
L'impatto degli ADAS obbligatori e dell'elettrificazione sul settore Aftermarket (OES + IAM) secondo un’analisi esclusiva di Bain & Company
La filiera italiana dell’autoriparazione si trova di fronte a una trasformazione senza precedenti alimentata dalla diffusione degli ADAS obbligatori a partire dal 2024, dall’invecchiamento del circolante e dalla crescente e inevitabile elettrificazione del parco auto. Questi cambiamenti comportano sfide e opportunità per l’intero settore dell’autoriparazione che teme di perdere fatturato per via delle sopracitate tendenze. Per scoprire quale sarà l’impatto sul fatturato Aftermarket italiano da qui al 2035 Bain & Company ha realizzato le seguenti previsioni esclusive per il report di SICURAUTO.it, basate (tra gli altri) anche sui dati dei precedenti Aftermarket Report di SICURAUTO.it. Nei prossimi paragrafi esaminiamo nel dettaglio l’impatto previsto da Gianluca Di Loreto nei principali settori della filiera italiana. Ricordiamo che questo approfondimento fa parte del 4° Aftermarket Report di SICURAUTO.it “Connettività, Elettrificazione, SERMI e Sostenibilità: quali soluzioni concrete per l’Aftermarket del futuro?”.
EVOLUZIONE DEL FATTURATO DELLA FILIERA AFTERMARKET ITALIANA (2023-2035)
Il fatturato della filiera italiana della riparazione aftermarket (OES + IAM) è destinato a subire importanti ma non sconvolgenti variazioni da oggi fino al 2035. Fatto 100 il fatturato del 2023, l’elaborazione prevede un aumento netto del fatturato di circa il 3% entro il 2035, nello scenario base, cioè con minori costi e rischi per il settore Automotive. Il modello di calcolo elaborato da Bain considera le previsioni più probabili mostrate di seguito, cioè con il “Fit for 55” che apre anche agli e-fuel, a meno di particolari nuovi vincoli normativi. Invece, con un’applicazione “totale” del Fit for 55 e l’obbligo di vendere solo BEV dal 2035, la crescita stimata si contrarrebbe a un misero +0,6%.
Tornando all’aumento di fatturato del 2,7% esso è guidato, secondo l’analisi di Bain & Company, principalmente dall’espansione del parco auto e dalla crescente prevalenza di veicoli di segmento medio-grande, che comportano interventi di manutenzione più costosi. In sostanza, anche se l’elettrificazione in senso stretto porta ad una potenziale minore necessità di manutenzione (-42%, vedi nostra maxi inchiesta del 1° Aftermarket Report), è anche vero che l’elettrificazione si accompagna al momento con uno spostamento verso i segmenti più grandi, e questo potrebbe contro-bilanciare gran parte del primo effetto. Da qui la crescita nell’ordine del 2-3%.
Ecco una sintesi delle previsioni esclusive per SICURAUTO.it di Bain sugli effetti dei fattori più impattanti, in particolare:
- Effetto Volume (+7,1%), per cui la crescita del parco circolante spingerà verso un aumento del 7,1% del fatturato della filiera, grazie al semplice aumento delle auto circolanti e dello spostamento del mix verso segmenti più elevati e più costosi;
- Effetto Pneumatici (+0,2%): per cui la crescente elettrificazione e il focus su segmenti di auto più grandi spingeranno leggermente il fatturato dei gommisti. Tuttavia, questo incremento sarà compensato da un calo del fatturato da manutenzione ordinaria (W&I, Wartung & Inspektion – Manutenzione e Ispezione, -1,2%), riparazioni (Rep, -0,6%) e ADAS (-2,8%);
AUTO PIU’ GRANDI = FATTURATO RIPARAZIONE IN CRESCITA
Come anticipato, l’aumento del parco auto nei segmenti medio-grandi contribuirà a un effetto positivo nella manutenzione, dato che questi veicoli richiedono interventi mediamente più costosi (“effetto prezzo”) rispetto ai segmenti più piccoli. Sebbene le previsioni di evoluzione del parco circolante italiano (circa 40,5 milioni di vetture nel 2023), siano di sostanziale stabilità fino al 2035 (41,0 milioni nel 2030, per poi ridursi a 40,5 milioni nel 2035). Entro il 2035, secondo Bain, il circolante relativo al segmento A crollerà dal 16% di oggi al 5-7%; questo dovuto all’aumento dei costi di produzione che stanno favorendo una maggiore redditività per la filiera grazie ai segmenti di auto maggiori. Per tale motivo, il fatturato della filiera aftermarket registrerà una contrazione del fatturato del 5,8% causato dalla riduzione del segmento A, riduzione compensata però dalla crescita contestuale dei segmenti B -> E.
ELETTRICHE E PLUG-IN FANNO CRESCERE IL FATTURATO AFTERMARKET
La previsione di riduzione delle auto con motore a combustione interna (ICE) comporterà, secondo l’analisi Bain, una perdita del 4% nel fatturato della filiera dell’autoriparazione, più che compensata dalla crescita di fatturato dovuta ai veicoli ibridi plug-in (+4,8%) e ai veicoli full electric (+4,1%) più costosi da manutenere perché focalizzati sui segmenti più alti.
Gianluca Di Loreto chiarisce che “le suddette previsioni non tengono conto dell’impatto inflazionistico di eventuali dazi UE verso la Cina, ma ogni variazione è data esclusivamente da parametri di business e non di costo del denaro. Chiaramente un ingresso ‘inusuale’ di vetture di Segmento A dall’Est potrebbe impattare negativamente queste stime, fino anche a ridurre il fatturato della filiera”.
ADAS E TECNOLOGIA: -2,1% SUL FATTURATO DELL’AFTERMARKET
L’obbligo degli ADAS a partire dal 2024 richiederà meccatronici con un elevato livello di specializzazione. Questi sistemi avanzati, che comprendono molteplici funzioni di assistenza alla guida e in caso di emergenza, necessitano di conoscenze tecniche approfondite per la manutenzione e la riparazione a regola d’arte di auto dotate di radar. La formazione continua e l’aggiornamento delle competenze diventeranno quindi fondamentali per le officine, determinando un possibile aumento dei costi operativi, ma anche nuove opportunità di mercato. Tuttavia, la diffusione degli ADAS ridurrà il fatturato del 2,1% a causa della minore incidentalità prevista nonostante un costo medio dei sinistri con soli danni a cose in crescita e arrivato a 2.314 euro nel 2022 – fonte ANIA – che viene però compensato da una riduzione della frequenza del sinistro crollata dal 10% del 2000 al 4,7% del 2022. Le previsioni Bain sul calo del fatturato tengono conto di una potenziale diffusione degli ADAS nell’immatricolato e nel circolante secondo questo andamento:
- Immatricolazioni auto con ADAS
- livello di assistenza L0-L2 100% nel 2023
- livello L0-L2 60% nel 2035
- circa il 30% di livello L3 sempre nel 2035
- Tra il circolante delle auto dotate di ADAS
- livello L0-L2 100% nel 2023
- livello L0-L2 90% nel 2035
- circa il 9% di livello L3 nel 2035
“Le auto elettriche e plug-in entreranno molto lentamente nel circolante, con una penetrazione inferiore al 5% per le sole BEV entro il 2035. Pertanto, parlare di rischi sull’impatto dell’elettrificazione sulla filiera dell’autoriparazione è fuorviante e inutile. A prescindere dalla velocità di diffusione delle auto elettrificate, la transizione nel parco circolante sarà comunque graduale, consentendo al settore di adattarsi progressivamente alle nuove esigenze.”, conclude Gianluca Di Loreto.