I ricambi contraffatti: come riconoscerli e tutelarsi

I ricambi contraffatti: come riconoscerli e tutelarsi Sono in crescente sviluppo i ricambi auto falsificati che circolano nel mondo. Come tutelarsi?

Sono in crescente sviluppo i ricambi auto falsificati che circolano nel mondo. Come tutelarsi?

18 Aprile 2011 - 05:04

Sono in crescente sviluppo i ricambi auto falsificati che circolano nel mondo. Secondo i dati dell'Ocse, il giro d'affari mondiale della contraffazione ricambi equivale a 16 miliardi di dollari e cresce al tasso annuo di oltre il 10 per cento. E qualche tempo fa ve ne avevamo già parlato qui.

TEDESCHI E ITALIANI – In totale il fenomeno della contraffazione (di qualsiasi tipo) è ben più ampio e ormai sfiora il 10 per cento del totale prodotto per un valore di 120 miliardi di dollari. Le merci contraffate in generale trovano ampi spazi di sviluppo tra i consumatori che si lasciano attrarre dal prezzo ridotto. Ma chi acquista dimentica che nella maggior parte dei casi trattasi di prodotti di dubbia qualità e poco sicuri per la salute. Senza contare che gli introiti vanno a finanziare la malavita e il terrorismo internazionale. A livello europeo un'indagine finanziata dalla casa farmaceutica Pfizer lo scorso anno ha dimostrato che gli acquirenti maggiormente attratti in generale dai prodotti contraffatti sono i tedeschi e gli italiani. In particolare il 38 per cento degli intervistati nei due paesi ha confessato di aver acquistato medicinali contraffatti senza prescrizione medica. Il più delle volte tramite Internet. Sono dati preoccupanti soprattutto in rapporto a quanto riferisce Riccardo Staglianò nel suo libro “L'impero dei falsi” a proposito di 192 mila morti all'anno in Cina per prodotti farmaceutici contraffatti.

ALLARME INCIDENTI – Tornado ai ricambi, è stato documentato che molti incidenti stradali mortali sono causati da autoricambi taroccati. Memorabile il caso delle pastiglie freno dello scuola-bus che qualche anno fa, in Nigeria, causò la morte di sette bambini e il ferimento di molti altri in modo grave. Dalle indagini, emerse che le pastiglie freno montate sul veicolo erano di produzione illegale in quanto prodotte da grasso minerale compresso e tostato in forno e incollato sulla piastrina metallica. Informazioni di fonte doganale valutano che in Europa almeno il 15% dei ricambi venduti ogni anno sono contraffatti. In Italia le ultime stime del Censis riferiscono che i ricambi taroccati rappresentano un volume 120 milioni di euro.

I PIU' TAROCCATI – Tra i ricambi maggiormente contraffatti da segnalare pastiglie e dischi freno, ricambi motore, cambio e sterzo. In molti casi a occhio è quasi impossibile distinguere tra un pezzo di ricambio taroccato. La differenza infatti la fanno i materiali, la tecnica di fabbricazione, i controlli di qualità e la tracciabilità. Nel settore aeronautico, i distanziatori originali usati nei motori Pratt&Whitney, per fare un esempio, hanno un'aspettativa di 20 mila ore di servizio, al contrario di quelli scoperti su un aereo qualche anno fa, che rischiavano di disintegrarsi dopo sole 600 ore.

I ricambi auto maggiormente contraffatti nel mondo (% sul totale)

  • Dischi freno 18%
  • Tiranteria sterzo 17%
  • Pastiglie freno 16%
  • Ricambi motore 16%
  • Filtri aria e olio 4%
  • Pompe olio 4%
  • Altri 25%

CINA MA NON SOLO – Ma quali sono le fonti che alimentano questo traffico? La Cina innanzitutto a cui si attribuisce la provenienza di almeno due terzi del totale merci contraffatte che circolano nel mondo, ma anche Singapore, Vietnam, India e altre nazioni dell'aera asiatica. Ma non arrivano sui mercati del ricco occidente con le proprie gambe perché qualcuno mette a disposizione le proprie reti di distribuzione. Senza l'intermediazione di distributori sleali e compiacenti i ricambi contraffatti e (unitamente a tutti gli altri prodotti) rimarrebbero nei luoghi di produzione. Anzi non verrebbero nemmeno prodotti.

UN GIRO STRATEGICO – Ma il controllo dei flussi non è materia facile per i doganieri e la Guardia di Finanza perché la via seguita dai falsi di provenienza cinese viene fatta transitare per Dubai, dove solo un container su cento viene ispezionato fisicamente, per passare poi nei paesi degli Emirati Arabi Uniti. Successivamente una parte dei carichi procede per gli Usa e l'altra parte destinata in Europa, viene dirottata sulle banchine dei porti di Napoli e Voltri. Il nostro paese svolge pertanto un ruolo di primaria importanza nello smisurato giro d'affari dei falsi. Ci vorrebbe molto più personale specializzato e risorse finanziarie adeguate per un controllo più efficace.

COSA FARE? – Come dicevamo riconoscere un ricambio falsificato è molto difficile ad occhio nudo, pertanto non è semplice dare dei consigli precisi e puntuali. Tuttavia esistono delle regole generali che, se osservate, potranno aiutarvi a non cadere nel tranello. In questo modo sarete in grado di garantirvi un'acquisto e un ricambio sicuro.

COSA SI RICHIA? – Il produttore o il distributore che immette sul mercato prodotti pericolosi in violazione delle norme vigenti è punito con l'arresto da sei mesi a un anno e con l'ammenda da 10.000 a 50.000 euro.

Come difendersi dalla contraffazione

  • Effettuare gli acquisti da fonti ufficiali e conosciute al fine di essere garantiti sull'origine dei prodotti
  • Prestare attenzione agli acquisti su Internet o aderendo a offerte televisive
  • Cautelarsi nelle proposte effettuate “porta a porta”
  • Tener sempre conto del rapporto tra il prezzo di mercato e quello offerto. Molto spesso l'eccessivo divario è sintomo di contraffazione
  • Prima di impegnarsi in acquisti di un certo valore chiedere assistenza di un consulente
  • Prestare attenzione alle etichette e alle marche dei prodotti acquistati, diffidare da quelli privi del marchio CE
  • Tenere ben presente che l'acquisto non consapevole di un prodotto contraffatto equivale a quello di un prodotto non conforme. Pertanto sono applicabili le norme del Codice del consumo che prevedono l'annullamento del contratto con il rimborso del prezzo pagato

Gli effetti della contraffazione

  • Danno alle imprese produttrici
  • Pericolo ai consumatori connesso alla sicurezza dei prodotti (leggi l'approfondimento qui)
  • Sfruttamento di lavoro nero e minorile
  • Evasione di Iva, Imposte dirette e contributi previdenziali
  • Reinvestimento dei ricchi profitti in attività malavitose

I Fattori che favoriscono la contraffazione

  • Alto profitto
  • Ampio mercato
  • Investimenti limitati
  • Prodotto a bassa tecnologia
  • Facilità di collocazione sul mercato delle merci a forte immagine da contraffare
  • Rischi di individuazione e repressione limitati

di Nicola Giardino

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