
ACEA chiede all'UE il rinvio dell'applicazione dei nuovi limiti di CO2. Ma Tavares di Stellantis è contrario. Ecco i due diversi punti di vista
ACEA, l’associazione che rappresenta la maggior parte dei costruttori auto europei, nei giorni scorsi ha chiesto ufficialmente alle istituzioni UE di rinviare al 2027 l’applicazione dei nuovi limiti per le emissioni di CO2 delle flotte che entreranno in vigore nel 2025, considerando le mutate condizioni del mercato che non permettono di vendere un numero di auto elettriche e plug-in hybrid sufficiente per raggiungere l’obiettivo, col rischio di pagare multe salatissime. La Commissione europea non si è ancora espressa a riguardo, ma a stretto giro di posta è giunta la risposta di Carlos Tavares, CEO di Stellantis (che da un paio di anni non fa più parte di ACEA), secondo cui cambiare adesso le regole sarebbe “surreale“.
IL REGOLAMENTO UE SUL LIMITE DI EMISSIONI DI CO2 PER LE CASE AUTO
Come è noto, il Regolamento UE 2019/631 ha stabilito, nell’ambito del Green Deal, che le vendite complessive delle case auto non debbano superare annualmente il limite medio di 116 g/km di CO2 (ciclo WLTP), pena l’applicazione di multe molto severe: 95 euro per ogni grammo eccedente il limite moltiplicati per ogni auto venduta, quindi un grammo per chi vende un milione di auto diventa una multa di 95 milioni, due grammi eccedenti costano 190 milioni e così via. I 116 g/km sono comunque un dato indicativo perché nel calcolo vanno considerati diversi fattori. Dal 2020 a oggi le case se la sono più o meno cavata, potendo sfruttare una serie di ‘scorciatoie’ tra cui l’acquisto di crediti dalle aziende più virtuose. Nel 2025, però, la soglia si abbasserà del 15% (e poi di un altro 37,5% dal 2030) passando da 116 a 94 g/km di CO2. Rientrare nei limiti diventerà quindi molto più difficile e probabilmente non basteranno neppure le suddette scorciatoie: per farcela tutte la case auto, chi più chi meno, dovranno necessariamente aumentare la vendita di auto elettriche e plug-in e dovranno farlo in un contesto di contrazione del mercato per le auto elettrificate. L’unica alternativa consiste nel vendere meno auto termiche, ma questo peserebbe parecchio sui bilanci delle aziende. A meno di alzare i prezzi per garantirsi comunque buoni margini…
LA RICHIESTA DI ACEA: “RINVIARE DI DUE ANNI L’APPLICAZIONE DEI LIMITI”
Per questo, al fine di evitare la stangata (le stime parlano di multe per complessivi 15 miliardi di euro) che inciderebbe sull’industria dell’auto con possibile chiusura di stabilimenti, perdita di forza lavoro e ripercussioni sull’indotto, ACEA ha chiesto di rinviare di due anni l’introduzione dei nuovi limiti, spostandola dal 2025 al 2027. “La bassa domanda di veicoli elettrici e la concorrenza sleale dei produttori di Paesi terzi (cioè la Cina, ndr) impediscono alla nostra industria di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni“, si legge nel comunicato dell’associazione dei costruttori auto europei, “Pertanto, il settore non avrà altra scelta se non quella di tagliare significativamente la produzione (all’incirca 2,5 milioni di vetture e veicoli commerciali in meno, secondo stime, ndr), il che metterà a repentaglio milioni di posti di lavoro, danneggerà i consumatori e avrà un impatto negativo sulla competitività e sulla sicurezza economica dell’UE“.
Secondo ACEA, per rispettare i nuovi limiti del 2025 le auto elettriche dovrebbero salire ad almeno il 20/22% del mercato totale, ma al momento sono sotto il 15% e il trend è in diminuzione: “Una revisione sostanziale e olistica del regolamento sulla CO2 è fondamentale per valutare i progressi nel mondo reale rispetto ai livelli di ambizione della transizione ecologica e per adottare misure appropriate“.
TAVARES: “SURREALE CAMBIARE LE REGOLE ADESSO, LE CONOSCIAMO DA ANNI”
Tuttavia il gruppo delle case automobilistiche europee non si presenta affatto compatto nella richiesta di rinvio dei nuovi limiti sulla CO2. Come anticipato, infatti, Carlos Tavares di Stellantis ha criticato la richiesta dell’ACEA: “Tutti conoscono le regole da molto tempo, tutti hanno avuto il tempo di prepararsi e quindi ora si corre. Sarebbe surreale cambiare le regole adesso“, ha detto senza mezzi termini il CEO del gruppo franco-italiano in un’intervista a France Press, non senza lanciare una stoccata all’UE. “Il dogmatismo dei legislatori europei si è infranto contro il muro della realtà: siamo in un sistema in cui il regolatore vuole che i consumatori comprino queste auto, e il consumatore dice ‘no, grazie, non a quel prezzo’. Ora però le auto le abbiamo, ci siamo organizzati per le relative vendite necessarie, stiamo col fiato sul collo di Tesla e ci viene detto che ci saranno dei disastri. Mi spiace ma dovevamo pensarci prima“.
Insomma, un Tavares sorprendentemente ringalluzzito nonostante i recenti pessimi risultati di Stellantis. Forse pensa di vendere così tante Leapmotor elettriche da rientrare facilmente nei limiti? O prepara un’altra sforbiciata alla produzione di termiche?