
Deep learning e intelligenza artificiale per Valeo, che per svilupparli lancia Valeo.ai. 100 specialisti entro il 2018 per le auto robot
Le auto a guida autonoma, ormai l'abbiamo capito, non possono basarsi su un processore di tipo classico e nel quale inserire un set di istruzioni; un approccio possibile è l'avere a bordo una rete neurale istruita con algoritmi di deep learning. Una delle prime aziende ad aver dichiaratamente usato questo sistema è stata Nvidia (leggi del supercomputer Nvidia che guiderà le auto autonome di Toyota), forte della sua consolidata esperienza nel visual computing e nei processori grafici ad altissime prestazioni. Un altro player si vuole però buttare nella mischia: si tratta di Valeo, uno dei fornitori classici dell'automotive (nasce nel 1923), che annuncia la creazione di Valeo.ai, un centro di ricerca dedicato all'intelligenza artificiale.
ALLEANZE ORIGINALI La guida autonoma non ha ancora un orizzonte temporale ben preciso per tanti motivi. Si parla di autonoma pura o ibrida, con un umano che deve essere presente? Le auto-robot saranno destinate alle flotte o ai privati? Di interrogativi se ne possono porre molti, com'è giusto che sia per una tecnologia che non esisteva prima, ma una cosa appare certa: la guida autonoma cambierà molti paradigmi.
Uno di questi è la catena dei fornitori: se dagli albori fino agli anni '70 la meccanica la faceva da padrone , successivamente l'elettronica ha preso un ruolo sempre più importante e il terzo millennio verrà dominato dai bit (leggi che Delphi prende le distanze dal diesel per dedicarsi alla connettività e alle auto robot). Le nuove competenze tecniche necessarie allo sviluppo dei veicoli autonomi hanno spinto le Case e i fornitori a stringere alleanze di nuovo tipo anche con Aziende non tradizionalmente automotive (leggi che Ford investe 1 miliardo di dollari per Argo AI).
INTERAZIONI E APPRENDIMENTO Valeo.ai vuole essere un centro di ricerca globale nell'intelligenza artificiale e nel deep learning dedicato alle applicazioni automobilistiche. Il deep learning, in estrema sintesi, è un approccio all'intelligenza artificiale in cui una ” macchina” viene alimentata con dati ricavati da esperienze reali in modo che essa possa imparare collegamenti e azioni. Nvidia, per esempio, ha divulgato le modalità di un test che vedeva una rete neurale alla quale venivano dati come input l'angolo di sterzo di un guidatore e le immagini della strada percorsa raccolte da una videocamera; le 2 variabili erano sincronizzate.
La rete neurale, in una maniera non spiegabile completamente persino dai tecnici che l'avevano creata, ha stabilito collegamenti fra i 2 set di informazioni e è stata capace di ruotare adeguatamente il volante su strade a lei “sconosciute”. Appare quindi evidente quanto siano sofisticate queste tecnologie e quanto sia impegnativo implementarle: è per questo che Valeo ha deciso di creare Valeo.Ai, che sarà basata a Parigi e avrà 100 ricercatori entro la fine del 2018.
COMUNITÀ APERTA Il CEO di Valeo, Jacques Aschenbroich, in un comunicato stampa dichiara che “il nostro obiettivo è quello di creare un centro di ricerca di prima classe che faccia accordi con i migliori laboratori del mondo in questo settore e contribuisca attivamente allo sviluppo di applicazioni per l'automobile del futuro. Il Centro accoglierà, oltre agli ingegneri e ricercatori, i partner scientifici che desiderano unirsi a noi in questa grande avventura scientifica e tecnologica”. Nelle intenzioni dell'Azienda, Valeo.ai diventerà un centro di competenza globale per gli algoritmi, le infrastrutture, il processo di apprendimento, la validazione e la simulazione dell'intelligenza artificiale per applicazioni automobilistiche. Il Centro punta ad essere collegato alla comunità accademica e all'ecosistema delle startup; è scontata poi la stretta connessione con gli application centers mondiali di Valeo. In effetti Valeo punta molto sulla guida autonoma: ha firmato una partnership con Mobileye, nel marzo di quest'anno ha acquistato la startup tedesca Gestigon, che sviluppa software di elaborazione 3D, e ha preso una partecipazione in Navya, società francese che si vanta di essere stata la prima a commercializzare pulmini elettrici a guida autonoma di Livello 5. Se ricordiamo che la filiale nordamericana di Valeo ha ottenuto dalla California la licenza per testare veicoli autonomi su strada e che il prototipo autonomo Drive4U gira ormai da tempo, possiamo capire come Valeo faccia veramente sul serio.