ACEA: “Regolamenti sui dati connessi creano inefficienze e costi”

ACEA: “Regolamenti sui dati connessi creano inefficienze e costi”

Data Act e veicoli connessi: l’appello dell’industria automobilistica europea (ACEA) per una normativa più chiara e competitiva

 

Data Act e veicoli connessi: l’appello dell’industria automobilistica europea (ACEA) per una normativa più chiara e competitiva

10 Giugno 2025 - 10:40

A partire dal 12 settembre 2025, il Data Act, uno dei pilastri normativi della strategia digitale dell’Unione Europea, entrerà ufficialmente in vigore. Questo regolamento trasversale, pensato per disciplinare l’accesso e l’uso dei dati generati dai prodotti connessi, promette di aprire una nuova era per l’economia dei dati. Tuttavia, nel settore automotive europeo – uno dei più innovativi e regolamentati – l’entrata in scena del Data Act ha sollevato più di un interrogativo, sia da parte dei Costruttori di veicoli, sia da parte dell’Independent Aftermarket. In prima linea nel dibattito c’è l’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA), che ha recentemente pubblicato un documento di posizione in cui esprime preoccupazioni sulla complessità del quadro normativo e l’impatto potenzialmente negativo sulla competitività. Le Case auto guardano all’Intelligenza artificiale, su cui potrebbe giocarsi un’altra partita importante con la Cina.

ACEA: TROPPI REGOLAMENTI SULL’AUTOMOTIVE

Oggi oltre 20 regolamenti UE governano in modo trasversale l’omologazione dei veicoli e la condivisione dei dati, intesi anche come RMI (Repair and Maintenance Information). In teoria, il Data Act dovrebbe rappresentare uno “sportello unico” per disciplinare questi flussi informativi. Mentre, ACEA sostiene che questa stratificazione normativa rischia di generare inefficienze, oneri amministrativi crescenti e costi di conformità elevati, rallentando così l’innovazione e penalizzando i costruttori europei.

“È essenziale che la legislazione chiave venga attuata correttamente e nel modo più efficace possibile”, ha dichiarato Jocelyn Delatre, Responsabile delle Politiche Digitali di ACEA. “Altrimenti, limiteremo il successo del Data Act e falliremo nei nostri sforzi per creare uno Spazio Dati Europeo unificato”.

COSA CHIEDE L’ACEA ALLA COMMISSIONE EUROPEA

L’ACEA sottolinea che le Case automobilistiche stanno già implementando modelli di condivisione dei dati basati su trasparenza e rispetto della privacy, ma chiedono ora una semplificazione normativa che consenta loro di innovare più rapidamente, integrando tecnologie come l’Intelligenza Artificiale in modo efficace e sicuro.

Tra le richieste chiave, c’è quella di istituire un quadro armonizzato e guidato dall’industria, che possa accelerare la cooperazione tra costruttori, sviluppatori di servizi digitali e istituzioni, mantenendo l’Europa all’avanguardia nella mobilità intelligente. Su quest’ultimo punto, probabilmente l’IAM (Independent Aftermarket) non sarebbe così d’accordo e adesso capiamo perché.

LO SCONTRO CON L’AFTERMARKET INDIPENDENTE SUI DATI DA AUTO CONNESSE

Dal fronte opposto, le associazioni che rappresentano l’Independent Aftermarket – cioè le reti indipendenti di riparazione, manutenzione e servizi – sollevano un’altra richiesta diametralmente opposta: se non adeguatamente regolamentate, le auto connesse rischiano di consolidare un vantaggio competitivo eccessivo a favore dei Costruttori, che oggi sono i principali destinatari dei dati generati dai veicoli.

Le associazioni che rappresentano l’IAM ricordano infatti che, per legge, i dati appartengono all’utente del veicolo, ma nella pratica sono detenuti e gestiti principalmente dalle Case automobilistiche. Da qui la richiesta alla Commissione Europea di elaborare una normativa più verticale e settoriale, che riequilibri i rapporti tra i vari attori della filiera e garantisca una parità di accesso ai dati, essenziale per la concorrenza e la libertà di scelta del consumatore.

VERSO UNO SPAZIO DATI EUROPEO

Nel mezzo di questa complessa negoziazione normativa, l’obiettivo condiviso rimane uno: la costruzione di un vero Spazio Dati Europeo capace di abilitare nuove soluzioni digitali per la sicurezza, la sostenibilità e la personalizzazione dei servizi automobilistici. Per riuscirci, secondo ACEA, è fondamentale puntare su:

  • standard comuni;
  • interoperabilità;
  • collaborazione trasversale tra settori industriali;

“Il Data Act è solo l’inizio di questo impegno. Dobbiamo semplificare il quadro per la condivisione dei dati, ottimizzarne l’utilizzo e la condivisione e creare un quadro che ci consenta di sfruttare appieno le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale”, scrive ACEA nel suo position paper.

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