al trasporto su ferro, a reti ciclabili sicure e a mezzi di mobilità elettrica (biciclette, auto e bus), con previsione di gratuità per il pubblico gratuito Under 30 e Over 65;
  • introdurre un progressivo obbligo di trasporto delle merci su ferro e promuovere il cabotaggio europeo;
  • promuovere forme di controllo pubblico a tutela dei diritti dei cittadini e dell’ambiente sulla gestione delle infrastrutture di strade, autostrade, aeroporti e telecomunicazioni.

Leggi il programma di Alleanza Verdi-Sinistra per le elezioni europee 2024.

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