Volkswagen, l'ex AD Piëch rischia di perdere anche in Porsche

Le famiglie che controllano Porsche tramano per estromettere il patriarca Ferdinand Piëch: le sue esternazioni sul dieselgate hanno dato fastidio

 
Volkswagen, l'ex AD Piëch rischia di perdere anche in Porsche Le famiglie che controllano Porsche tramano per estromettere il patriarca Ferdinand Piëch: le sue esternazioni sul dieselgate hanno dato fastidio

Le famiglie che controllano Porsche tramano per estromettere il patriarca Ferdinand Piëch: le sue esternazioni sul dieselgate hanno dato fastidio

13 Marzo 2017 - 04:03

Ancora veleni e sconvolgimenti a causa del dieselgate, lo scandalo globale che se non altro ha avuto il merito di rivelare ipocrisie a catena. L'industria sapeva, l'Unione Europea ha fatto finta di niente e anche gli Stati si sono dimostrati, nell'opinione di una commissione d'inchiesta, disattenti se non omertosi (leggi del Parlamento EU che accusa gli Stati di aver favorito i trucchi). La vicenda non ha ovviamente risparmiato le Aziende coinvolte, che hanno registrato varie convulsioni interne. Il Gruppo Volkswagen, in particolare, ha visto sospensioni, licenziamenti, avvicendamenti ed una buona dose di ripicche e veleni. I vertici, poi, sono stati in più occasioni lambiti dalle accuse ma anche chi non aveva avuto ombre rischia e molto. L'anziano Ferdinand Piëch, discendente di Ferdinand Porsche, potrebbe per esempio non essere riconfermato nel board del Gruppo per le sue accuse ai vertici.

AFFARI DI FAMIGLIA Le indiscrezioni riportate dal settimanale tedesco Bild am Sonntag parlano chiaro: l'ex presidente di Volkswagen Ferdinand Piëch potrebbe perdere il suo posto nel tavolo dei massimi dirigenti di Porsche SE. In questo importantissimo Consiglio di sorveglianza le (miliardarie) famiglie Porsche e Piëch hanno messo in comune le loro partecipazioni azionarie nella casa automobilistica più grande d'Europa e potrebbero far valere il loro peso per silurare l'anziano (è nato nel 1937) consigliere.

LISTE SCOTTANTI Gli azionisti di Porsche voteranno sulla futura composizione del consiglio di sorveglianza della holding durante la riunione annuale che si svolgerà il 30 maggio mentre una lista definitiva dei candidati sarà decisa entro la metà di aprile. Le indiscrezioni, provenienti da una Gola profonda anonima ma apparentemente ben informata, parlano del fatto che i nomi di Wolfgang Porsche, cugino di Piëch, e il fratello di Ferdinand Piëch, Hans Michel Piëch, sarebbero nella lista dei candidati mentre Ferdinand Piëch sarebbe fuori. Un portavoce di Porsche, che, è bene ricordarlo, detiene il 52,2% per cento dei diritti di voto di Volkswagen, ha detto (avrebbe potuto dichiarare cose diverse?) che la futura composizione del consiglio non è ancora stato decisa. La “piccola” Porsche ha quindi la maggioranza dei voti della ben più grande Volkswagen (leggi di come Porsche ha acquistato da Suzuki azioni Volkswagen). Ferdinand Piëch non è stato disponibile per un commento ma ricorderete che aveva lasciato la carica di Presidente di Volkswagen nell'aprile del 2015, pochi mesi prima dello scoppio del dieselgate, dopo un braccio di ferro con l'ex amministratore delegato di Volkswagen Martin Winterkorn.

CENTRO DI POTERE La fallita scalata di Porche a Volkswagen era stata molto turbolenta, con accuse di false comunicazioni di Borsa e concreti rischi di condanna per Wendelin Wiedeking e Holger Härter (leggi dell'ex CEO di Porsche assolto dalle accuse di voler affogare Volkswagen), ma i rischi per Piëch derivano dal dieselgate. Nello scorso mese di febbraio Volkswagen aveva infatti comunicato che avrebbe potuto promuovere un'azione legale contro Piëch dopo che aveva testimoniato, al tribunale di Brunswick, di aver informato i top manager VW della truffa nei test ben 6 mesi prima dello scandalo (leggi delle file di investitori VW al tribunale di Brunswick).

Sembra persino che le testimonianze abbiano tirato in ballo il Ministro e Presidente della Bassa Sassonia, Stephan Weil, Wolfgang Porsche e uno dei consiglieri dei lavoratori, il sindacalista Bernd Osterloh. Porsche è considerata il vero centro di potere del Gruppo Volkswagen perché è la “casa” di miliardi di euro in azioni in VW. Il suo Consiglio di sorveglianza prevede 12 membri ma recentemente i sei rappresentanti dei lavoratori hanno annunciato le loro dimissioni ed è per questo che in occasione dell'Assemblea generale annuale del 30 maggio a Stoccarda si terranno le elezioni di tutti i membri. “Queste elezioni sono un'occasione unica per estromettere Ferdinand Piëch dal Consiglio”, avrebbe detto una persona a conoscenza dei fatti.

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