Auto elettriche cinesi: “Il nostro sviluppo è frutto dell’innovazione”

Auto elettriche cinesi: “Il nostro sviluppo è frutto dell’innovazione”

Il ministro del commercio difende i produttori di auto elettriche cinesi: "Il nostro sviluppo è frutto dell'innovazione, non di sussidi illeciti"

9 Aprile 2024 - 17:30

Innovazione, efficienza industriale e concorrenza di mercato: sono questi i segreti del successo dei produttori di auto elettriche cinesi, non certo i presunti sussidi statali. Lo ha detto Wang Wentao, il ministro del Commercio della Repubblica Popolare Cinese, incontrando a Parigi i rappresentanti delle aziende del suo Paese nell’ambito di una serie di appuntamenti strategici nel Vecchio Continente. Con questa affermazione Wentao ha risposto neanche troppo velatamente all’indagine anti-dumping promossa dall’Unione Europea contro la Cina per il sospetto di illecite sovvenzioni statali.

WANG WENTAO E IL SUCCESSO DELLE AUTO ELETTRICHE CINESI: “INNOVAZIONE ED EFFICIENZA, NON SUSSIDI”

Le aziende cinesi di veicoli elettrici fanno affidamento sulla continua innovazione tecnologica, su un perfetto sistema di produzione e catena di approvvigionamento e sulla piena concorrenza del mercato per un rapido sviluppo. Non fanno affidamento sui sussidi per ottenere un vantaggio competitivo” ha dichiarato più nello specifico il ministro di Pechino. “La Cina è pronta a sostenere le aziende cinesi di veicoli elettrici nella difesa dei loro diritti e interessi legittimi“, ha poi aggiunto, ribadendo che “le accuse degli Stati Uniti e dell’Europa sono infondate“. Insomma, il Dragone sta affilando le armi in vista dell’offensiva europea che, stando ai rumors, dovrebbe davvero portare all’aumento dei dazi doganali sui veicoli elettrici prodotti in Cina.

FILIERA AUTO ELETTRICHE CINESI VUOLE UNA COLLABORAZIONE PRAGMATICA CON L’EUROPA

Come detto, Wang Wentao è arrivato in Europa per una serie di meeting commerciali molto importanti che l’avrebbero già visto incontrare Luca De Meo, amministratore delegato di Renault e presidente di ACEA, l’associazione dei costruttori europei di automobili, e il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. Il viaggio toccherà pure l’Italia perché venerdì 12 aprile Wentao parteciperà a Verona al Business and Dialogue Forum Italia-Cina, dove è annunciata la presenza del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. Chissà se sarà l’occasione per parlare dell’arrivo di un produttore di auto cinese nel nostro Paese

Nell’incontro di ieri a Parigi tra Wentao e le imprese cinesi attive nella filiera della mobilità elettrica (c’erano tra gli altri Geely, Saic, BYD e Catl), si è discusso della possibilità di ampliare le loro attività in Europa, con i manager delle varie aziende che hanno confermato l’impegno a promuovere l’innovazione scientifica e tecnologica made in China, anche attraverso una collaborazione pragmatica con i partner europei.

Auto elettriche cinesi

L’INDAGINE ANTI-DUMPING UE SULLE AUTO CINESI

L’accusa di ‘concorrenza sleale‘ nei confronti della Cina è stata lanciata lo scorso settembre, dopo le indiscrezioni dei mesi precedenti, quando la presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, ha annunciato l’avvio di un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dal Paese asiatico. al fine di verificare la concessione di sussidi ai produttori locali di elettriche in spregio delle regole sulla concorrenza. “I mercati globali sono invasi da auto elettriche cinesi particolarmente economiche perché il loro prezzo è tenuto artificialmente basso da enormi sussidi statali, provocando forti distorsioni al mercato“, aveva tuonato Von der Leyden, spiegando che l’Europa è aperta alla concorrenza ma non a una corsa al ribasso.

L’indagine, partita ufficialmente il mese successivo, sembra che abbia dato i suoi frutti. Sarebbero infatti stati raccolti sufficienti elementi di prova per dimostrare che i produttori di auto cinesi possono contare su importanti sussidi sotto forma di fondi diretti, esenzioni fiscali o forniture di beni e servizi sotto costo da parte dello Stato. Tutti elementi in gradi di distorcere la libera concorrenza e quindi il mercato. Le conclusioni dell’indagine arriveranno probabilmente a novembre 2024, tuttavia la Commissione europea potrebbe decidere di imporre dei dazi provvisori all’import di auto cinesi già da luglio, portandoli dall’attuale 10% al 27,5%.

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