Dealer Stellantis smentiscono Tavares: “rinviare norme sulla CO2”

Dealer Stellantis smentiscono Tavares: “rinviare norme sulla CO2”

I dealer di Stellantis si schierano contro il CEO Carlos Tavares sull'opportunità di rinviare i nuovi limiti sulle emissioni di CO2, allineandosi alle posizioni di ACEA

7 Ottobre 2024 - 17:15

Nei giorni scorsi il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, si era messo contro le altre case automobilistiche europee, rappresentate da ACEA, dichiarando di essere contrario a rinviare di due anni (dal 2025 al 2027) l’applicazione dei temutissimi nuovi limiti per le emissioni di CO2 delle flotte, come richiesto invece dall’associazione dei costruttori. Sembrava l’inizio di un’appassionante saga dal titolo ‘Stellantis contro tutti’, ma adesso il manager portoghese è stato smentito dagli stessi dealer del gruppo che dirige, che hanno deciso di appoggiare la linea di ACEA (e di Luca De Meo di Renault) chiedendo a Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, di posticipare al 2027 la normativa sulla CO2. Uno smacco mica da poco per il sempre più traballante Tavares

IL REGOLAMENTO UE SUL LIMITE DI EMISSIONI DI CO2 PER LE CASE AUTO

Come è noto, il Regolamento UE 2019/631 ha stabilito, nell’ambito del Green Deal, che le vendite complessive delle case auto non debbano superare annualmente il limite medio di 116 g/km di CO2 (ciclo WLTP), pena l’applicazione di multe molto severe. Dal 2020 a oggi le case se la sono più o meno cavata. ma nel 2025 la soglia si abbasserà del 15% (e poi di un altro 37,5% dal 2030) passando da 116 a 94 g/km di CO2. Rientrare nei limiti diventerà quindi molto più difficile e, per farcela, tutte o quasi le case auto dovranno necessariamente aumentare la vendita di auto elettriche e plug-in in un contesto di contrazione del mercato per le auto elettrificate. L’unica alternativa consiste nel vendere meno auto termiche, ma questo peserebbe parecchio sui bilanci delle aziende. A meno di alzare i prezzi per garantirsi comunque buoni margini…

Per questo, al fine di evitare la stangata (le stime parlano di multe per complessivi 15 miliardi di euro) che inciderebbe sull’industria dell’auto con possibile chiusura di stabilimenti, perdita di forza lavoro e ripercussioni sull’indotto, ACEA, guidata proprio da De Meo di Renault, ha chiesto alla Commissione UE di rinviare di due anni l’introduzione dei nuovi limiti, spostandola dal 2025 al 2027. Stellantis, per bocca di Tavares, si è invece detta contraria, sostenendo che la norma debba restare com’è, fiduciosa di poterla rispettare.

CONCESSIONARI STELLANTIS CONTRO TAVARES: “SÌ AL RINVIO DELLE NORME SULLA CO2”

È quindi clamorosa la presa di posizione delle associazioni dei concessionari Stellantis, che in una lettera inviata alla Von der Leyen hanno smentito il loro CEO, denunciando come sia impensabile che il mercato assorba tutte le auto elettriche che dovrebbe per rientrare nei nuovo limiti di CO2, allineandosi quindi alle richieste di ACEA. Ecco il passaggio saliente della lettera:

In qualità di distributori, siamo in contatto quotidiano con clienti finali che spesso rifiutano le auto elettriche a causa di preoccupazioni su prezzo, autonomia e accessibilità. Ciò ci pone in una posizione contraria a quella del produttore che rappresentiamo, che rimane ottimista circa il rispetto di queste severe normative UE. Tuttavia, dal nostro punto di vista, è chiaro che il settore non è ancora pronto a raggiungere il volume necessario di vendite di veicoli elettrici. Questa crescente divergenza tra obiettivi normativi, prontezza del mercato e aspettative del produttore è motivo di preoccupazione. Non è stata quindi una sorpresa quando la maggior parte dei produttori europei, tramite ACEA, ha chiesto un rinvio di questi obiettivi, una proposta che sosteniamo pienamente“.

Concessionaria Stellantis

LA PREOCCUPAZIONE DEI DEALER STELLANTIS È LEGITTIMA?

In un articolo apparso sul Sole 24 Ore, il fondatore e direttore del Centro Studi Fleet&Mobility, Pierluigi Del Viscovo, ha giustificato la preoccupazione dei dealer Stellantis alla luce della sicumera mostrata da Tavares sulla possibilità di rispettare le nuove soglie dal 2025: “Questo ha rappresentato un allarme rosso per i concessionari, già gonfi di auto elettriche immatricolate e messe sui piazzali in attesa di un cliente che non si vede. Hanno percepito che dal prossimo gennaio la pressione del produttore potrebbe aumentare ancora, con ulteriore immobilizzo di capitali che li metterebbe in ginocchio. Da qui il coraggio di chi si sente messo all’angolo, costretto a lottare per la sopravvivenza di aziende che, se singolarmente impiegano qualche centinaio di addetti al massimo, complessivamente danno lavoro a oltre 150.000 persone solo in Italia“.

STELLANTIS RASSICURA I SUOI CONCESSIONARI: “CON LA NOSTRA OFFERTA DI BEV RAGGIUNGEREMO GLI OBIETTIVI”

La replica di Stellantis ai propri concessionari per il momento è stata piuttosto morbida, ricordando che grazie all’offerta di 40 modelli BEV, il gruppo ha già raggiunto la terza posizione sul mercato delle elettriche nell’UE, molto vicino a Tesla, ed è orgoglioso di contribuire come squadra alla lotta contro il riscaldamento globale: “I nostri concessionari beneficeranno in Europa nel 2025 di altre 6 BEV e 3 mild-hybrid, pur avendo già in showroom alcune offerte ineguagliabili come le convenientissime Citroën ë-C3 e ë-C3 Aircross, e la Peugeot E-3008 che stabilisce il punto di riferimento di 700 km di autonomia, per citarne alcune. Lavoreremo con i nostri concessionari per definire il mix perfetto di vendite entro i limiti della conformità alle norme sulle emissioni di CO2, sfruttando la nostra piattaforma multi-energia come asset unico nel mercato europeo“. Insomma, l’azienda resta ottimista, i concessionari assai meno. Solo il tempo dirà chi ha ragione.

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