Componentistica Automotive: fatturato +9% in Italia, l’analisi ANFIA

Componentistica Automotive: fatturato +9% in Italia, l’analisi ANFIA

La produzione della componentistica Automotive in Italia continua a crescere, nonostante le sfide globali: tutti i dati 2022 dell’Osservatorio ANFIA

24 Ottobre 2023 - 11:21

L’edizione 2023 dell’Osservatorio ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) svela un panorama robusto dell’industria automotive italiana, con l’analisi dell’attività di circa 2.200 imprese che hanno la loro sede legale in Italia. Queste aziende non solo producono parti e componenti, ma sono anche integrate in reti di importanti relazioni. In particolare, insieme alle aziende di Engineering & Design, rappresentano il nucleo consolidato della ricerca e sviluppo. Il report ANFIA ha evidenziato specializzazioni emergenti come il motorsport, l’aftermarket, e più recentemente, la mobilità elettrica e l’infomobilità. Questi crescenti trend sono alcuni dei temi che anche SicurAUTO.it ha approfondito nel terzo report Aftermarket Auto Connesse ed Elettriche, che sarà presentato in anteprima al FuturMotive. Nei prossimi paragrafi vediamo nel dettaglio l’analisi di ANFIA sulla produzione della Componentistica italiana nel 2022.

ANALISI FINANZIARIA E CRESCITA COMPARTO AUTOMOTIVE IN ITALIA

Nel 2022, le 2.167 imprese che compongono il settore automotive in Italia hanno impiegato circa 167.000 addetti e hanno generato un fatturato di 55,9 miliardi di euro. A seguito di una ripresa nel 2021, il 2022 ha visto un ulteriore aumento del fatturato di un +9,0%, pur mantenendo una stabilità nell’occupazione (+0,5%). Tutti i segmenti della filiera hanno registrato una crescita, ma a ritmi diversi. Le performance migliori sono state registrate da E&D (+17,4%), seguiti dal motorsport (+14,5%) e dai subfornitori, in particolare quelli delle lavorazioni (+14,2%). Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.

PRODUZIONE COMPONENTISTICA IN PIEMONTE, LOMBARDIA ED EMILIA ROMAGNA

Il Piemonte emerge come il cuore dell’industria automotive italiana, con il 33,6% delle imprese, seguito dalla Lombardia (26,9%) e dall’Emilia-Romagna (10,6%). Queste regioni rappresentano insieme oltre il 70% dell’industria. L’importanza del Piemonte è sottolineata ulteriormente dal fatto che rappresenta circa il 34% del fatturato e degli addetti del settore.

“Monitoriamo una filiera sostanzialmente in salute, che nel 2022 ha registrato fatturato in aumento e dato occupazionale stabile, e che si sta interrogando e strutturando per affrontare le sfide importanti imposte dall’evoluzione del comparto, come la scadenza 2035 per i motori endotermici, l’ingresso sul mercato dei costruttori cinesi, le scelte ormai irrinunciabili in ambito ESG (Environmental, Social, Governance, ndr), a cui si aggiungono le preoccupazioni legate al contesto politico internazionale” dichiara Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino.

PRODUZIONE AUTOMOTIVE PER STELLANTIS IN CALO, MA CRESCE PER ALTRE AZIENDE

Le relazioni tra le aziende del settore automotive e i grandi colossi automobilistici sono cruciali. Nel 2022, c’è stata una leggera riduzione del numero di imprese che lavorano con Stellantis e Iveco. Le vendite a queste due aziende hanno rappresentato oltre il 50% del volume di affari per il 33,3% delle aziende nel 2022, in calo rispetto al 39,6% del 2021.

L’Osservatorio ANFIA riporta che la quota di fatturato medio generato da vendite a Stellantis e Iveco è diminuita (dal 40,7% nel 2021 al 35,5% nel 2022). Tuttavia è in aumento il fatturato derivante da vendite a costruttori o fornitori di altri assemblatori, in particolare:

  • OEM tedeschi (64% dei fornitori);
  • OEM francesi (esclusa Stellantis);
  • Produttori USA;
  • Case auto asiatiche, prevalentemente giapponesi e cinesi.

“Nel 2022 le esportazioni della componentistica italiana hanno proseguito il trend di crescita avviato l’anno precedente, con una variazione positiva del valore dell’export del 7,1%, per un ammontare totale di 23,5 miliardi di euro e un saldo positivo di 5,21 miliardi di euro”, dichiara Marco Stella, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA.

L’IMPATTO DELLA CINA SULL’INDUSTRIA AUTOMOTIVE ITALIANA

Con la Cina che gioca un ruolo sempre più prominente nell’industria automobilistica globale, le opinioni sulle imprese cinesi sono divise. Mentre il 36% delle aziende vede le Case automobilistiche cinesi come una minaccia, solo il 16% le vede come un’opportunità. Un significativo 48% non è sicuro di come valutare l’impatto delle aziende cinesi sull’industria automobilistica europea.

FOCUS SULLA RICERCA, SVILUPPO E PROSPETTIVE FUTURE

L’innovazione è al centro dell’industria automobilistica, e nel 2022, il 67% delle imprese ha investito in R&D. Di queste, nel triennio 2020-2022, il 78% ha prodotto almeno un nuovo prodotto o processo. C’è anche una tendenza crescente verso la collaborazione tra le aziende per sviluppare progetti di R&D.

Guardando al 2023, il 49% delle aziende prevede una crescita del fatturato, nonostante le sfide economiche globali e le tensioni geopolitiche. Tuttavia, con l’annuncio dell’UE di bandire le auto a motore endotermico entro il 2035, le aziende stanno riflettendo sulle loro strategie future. Mentre il 32,0% delle imprese potrebbe continuare a produrre componenti per motori a combustione per clienti extra UE, il 29,3% potrebbe virare verso l’elettrico o l’idrogeno. Un significativo 16,4% potrebbe considerare di uscire dal settore automobilistico per diversificare in altri settori. Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.

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