Usato&Aftermarket, i Kit di trasformazione: la via “Eco-Trendy” verso il 2035

Usato&Aftermarket, i Kit di trasformazione: la via “Eco-Trendy” verso il 2035

La trasformazione della mobilità sta creando nuove opportunità di business nel settore Aftersales attraverso kit retrofit elettrici e ibridi

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28 Ottobre 2024 - 09:07

La trasformazione della mobilità ha portato allo sviluppo di diverse tipologie di sistemi ibridi, che si stanno diffondendo nell’Aftersales (AS) in parallelo alla crescente elettrificazione “nativa” degli OE (Original Equipment). Questa evoluzione ha dato vita a un “sottobosco” di kit retrofit elettrici, ibridi e range extender, in grado di offrire nuove opportunità di business anche all’IAM (Independent Aftermarket). Nei prossimi paragrafi esploreremo le principali soluzioni su cui si stanno focalizzano i fornitori OE e AS, ripercorrendo le principali tappe di sviluppo e le strategie su cui si sta orientando l’industria automotive. Questo approfondimentofa parte del 4° Aftermarket Report di SICURAUTO.it “Connettività, Elettrificazione, SERMI e Sostenibilità: quali soluzioni concrete per l’Aftermarket del futuro?”.

Innanzitutto è doveroso ricordare che mentre il termine “Aftermarket” inquadra un settore di mercato che usualmente vede il mondo degli “Indipendenti” confrontarsi con gli “OEM/OES”, il termine “Aftersales” individua una filosofia e diverse modalità di approccio con la vita della propria auto (o Flotta) dopo la vendita. In questo ampio mercato multilivello, la trasformazione o conversione di auto attraverso il canale Aftermarket porta ad un vero e proprio “sottobosco” di Kit Retrofit elettrici ed Hybrid, oltre ai Range Extender in grado di offrire ben cinque linee di Business Service:

  • il Classico Impianto di alimentazione GPL/Metano alternativo alla originaria benzina;
  • l’impianto addizionale di Gas nell’originario circuito del Gasolio;
  • il kit Retrofit di elettrificazione delle auto endotermiche;
  • l’elettrificazione parziale delle endotermiche con il montaggio di “E-Axles”;
  • il boom mondiale di Brevetti e realizzazione di Kit “Range Extender” definiti per lo più secondo l’architettura dell’Ibridazione in Serie.

Lasceremo da parte le prime due linee di Business già consolidate (trasformazione ed addizione Gas, benché anche su questo tema l’Europa sta cominciando ad avviare nuovi trends di sviluppo commerciale). Ci focalizzeremo pertanto sui diversi sistemi a partire dall’ultimo in scaletta descrizione, ipotizzandone le possibili potenzialità di sviluppo.

RANGE EXTENDER: QUANDO LA BATTERIA NON È INFINITA

Per “Range Extender” si intende un kit composto da motore endotermico più un inverter capace di trasformare l’energia cinematica in elettricità per alimentare direttamente i motori connessi alle ruote in situazioni temporanee, come raggiungere la stazione di ricarica. Una sorta di “piccolo gruppo elettrogeno” a bassissime emissioni. Le architetture brevettate sono per la maggior parte patrimonio delle Imprese “Tier”, la cui attività è produrre e fornire prodotti il ​​più vicino possibile allo stato finale, piuttosto che OEM/OES, e questo dà l’indizio di una ricerca di spazi di business anche del canale indipendente. Il numero maggiore di Brevetti in tema è detenuto dalla Cina.

Il protocollo progettuale dello schema prevede la massima miniaturizzazione del motore termico e l’opzione multi-alimentazione per consentire l’uso di combustibili diversi. In questo il modello più gettonato è lo schema Rotativo (oltre al Wankel ed al ciclo Atkinson) che consente un’architettura assimilabile, ma non coincidente, in termini di diritti intellettuali ed industriali con appunto il Wankel, con cui Mazda ha recentemente lanciato un proprio Range Extender. Tra questi sono da menzionare anche le soluzioni Dynakinetic di GoTek Energy e il R.E. di Aquarius Engines.

Alcuni OEM si sono spinti anche su soluzioni basate su micro turbina a gas come motore-generatore (Trx-S Mitsubishi). Mentre altri OEM, come Stellantis, Ballard Power Systems oppure Magna International Inc. hanno recentemente proposto soluzioni di Range Extender Fuel Cell.

Molte altre soluzioni provengono anche da fornitori OE e IAM, come Valeo Siemens Automotive, Aixro, AVL, Dynakinetic Gotek, Emoss Mobile Systems, FEV, LiquidPiston, MAHLE Powertrain Ltd, Mistral Engines, Orbital Power, PLUG POWER, Rheinmetall AG, Rotron Power, Libertine, Meta System, Acm Engineering, AIE (Advanced Innovative Engineering), etc.

La prospettiva che sul mercato arriveranno diverse proposte di nuove auto ibride “in serie” è concreta, e questo porta l’esigenza di incrementare nell’Aftersales le skills di intervento e gestione. Nell’Aftermarket invece la questione è legata alla evoluzione normativa nazionale di base sui kit di trasformazione e conversione.

GLI “E-AXLES”, PERFETTI PER LCV E TRUCKS, LO SARANNO PER LE AUTO?

Il mercato elettivo degli E-Axles è negli USA, in Canada ed in Australia. Ma visto che hanno cominciato ad arrivare in Europa attraverso la prima sponda della Gran Bretagna, e che di loro hanno cominciato ad occuparsi persino i Costruttori, ci saranno inevitabili risvolti interessanti anche per l’Aftermarket. Si tratta di soluzioni di azionamento elettrico compatte ed economiche sia per veicoli elettrici a batteria sia per architetture ibride.

La parte motrice elettrica, l’elettronica di modulazione di potenza e la trasmissione sono combinati in un’unità compatta che alimenta direttamente l’asse del veicolo. Ciò aiuta a rendere gli azionamenti elettrici meno complessi ma più semplici. Inoltre, il gruppo propulsore diventa più economico, più compatto e più efficiente. In questo settore facciamo un rapido prospetto dei produttori impegnati e dei loro obbiettivi:

  • Ford insieme a Getrac hanno presentato sia un E-Axle con motore integrato per i SUV Lincoln sia un programma di riconversione di trasmissioni e differenziali;
  • Nidec (Asse, Inverter e Riduttori), Magna International Inc e Vitesco Technology (Powertrain integrati agli assi, anche per Dongfeng), Allison (Gamma eGEN Power 100S), e dalla joint venture Aisin – Blunexus – Denso (Produzione di E-Axle mirata per Toyota).

Passiamo ora ad una sintetica rassegna di soluzioni Aftermarket:

  • ZF “E-Beam” per Pick ed LCV (assale con motore elettrico indipendente) e Bosch con uno schema molto simile;
  • Marelli con Punch Motive;
  • Dana – Motiv Power System per la soluzione “Spicer Electrified Es9000r” e “Zero-8”;
  • altre interessanti soluzioni di International e di Jatco;

Infine nel segmento “OEM” una rapida carrellata di soluzioni multibrand che vanno dallo specifico di TDK, GKN Automotive e Comau (linea di componenti integrative) alla BorgWarner, Hitachi Astemo, Schaeffler AG e Exro/Linamar per linee modulari di E-Axles fino alla X-Trac che propone il P1316, cioè l’E-Axle ufficiale per le Gare Rallycross FIA.

Tutto ora è in mano ai Governi europei che possono o meno legiferare per un’adozione Aftersales di assi Ibridi omologati. Ma l’aspettativa è di un mercato che, già molto attivo oltreoceano, dovrà in un modo o in un altro diventare realtà anche nella maggior parte dei Paesi europei. Il settore della conversione che invece è già realtà anche in Italia è ormai quello dei Retrofit.

KIT RETROFIT: L’ELETTRICO LOW COST DIVENTERÀ UN TREND?

 La normativa originaria del Kit di conversione Aftermarket per, il D.M. 1/12/2015 n.° 219, è stato profondamente modificato con gli aggiornamenti ultimi che hanno confermato le tipologie di autoveicoli assoggettabili alla trasformazione:

  • M, ossia i veicoli a motore destinati al trasporto di persone ed aventi almeno 4 ruote;
  • N1 destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t.;

Ma hanno modificato due aspetti importanti degli effetti della norma. In particolare il legislatore ha abolito l’obbligo di Nullaosta da parte del Costruttore e ha anche abrogato la facoltà del proprietario di poter ricostituire il veicolo secondo lo schema originale, potendo cancellare semplicemente dal Libretto la modifica operata. Modifica che, come noto, si struttura in:

  • rimozione delle componenti primarie ed accessorie per le funzionalità endotermiche (motore, circuito di raffreddamento, circuito di alimentazione e serbatoio carburante);
  • installazione del kit omologato e autorizzato dal Ministero (motore elettrico, pacco batterie, interfacce elettroniche per la gestione e di rete per la ricarica);
  • procedura amministrativa e documentale per le nuove annotazioni sul Libretto, stante il profilo omologativo assolto all’origine dal kit ed il suo montaggio presso centri Autorizzati a livello Ministeriale.

Le aspettative di Bonus governativi come quelli erogati nel 2022 e la platea di mezzi convertibili in circolazione con un’età media superiore a 12 anni e ormai banditi dai centri urbani di molte città, rappresentano una grossa opportunità di business dei Network organizzati di Autoriparazione ed installazione, oltre che alla Rete di produzione e distribuzione delle componenti essenziali dei Kit.

In termini di offerta di servizio, i Network di officine Indipendenti si basano su Kit esclusivi Brandizzati con il Logo del Network, che vengono distribuiti ed installati. Questo dato si accompagna tuttavia all’elenco molto più vasto di produttori di Kit e componenti a loro volta in diversi casi già omologati per il montaggio in Italia ed in Europa.

C’è poi il versante Costruttori OEM/OES, che attraverso sinergie industriali hanno già lanciato Kit a marchio proprio ed attraverso le proprie Reti si stanno preparando per questo. Di certo il mercato dei Kit Retrofit – che aveva preso una piega “exclusive” con tante realizzazioni di vecchie auto trasformate ma destinate a canali di acquisto di Lusso – sta ritornando a concetti di utilità e praticità di uso. Installazioni su Veicoli Commerciali Leggeri ed aumento progressivo dell’autonomia di base delle batterie propongono un dispositivo non più solo legato a fenomeni culturali “alternativi”.

Oggi il kit Retrofit, se accompagnato da un regime di incentivi e detrazioni fiscali di supporto terminati il 2023, costituirebbe un’opportunità per proprietari di vecchie auto di abbracciare la filosofia “Zero Emission” senza toccare soglie economiche e fasce di prezzo che nell’ambito di BEV nuove crescono progressivamente.

L’effetto atteso ed auspicato di questo potenziale aumento della domanda (esteso anche a mezzi a due ruote ed imbarcazioni) è quello di poter aprire nuovi canali di Business per Installatori, Autoriparatori, Rigeneratori e produttori di componentistica.

Contributo esterno alla redazione di SICURAUTO.it a cura di Riccardo Bellumori

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