Addio ricariche gratis: Tesla cancella il bonus a chi acquisterà un'auto a partire dal 1° gennaio 2017. In cambio solo un coupon di consolazione
Come Apple con iTunes, anche Tesla aveva un modello di prodotto-servizio: insieme alle sue auto, i proprietari compravano anche il “carburante”, erogato sotto la forma di silenziose quanto veloci ricatiche erogate dalle sue colonnine veloci Supercharger. questo importante bonus è però destinato a finire: le auto ordinate dal prossimo anno, infatti, non godranno più di questa agevolazione. Secondo Tesla, questo cambiamento permetterà all'azienda di “reinvestire nella rete, accelerare la sua crescita e portare tutti i proprietari, attuali e futuri, alla migliore esperienza con la rete dei Supercharger”. A partire dal prossimo anno, i nuovi clienti Tesla avranno, insieme alla loro auto, un credito di 400 kWh presso i Supercharger. La Società stima che questo bonus potrebbe consentire una percorrenza di circa 1.000 miglia, percorse le quali occorrerà pagare quella che Tesla definisce “una piccola tariffa”.
LO FACCIO A FIN DI BENE Al momento, l'azienda non ha definito questo costo ma il prezzo potrebbe seguire i prezzi dell'energia elettrica nelle diverse aree di erogazione. “La nostra rete Supercharger non sarà mai un centro di profitto”, afferma stoicamente e nobilmenteTesla. I proprietari che attualmente hanno libero accesso alla rete dei Supercharger potranno comunque continuare a godere di questo benefit. Inoltre, chi ordinerà l'automobile entro quest'anno e la ritirerà entro il 1° aprile 2017, otterrà comunque l'uso gratuito del sistema: uno stratagemma per chiudere bene le vendite del 2016?
UNA RETE CHE CRESCE La situazione della rete di ricarica Tesla, come riportata da un recente report finanziario relativo al terzo trimestre, indicava che la Società aveva 715 punti Supercharger lungo le strade con quasi 4.500 singole colonnine (leggi delle colonnine di ricarica Toyota Fast-E). Esistono inoltre altre 3.222 colonnine in destinazioni quali alberghi, ristoranti e centri commerciali. Tesla ha comunicato questo importante cambiamento nella politica dei Supercharger in una riunione con gli azionisti nella quale ha anche annunciato che gli acquirenti della Model 3 avranno 2 alternative: o pagare per le ricariche o comprare un pacchetto per l'uso illimitato della rete dei Supercharger. Con l'occasione Musk ha ammesso che la decisione non è nata dalla volontà di aumentare i prezzi, ma, semplicemente, “perché non siamo in grado di capire come rendere meno costosa la rete dei Supercharger”.
NONOSTANTE TUTTO, BUONE NOTIZIE Tesla sta ottenendo altre buone notizie dopo i risultati positivi del terzo trimestre. Le consegne sono aumentate del 114% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e l'utile netto positivo (pari a 22 milioni di dollari) si era visto in precedenza soltanto una volta. La società ha anche dichiarato che la produzione nella sua Gigafactory (leggi dei numeri della Gigafactory che avverano il sogno di Musk) è sulla buona strada per iniziare prima della fine dell'anno. In effetti di carne al fuoco Tesla ne ha parecchia: oltre alla mastodontica fabbrica di batterie (anche Volkswagen pensa ad un impianto del genere) la Società ha in ballo anche la questione di Solarcity, da molti considerata un azzardo visto l'esborso di 3 miliardi di dollari che comporta: riuscirà Musk a comporre i pezzi del suo mosaico senza scontentare i suoi clienti che dovranno pagare di più? Potrebbe anche darsi che in questo modo Tesla voglia stimolare i suoi clienti a produrre utilissimi kWh con un tetto fotovoltaico marchiato (ma guarda un po' la combinazione!) Solarcity.